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Visualizzazione dei post con l'etichetta psicologia nel calcio

Il gioco : libertà di correre e di movimento di partecipare ....

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Perchè per prima cosa...per punizione, togliamo lo sport ai giovani???? "Se non studi non vai più al calcio".... Siamo sicuri che sia una presa di posizione giusta? Non so.... Spesso, noi adulti , mister e genitori, nella convinzione di fare del bene   ai ragazzi ,per motivi scolastici, ( voti bassi e poco studio) togliamo a loro la possibilità di  partecipare agli allenamenti e partite. "Hai uno scarso rendimento scolastico non hai studiato! allora  non vai più al calcio"   Decisione per me molto discutibile e non sempre utile. Togliamo al giovane giocatore una attività in cui trova piacere   il  giocare  al calcio fare sport e quasi sempre una delle prime scelte di distacco dalla famiglia  presa autonomamente. Togliere l'attività sportiva il movimento, la corsa , il gioco per punizione o altro è una modo di agire che non mi trova d'accordo e a poco serve. E' una punizione immediata e che non cambia il futuro delle cose.   Venire agli allenamenti, alle

AUTONOMIA - AUTOEFFICACIA, AUTOMOTIVAZIONE......

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  Da cosa capisco se il giovane/bambino giocatore è autonomo? se è lui che prepara la borsa per venire all'allenamento. Se la prepara  la mamma. la nonna, o il papà mi rende po' perplesso e incredulo.  Per allenare alla autonomia e successivamente all'auto motivazione  e l'auto efficacia  dobbiamo partire da questi piccoli segni. Sicuramente per  il futuro  giocatore l'autonomia sarà sempre più importante per la sua crescita personale. I valori esterni superficiali sono  insufficienti per far crescere la resilienza a giocare a calcio perchè sono poco credibili per appassionarsi davvero allo sport. Purtroppo le motivazioni e  i valori esterni poco consistenti e duraturi , con l'aggravamento della pandemia,  stanno avendo il sopravvento nei giovani che praticano sport. Sta vincendo l'idea passiva della motivazione e i giochi di non movimento. Per meglio dire, per essere chiari  sono i giovani che non riescono e non vogliono fare durare la pratica sportiva  le

"SENTIRSI CAPACI". Il "SAPER FARE" GIOCARE NELLA ATTIVITA' DI BASE 6 - 13 anni circa...

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Tutti siamo d'accordo che il calcio in origine era  uno gioco  che si poteva giocare per strada. Io ho avuto la fortuna di giocare per strada, giocavamo ovunque e nelle ore più disperate. Giocavamo e adattavamo la partita in base ai presenti : 1vs1 , 2vs2 3vs 3 .......fino  se necessario  13 vs 13  senza escludere nessuno. Si giocava con i portieri ma spesso nessuno voleva giocare in porta e così improvvisavamo  portine  più piccole con giubbotti , con sassi o  borse zainetto  o con altro. Poi alla sera  molti di noi andavano regolarmente agli allenamenti con le rispettive  squadre in società diverse. Le ultime generazioni non hanno goduto di questa fortuna e  come se non bastasse son o stati segregati, in tempi alterni, a casa a causa della pandemia. Ne è  conseguito, fra un motivo  l'altro, un naturale ritardo motorio tecnico tattico ecc...di gioco. Dopo queste considerazioni mi chiedo se è più utile  ( i settori giovanili dilettantistici hanno     la possibilità di allenarsi

Allenare i micro adulti...

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  Allenare nella attività di base , anzi direi per  fare l'allenatore non si nasce ma si diventa. Mi spiego,  è colpevole e disarmante  il  pensiero che  allenare una squadra della attività di base significhi  pensare di comportarsi  con i ragazzi come avessimo dei micro adulti. Eppure trovo e vedo soltanto questo. Trovo adulti che allenano con la convinzione che  importante sia l'autorità che è li a dimostrare invece  la loro incapacità comunicativa e impreparazione. " Se alleno una squadra nervosamente e trasmetto ansia ( Es.del risultato) ottengo una squadra che in campo sarà nervosa e le frustrazioni non vengono  rielaborate in maniera positiva". Molti allenatori   davanti a certi comportamenti o altro agiscono come  gli struzzi: mettono la testa sotto terra😂. Spesso si giustificano affermando:" ai miei tempi ...quando giocavo io il mio mister ...ecc.. " Insomma si stava meglio quando si stava peggio😅😂. Ho sentito anche un mister che stava seguendo i

Considerazioni sull'atteggiamento giusto: il gruppo........"il giocatore e il mister".....

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La comunicaziore  ha significato  e successo nella risposta che ottieni, il cosiddetto feedback. Questa affermazione è condivisibile e  funziona  soltanto se l'interlocutore (il giocatore, il gruppo, il mister) dimostra disponibilità d'ascolto e  volontà di reciprocità con l'altro. Il calcio è uno sport di squadra in cui la comunicazione e la collaborazione fra il mister e il gruppo di giocatori significano "apprendere insieme aiutandosi reciprocamente". Comunicazione e collaborazione sono dunque fondamentali per il raggiungimento di qualsiasi risultato, sia nell'immediatezza , i tre punti in campionato, che a lungo termine come vincere un campionato. In ogni sport di squadra il gruppo nasce da una  cooperazione fra " allenatore e  giocatori e fra i giocatori stessi  " che lavorano assieme per uno scopo fortemente condiviso; questo atteggiamento è l'origine dello stare assieme. Nel gruppo ogni giocatore può trovare la possibilità di soddisfare

Lasciamoli giocare

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                                       " ALLENARE LA PRESTAZIONE "         Lettera di un giovane calciatore al proprio padre: ''''Lo sai papà, che quasi mi mettevo a piangere dalla rabbia, quando ti sei arrampicato sulla rete di recinzione, urlando contro l'arbitro? Io non ti avevo mai visto così arrabbiato! Forse sarà anche vero che, lui, l'arbitro, ha sbagliato: ma quante volte io ho fatto degli errori senza che tu mi dicessi niente... Anche se ho perso la partita "per colpa dell'arbitro", come dici tu, mi sono divertito lo stesso. Ho ancora molte gare da giocare e sono sicuro che se non griderai più l'arbitro sbaglierà meno. Papà, capisci, io voglio solo giocare, ti prego lasciamela questa gioia, non darmi suggerimenti che mi fanno solo innervosire: "tiraaa", "passaaa", "buttalo giù". Mi hai sempre insegnato a rispettare tutti, anche l'arbitro e gli avversari e di essere edu

mentalita' vincente........ ancora .....sul ' gruppo' ....passione e sacrificio

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                     metodo: Allenare la prestazione  Si sente spesso parlare di mentalita' vincente, tanti gli allenatori  credono che si possa raggiungere, questo stato di grazia 'psicologico', tenendo sotto pressione i giocatori in modo quasi ossessionante, specialmente  sotto l'aspetto fisico e psicologico in ogni allenamento. Pochi allenatori sanno che per raggiungere l'obbiettivo di creare  la cosidetta mentalita' vincente deve passare  attraverso le relazione  del mister con tutti i singoli , strumento unico per  formazione  e crescita   del   'Gruppo'. Solo LAVORANDO SUL 'NOI DEL GRUPPO'  si ottiene  una sq. vincente,  quando cioè  si riesce creare una unita' compatta  e  sovraindividuale. Solo così tutti i giocatori riconoscono di farne parte, con la massima  convinzione e determinazione e disponibilità.   I n un gruppo vincente si  afferma la convinzione di avere la capacità di potere raggiung ere qualsiasi risultato , i

La preparazione interiore psicologica prima della partita

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Attraverso il gioco del calcio, a qualsiasi livello venga esso praticato, si esprime emozione e passione. Con rammarico mi rendo conto che rispetto ad altri sport di squadra come la pallacanestro o la pallavolo o meglio ancora il rugby, nel calcio non si dà la giusta rilevanza all' aspetto psicologico del giocatore in momenti particolari come ad esempio il pre- partita nonostante sia provato che il dispendio fisico durante la partita sia paragonabile al dispendio energetico psicologico, appunto prima e durante la partita.Infatti esistono due tipi di riscaldamento:il primo è strettamente legato all'aspetto psicologico e il secondo e fisico,entrambi hanno lo scopo di preparare al meglio il giocatore alla prestazione. E', a mio parere, nel momento che precede la partita che inizia la preparazione cosidetta "interiore " o riscaldamento psicologico, di ogni giocatore per poter poi garantire, una volta in campo, la migliore performance possibile. Questa predisposizion

Intelligenza calcistica....l'importanza del bagaglio cognitivo

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INTELLIGENZA CALCISTICA………ANTICIPARE             Il calcio è un gioco di sq. situazionale, imprevedibile e fortemente collaborativo ,   in cui sicuramente il proprio bagaglio cognitivo creativo   è   espressione delle nostre capacità   per risolvere e riuscire a trovare strategie   se coinvolti in situazioni di gioco difficoltose e complesse.    Proseguiamo per gradi, non tutti siamo talentuosi, o siamo espressione sempre di grande creatività. Infatti pur   avendo ognuno di   noi una specifica demarcazione sul fatto di cosa ci viene meglio,   abbiamo una propria, e soggettiva   capacità   di   valutare   decidere, maturata dalle precedenti esperienze psico motorie cognitiv. Se coinvolti in una situazione di gioco complicata, la scelta migliore   è espressione del nostro bagaglio psico-motorio e cognitivo. . Sono certo con l’affermare che durante una azione di gioco, la la velocità della   scelta giusta, e   la strategia decisa, per districarsi, sia   principalmente dettata