"Scambio e tiro in porta da Esercizio a Situazione???? E' il gioco il vero istrutture.

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ALLENARE LA PRESTAZIONE



METODO DI ALLENAMENTO

                                                                         BUONA LETTURA
                                                                                😊

Argomento:

L’UNO - DUE - UNO, Esercizio o Situazione?

n questo post analizzeremo un esercizio molto comune e ampiamente praticato, mostrando come possa essere trasformato in situazione e reso più efficace seguendo il mio metodo di allenamento. Si tratta di un'attività spesso proposta sia durante il riscaldamento pre-partita che durante le sedute di allenamento, in particolare nei settori giovanili, ma non solo. Mi riferisco al classico esercizio di scambio palla e tiro in porta, comunemente noto come triangolo (1-2-1) ma senza avversario. Tuttavia, questa modalità senza avversario, a mio avviso, risulta poco utile se consideriamo le reali dinamiche di una partita. Il nostro obiettivo è dimostrare come sia possibile trasformare questo esercizio in una simulazione di gioco più formativa, completa ed efficace. Infatti, nella sua forma tradizionale, il triangolo rappresenta un'azione che, in una partita reale, si verifica raramente, se non mai. Inoltre, durante queste sessioni, è frequente osservare lunghe file di giocatori in attesa del proprio turno, un'attesa che spesso dura diversi minuti. Questo inevitabilmente compromette l'efficacia dell'allenamento, sprecando tempo prezioso che potrebbe essere impiegato in attività più dinamiche e coinvolgenti.

 

 


A volte accade anche che lo scambio venga eseguito utilizzando solo una parte del piede e spesso solo con il  destro. Se invece fosse effettuato con entrambi i piedi, avrebbe un valore maggiore dal punto di vista dell'apprendimento. Parto sempre dal presupposto che, almeno a livello dilettantistico, il numero di allenamenti non sia mai sufficiente a garantire un miglioramento costante, progressivo e duraturo nel tempo. Questo è particolarmente vero considerando che la pratica situazionale regolare rappresenta una base fondamentale e imprescindibile per la crescita e lo sviluppo di qualsiasi atleta, indipendentemente dal livello di partenza. Inoltre, essa consente di ottimizzare al massimo ogni sessione di allenamento. Sono fermamente convinto che ogni proposta di esercitazione situazionale adottata durante gli allenamenti debba essere attentamente studiata, pianificata e ottimizzata per esprimere al meglio il suo potenziale. Questo è particolarmente rilevante nel caso delle partite a ranghi e spazi variabili, dove nulla deve essere lasciato al caso. Il mio obiettivo è trasformare ogni esercizio in un contesto reale, ovvero in situazioni di gioco che includano un avversario concreto e attivo. Questo attenzione consente di analizzare un numero maggiore di variabili, garantendo un'attenzione più precisa e focalizzata su ogni dettaglio cruciale. Un'osservazione attenta, accurata e costante dei movimenti, sia in fase offensiva che difensiva, permette di sfruttare al massimo ogni opportunità, massimizzando le potenzialità e traducendole in risultati concreti, misurabili e soddisfacenti. La situazione proposta riflette con estrema accuratezza e fedeltà le dinamiche autentiche del gioco, dimostrandosi altamente flessibile,  e pronta ad adattarsi a qualsiasi contesto. In questo contesto specifico, l’esercizio viene trasformato e ridefinito in una situazione pratica ben strutturata e contestualizzata, attentamente progettata nei minimi dettagli e curata con precisione, con l’obiettivo principale di avvicinarsi il più possibile alle reali dinamiche di gioco. L'intento è quello di stimolare e favorire la creatività e fantasia tattico-motoria e la capacità decisionale  dei giocatori, contribuendo concretamente al miglioramento sia della fase difensiva che di quella offensiva, trasferendo in modo efficace le competenze acquisite alla realtà della partita. I passaggi fondamentali necessari per conseguire questa trasformazione sono principalmente due e sono rappresentati nelle figure sottostanti, che illustrano con chiarezza i parametri chiave del cambiamento. Questi parametri, se applicati correttamente, si traducono in un beneficio concreto e tangibile per i giocatori. La principale e più significativa differenza introdotta è rappresentata dall’aggiunta dell’avversario, elemento che rende l’esercizio notevolmente più dinamico, coinvolgente e stimolante, oltre che significativamente più aderente alla dimensione reale della partita. L’introduzione dell’avversario rappresenta un elemento di interferenza cruciale, che aumenta la complessità e il realismo dell’esercizio. Questo obbliga il giocatore in possesso del pallone non solo a concentrarsi sull’esecuzione tecnica del colpo e sulla scelta della traiettoria ideale in relazione al portiere, ma anche a confrontarsi direttamente con un ostacolo: l’avversario. Tale contesto introduce due aspetti essenziali e imprescindibili del gioco reale, ovvero la presenza di un opponente e la necessità di orientarsi strategicamente verso una direzione di gioco, esattamente come avviene durante una partita reale. 

vedi figure di seguito.

Svolgimento
Nel primo step, il giocatore in testa alla fila avvia un duello con il portiere, che si conclude con un tiro in porta. figura 1. Una volta terminata l'azione, nel secondo step, il numero 7, si gira e assume il ruolo di difensore ed esegue un secondo duello , questa volta con il secondo giocatore della fila. A seguire, ogni giocatore attacca la porta e, successivamente, diventa difensore. In realtà, il giocatore in possesso di palla affronta un doppio duello se consideriamo anche la fase conclusiva, ovvero il tiro in porta. Nella situazione il duello sempre presente, è quello con il portiere. Possiamo introdurre due possibili vincoli a questa situazione:
1. Dopo aver superato l'avversario con un dribbling, il giocatore deve tirare  immediatamente in porta, senza potersi avvicinare troppo al portiere.
2. Dopo il primo dribbling, il giocatore deve superare anche il portiere con un secondo dribbling ravvicinato, prima di concludere l'azione. Nel secondo caso, il portiere deve uscire dai pali con tempismo per anticipare le intenzioni dell'avversario.
Figura 1

Figura 2


CONSIDERAZIONI
La situazione prevede diversi gradi di difficoltà, con vincoli che vanno dalla marcatura passiva a quella attiva, fino a un duello vero e proprio. La regola principale è che l’azione termina solo dopo il tiro in porta. Il focus fondamentale, ovvero la richiesta cognitiva, è l'abilità nell'eseguire il dribbling, con finte e contromovimenti con estrema precisione e una buona dose di creatività, e fantasia, finalizzata a superare il marcatore diretto  e concludere in tempi ridotti. Questo gesto tecnico consente di creare lo spazio necessario per effettuare una conclusione efficace e mirata verso la porta avversaria. Dall'altra parte, il difensore può contare sull'importante componente dell'anticipo, mettendo in campo un pressing immediato e deciso per interrompere l'iniziativa offensiva dell'avversario. Nel caso in cui riesca nel suo intento, il difensore deve appoggiare il pallone al portiere, che contribuisce a determinare il fine ultimo dell'azione. Altro obiettivo eseguibile solo nella versione della situazione è la marcatura individuale, in cui il difensore deve seguire il possessore di palla con attenzione costante, sia attraverso il contatto fisico che quello visivo, senza mai perdere di vista la funzione principale, ovvero quella di riconquistare la palla. Questo diventa fondamentale soprattutto dal momento che si trattasse in partita come fosse l'ultimo difensore, il quale deve mantenere un movimento fluido e continuo, assicurandosi di conservare e prendere la posizione ideale tra la porta e l'avversario (pallone) per garantire la massima efficacia difensiva. Il mister, nel frattempo, ha il delicato compito di osservare accuratamente la postura e i movimenti del difensore, verificando che siano corretti gli appoggi, non solo da un punto di vista tecnico ma anche sotto il profilo posturale, in modo da garantire un livello ottimale di efficacia e fluidità nei suoi interventi. Come abbiamo detto la palla il difensore la può riconquistare tramite il contrasto, oppure può intervenire, esercitando una pressione continua ma senza contatto fisico e soltanto tramite intercettamento. In entrambi i casi, il difensore deve ricordare di non avvicinarsi mai all'attaccante con i piedi pari, ma rimanere sempre leggermente defilato ad un lato, quasi come a invitare lo spostamento dell'attaccante verso la fascia laterale, allontanandosi quindi dalla porta. Il mister può calibrare l'intensità della marcatura contando fino a 5 secondi: la marcatura deve farsi sempre più aggressiva man mano che si arriva alla fine del conteggio, cioè al numero 5, a questo punto lo può contrastare con maggiore pressing. Questa regola aiuta moltissimo a modulare il passaggio graduale tra pressione e pressing aggressivo. Un altro vincolo importante è obbligare l'attaccante a concludere l'azione entro un tempo ben definito stabilito dal mister. Una cosa è certa e non può essere sottovalutata: questa dinamica rappresenta una valida alternativa al semplice e banale tiro in porta, poiché coinvolge una molteplicità di variabili dinamiche, richiede una complessità maggiore nei movimenti e genera uno stato d'animo diverso. Tale stato d'animo è caratterizzato da una pressione costante causata dalla presenza dell'avversario, che causa  un grado significativo di imprevedibilità  e di conseguenza  un livello elevatissimo di concentrazione mentale.

LE SITUAZIONI DI GIOCO... migliorano e allenano:





Abbiamo così trasformato un esercizio poco redditizio in situazionedi gioco in cui fra i tanti vantaggi ha principalmente l'obiettivo di migliorare il pensiero del giocatore che si può riassumere da questi punti:

-PERCEZIONE

-ANTICIPO

-ANALISI, ELABORAZIONE DATI

- SCELTA

-RISPOSTA, DECISIONE

Merito principalmente dalla attivazione dei Neuroni specchio. Un altro aspetto fondamentale che si sviluppa è la CAPACITÀ DI ADATTAMENTO. Grazie a situazioni come questa, il giocatore è portato a reagire prontamente, in tempi ristretti,  migliorando la sua flessibilità mentale e abitudine al nuovo.




GRAZIE
MIsterEzio


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