Considerazioni sulla tattica

Nel gioco , la tattica sintetizza tutte le forme di collaborazione create dal gruppo (squadra + allenatore + presidente) con l'intento di vincere la partita o addirittura raggiungere un obiettivo di lungo termine come vincere un campionato. La tattica di una squadra esprime l'essenza del gruppo, la crescita , la capacità di comunicare in positivo , la disponibilità e il sacrificio, il livello della “preparazione interiore” raggiunta: tutto ciò permette di poter raggiungere qualsiasi obiettivo senza temere l'avversario o gli imprevisti come infortuni, squalifiche, episodi strani, arbitro ecc.. Il tutto si puo' riassumere in questa frase: “ Credi che riuscirai. Credici fermamente , e farai naturalmente ciò' che è necessario per riuscire ". 




La tattica deve essere condivisa. Deve esserci il desiderio di crederci , la fiducia che tutte le azioni specifiche sono orientate tutte nella stessa direzione e così si possano esprimere nel massimo del risultato che il collettivo può dare; solo così si possono raggiungere obbiettivi importanti. La convinzione di essere capaci di mettere in atto i comportamenti necessari x raggiungere i 'tre punti' al di la’ del valore dell’avversario, è ciò che distingue un gregge da un gruppo vero e affiatato.
Desidero ricordare il concetto da me espresso sull'importanza della ' preparazione interiore’. Molte volte mi sono trovato davanti a giocatori che per loro presunzione o per mancanza di capacita' di comunicazione si sono fermati  al primo ostacolo, creando fra me e loro uno scoglio insuperabile: il rifiuto del nuovo da parte dei giocatori che si "nascondono" nelle proprie idee palesemente e forzatamente contrarie a quelle dal mister. Il calcio è il gioco situazionale per eccellenza e l’imprevisto viene affrontato e risolto soltanto con grande capacità di adattamento che richiede elasticità mentale. La chiusura arrogante dei giocatori o del mister preclude qualsiasi apertura al nuovo. Spesso questi comportamenti sono, ahimè, appoggiati anche dal presidente o da qualche dirigente non del tuttto corretto ........Ovviamente tali comportamenti non giovano a nessuno e portano sempre alla deriva:  sgretolano e rompono l'equilibrio del gruppo portandolo all’ insuccesso. Al contrario invece, quando ogni giocatore è disponibile, volenteroso, ha bene in testa il rispetto dei ruoli, è desideroso di instaurare un rapporto personale con il mister e con il resto della squadra ed ha  reale desiderio di collaborare con i compagni, si può pensare di raggiungere obiettivi importanti. Il gruppo è tutto, è l'ispiratore di ogni risultato, è la forza che fa' vincere che ti fa fare il salto di categoria ....e aggiungo anche che più un gruppo è unito e compatto più riesce ad esaltare le qualità del singolo e nasconderne con maestria difetti e limiti. La voglia di comunicare unisce e l'unione fra i giocatori e l'allenatore esprime la forza di aggregazione di un vero gruppo. Credo  sia importante capire che il gruppo viene prima del singolo e che il comportamento di quest'ultimo deve essere subordinato alle esigenze del gruppo stesso.
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 Il calcio è un gioco collettivo di squadra  in cui i giocatori devono essere disponibili ad un gioco situazionale che esige un grande spirito di collaborazione: la reciprocità fra i giocatori  e l'allenatore è la molla che esalta il gioco di squadra e porta in modo naturale sempre al massimo del risultato e quindi al miglioramento.In un clima di collaborazione inoltre, l'impegno si integra con il divertimento, si soffre per così dire sorridendo, in un clima di complicità, senza riserve e con la massima fiducia reciproca.




Per finire desidero citare un pensiero di mister Bagnoli: "..quando un giocatore panchinaro entra in partita e presentandosì al massimo della forma psico-fisica e riesce con un suo goal a far vincere la squadra, dimostrerà di appartenere al gruppo. Successivamente  solo se sarà disponibile a rientrare umilmente in panchina, senza pretendere di giocare titolare nella partita successiva, rimanendo a disposizione del mister qualunque siano le sue scelte successive, e della squadra". Questo esprime il vero attaccamento alla squadra ed è dimostrazione di grande umiltà: è così che deve essere il rapporto fra mister e giocatori. 
Il tutto viene riassunto in questa frase: “Anche se non condivido tutte o in parte le idee  i suggerimenti e le scelte del mister, sono pronto a dare tutto per portarle a compimento”. Questo significa comunicare con il gruppo in modo ottimale, riuscire ad instaurare un rapporto sincero con ogni giocatore. Ciò esprime il feedback dei giocatori e del mister e dimostra che fra loro c'è una buona comunicazione.
E’ fondamentale che il piacere di stare con il gruppo vinca su tutto, anche ad esempio quando si perde una partita subendo un goal al 90° minuto. Anzi se una squadra è veramente compatta saprà uscire , ancora più unita, da qualsiasi incidente di percorso. Infine aggiungo altri tre ingredienti esseziali per diventare un gruppo: determinazione 
Rispetto
umiltà!
grazie 
misterEzio

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