Allenare la prestazione.....altro allenamento per gli esordienti/giovanissimi e non solo.....


                                             ALLENAMENTO        n°4 
 

  ALLENARE LA PRESTAZIONE
 
In questo allenamento l’obiettivo principale è allenare la prestazione attraverso  il gioco stesso ovvero  la partita. I requisiti principali per la buona riuscita sono per me sempre gli stessi:
- disponibilità del giocatore al nuovo  e massima attenzione
- clima motivato, sereno e divertente
- ritmo incalzante
- due ore di allenamento

Svolgimento: 1^ PARTE:
Preparo due campi vicini,  affiancati e ben delineati per poter eseguire due differenti partite a ranghi ridotti con quattro squadre che giocheranno  in contemporanea. Prestazione richiesta: ciascuna  squadra dovrà difendere e attaccare due portine poco distanti una dall’altra. E’ mia intenzione, come si può intuire,  sostituire con questa situazione di  gioco il solito e qualche volta noioso classico riscaldamento. Aspetto e accolgo i ragazzi; invito i primi due giocatori ad andare nel campo 1 per eseguire una situazione di gioco 1x1 tenendo  le braccia incrociate dietro alla schiena; questo permette di evitare da subito un ritmo troppo elevato. L’aspetto giocoso della situazione deve, al meno all’inizio,  prevalere sul carico fisico. Altri due giocatori saranno invitati ad andare al campo 2 sempre con lo stesso “compito”.  Il quinto giocatore si sistemerà nel campo 1 per creare una situazione di sovrannumero cioè 2x1. Così di seguito creo nei due campi in successione 2x2,3x2,3x3 fino ad arrivare a un 4x5  (se per es. ho una rosa di 18 giocatori). Per capire l’efficacia di queste situazioni a ranghi ridotti vi invito a leggere il mio articolo ‘Le partite a ranghi ridotti’ nella sessione tecnica –tattica del mio blog. Il tempo effettivo di gioco con tutti i giocatori  in campo non deve superare i 15 minuti.  Interrompo il gioco  con delle soste  “attive”: propongo  a tutti degli esercizi che completano il riscaldamento come movimenti e circonduzioni delle caviglie ed esercizi per la mobilitazione degli arti superiori. Termino la 1^ parte dell’allenamento con esercizi di stretching e di respirazione.

vedi i disegni sotto

SVOLGIMENTO 2^ PARTE
Tenendo sempre a mente che l’obiettivo di questo allenamento è “allenare la prestazione”, divido ora il gruppo (la rosa di 18 giocatori) in due squadre  e propongo una situazione di gioco “a tutto campo”. Alterno tocchi liberi a tre tocchi. I tre tocchi innalzano  inevitabilmente   il ritmo e obbligano i giocatori ad un maggiore movimento senza palla e di conseguenza   ad una maggiore collaborazione e comunicazione tra i giocatori stessi. I tre tocchi rappresentano:1) lo  stop  e controllo della palla semplice oppure orientato; 2), conduzione ; 3) appoggio-passaggio,,o scarico della palla. Ogni 5 minuti circa inverto le situazioni: gioco libero o a tre tocchi. In tutte e due le situazioni i giocatori sono invitati a non giocare il pallone a caso”, requisito fondamentale per la crescita tecnico tattico e cognitiva del giovane giocatore. In caso di passaggi e rinvii di palla casuali fischio punizione:  ogni giocatore deve  imparare a passare al compagno più libero. Intervengo  quando  gli spazi liberi, sia in fase offensiva o difensiva,  non vengono occupati con la giusta logica e buon senso.
Dopo circa venti/ venticinque minuti ripropongo la partita  a ranghi ridotti. E’ chiaro che prima faccio eseguire dello stretching per permettere un equilibrato recupero di forze psico fisiche. In questo momento  intervengo facendo  delle valutazioni sul lavoro svolto, e su quali obbiettivi devono essere migliorati e cercati con maggiore impegno e intensità. Con  una rosa di 18 giocatori  imposto le due partite con 4x4 e  due giocatori (a turno)  lavorano in parte svolgendo  esercizi di tecnica pura con il mister. Questo momento di lavoro differenziato si basa su un principio  coordinativo semplice ma efficace: ‘’ è l’obiettivo che regola il movimento’’. 

SVOLGIMENTO 3^ PARTE.  
Dopo circa 10 minuti riprendo la partita  con due squadre a tutto campo. Inserisco una variante:  ogni squadra sceglie il proprio bomber (solo lui può segnare) all’insaputa dell’altra. Ad ogni goal si cambia il bomber (sempre segretamente).
A dieci minuti dal termine dell’allenamento , e dopo un recupero adeguato organizzo una staffetta con palla.
Sistemo due  o più squadre in fila, ciascuna dietro ad un birillo che delimita la partenza..Al  via ogni giocatore deve, con la palla al piede, percorrere un tragitto o meglio un percorso di corridoi mantenendo il controllo del pallone in velocità . I corridoi sono tre, successivi e uniti uno all’altro. Il primo lungo 5-6 metri è angolato a quasi 45°,  il secondo ha un’angolatura  opposta ed è sempre lungo 5-6 metri, il terzo che riprende l’angolatura del primo è leggermente più lungo. I corridoi sono un po’ stretti così da rendere difficoltoso il passaggio. I corridoi si possono costruire posando a terra dei bastoncini o piantandoli a terra. E’ importante che l’angolatura sia “importante”. Il giocatore completa il percorso  calciando la palla più velocemente possibile  al secondo compagno solo quando si trova all’altezza dell’inizio del primo  corridoio, oppure passa la palla  quando si trova ad una distanza di circa un metro dal compagno. Il secondo giocatore parte e così via.Vince la sq. che ultima con tutti gli elementi il percorso. L’allenamento si conclude con esercizi di stretching e due chiacchiere..
La scelta di finire con un carico fisico, dopo un allenamento ad un livello alto di intensità e dispendio psico fisico può sembrare  una esagerazione. La presenza della palla  però rende meno intensiva  la situazione.
Allenare alla prestazione significa  lavorare anche  in situazione di affaticamento sia sotto l’aspetto  condizionale che coordinativo. E’ importante  lavorare sulla resistenza sia con palla che senza rispettando chiaramente i giusti tempi di recupero. Educare o meglio rieducare i ragazzi all’impegno, al sacrificio cioè alla resilienza  (termine caro a Pietro Trabucchi)  significa mantenere alta la motivazione, l’attenzione, aumentare  la propria  competenza e capacità di adattarsi e superare ogni imprevisto che un gioco  così fortemente situazionale come è il calcio richiede. Affrontare inoltre  l’imprevedibiltà  di  ogni azione di gioco anche in situazione di stanchezza fisica e stress psicologico. La volontà di perseguire la vittoria appartiene ad ogni giocatore ma la volontà di  prepararsi a farlo con sacrificio e impegno è la motivazione più importante , questa và allenata e cercata dentro di noi.
Ogni allenamento è composto da una varietà di stimoli che sollecitano le capacità coordinative e condizionali, a ciascuno dei quali corrisponde al carico.  A seconda degli obiettivi prefissati questi stimoli variano di intensità ed hanno tempi diversi di recupero.L’ allenamento sopra presentato che ha come obiettivo l’allenamento alla prestazione, ha sollecitato le seguenti  queste capacità:
                                   CAPACITA’ CONDIZIONALI
FORZA RESISTENZA VELOCITA’ con tempi di recupero adeguati
                                   CAPACITA  COORDINATIVE
CAPACITA’ DI  DIREZIONE E DI CONTROLLO
CAPACITA’ DI  ADATTAMENTO E DI TRASFORMAZIONE DEI MOVIMENTI ANCHE IN PRESENZA DELLA PALLA
CAPACITA’ SPAZIO-TEMPORALI
CAPACITA’ DI REAZIONE E DI ANTICIPO
CAPACITA’ DI TRASFORMAZIONE DEL MOVIMENTO
CAPACITA’ DI EQUILIBRIO
CAPACITA ‘ DI COMBINAZIONE E DI TRASFORMAZIONE DEI MOVIMENTI





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