PREPARAZIONE INTERIORE 2°, ''Le motivazioni positive devono prevalere.''
Prima delle partite importanti, o in genere qualsiasi partita, noto spesso che i giocatori e il mister hanno un atteggiamento molto simile fra loro. Davanti all'incerto risultato della partita dimostrano un certo pessimismo mescolato talvolta anche a buone sensazioni. Nello spogliatoio, negli attimi precedenti alla partita, la ricerca dell'atteggiamento psicologico giusto permette di gettare le giusta fondamenta per vincere. Se invece i pensieri pessimistici predominano, alterano in negativo la prestazione sia del singolo che della squadra. Un l'ambiente, gruppo-mister-dirigenti e un clima all'interno dello spogliatoio, non sereni e motivati, potrebbero pregiudicare in maniera negativa il futuro dell'evento, della sfida, della partita. In queste condizioni psicologiche sbagliate il risultato negativo è dietro l'angolo. Il naturale effetto negativo dell'impatto alla partita in campo si dimostrerà con una scarsa ''AUTOEFFICACIA'' e una scarsa convinzione sia del singolo che del gruppo.
Affermare, fuori dallo spogliatoio :''Non possiamo batterli perchè hanno una posizione in classifica migliore della nostra' è un'affermazione legittima. Ritengo tutto sommato una riflessione onesta dettata però dal momento. Questo pensiero, atteggiamento, una volta entrati nello spogliatoio, non deve sovraffare e conpromettere il risultato futuro e finale della partita e della propria prestazione. Il mister e i giocatori , per allontanare questo eccesso di pensieri pessimistici, devono chiedersi quale possibilità ci sia che questa ipotesi si avveri e e quanto loro hanno la possibilità di sovvertire il pronostico. Devono convincersi che questo atteggiamento mentale pessimistico NON HA LEGAMI con il risultato finale ma senplicemente è frutto di qualche piccola paura che fa parte del gioco e che deve essere allontanata in fretta.
L'atleta P.Trabucchi, definisce questi pensieri negativi-pessimistici un autentico accomodante AUTOSABOTAGGIO che influisce in negativo sul risultato finale, in quanto altera la giusta ricerca di preparazione 'interiore' prepartita. Il crearsi degli alibi, autentici sabotatori per il giocatore, da' la possibilità di giustificarsi nel dopo partita, ma questa strada non porta da nessuna parte. Le motivazioni positive devono prevalere. L'espressione giusta che rispecchia una educazione sportiva equilibrata e motivata è: ''Il gruppo se è veramente compatto, coeso, si prepara in maniera motivata, convinta e fa di tutto per vincere e accetta anche la possibilità di perdere, ma non parte mai sconfitto! ''Non bisogna aver paura del confronto con la squadra avversaria che non è un nemico da sconfiggere, è soltanto una componente del gioco del calcio. Il singolo, il gruppo, il mister e tutto l'ambiente devono essere sempre convinti che ogni pronostico puo' essere ribaltato, invertito, recuperato. Il gioco del calcio è inprevedibile e fortemente situazionale!
Le automotivazioni, l'autoefficacia devono avere il predominio sull' autovittimismo e sul pessimismo nei confronti del risultato finale. Dopo una partita persa ci sarà una partita successiva, probabile espressione di rivincita sia del singolo che del gruppo.
INVERTIAMO LA ROTTA
Affermare, fuori dallo spogliatoio :''Non possiamo batterli perchè hanno una posizione in classifica migliore della nostra' è un'affermazione legittima. Ritengo tutto sommato una riflessione onesta dettata però dal momento. Questo pensiero, atteggiamento, una volta entrati nello spogliatoio, non deve sovraffare e conpromettere il risultato futuro e finale della partita e della propria prestazione. Il mister e i giocatori , per allontanare questo eccesso di pensieri pessimistici, devono chiedersi quale possibilità ci sia che questa ipotesi si avveri e e quanto loro hanno la possibilità di sovvertire il pronostico. Devono convincersi che questo atteggiamento mentale pessimistico NON HA LEGAMI con il risultato finale ma senplicemente è frutto di qualche piccola paura che fa parte del gioco e che deve essere allontanata in fretta.
L'atleta P.Trabucchi, definisce questi pensieri negativi-pessimistici un autentico accomodante AUTOSABOTAGGIO che influisce in negativo sul risultato finale, in quanto altera la giusta ricerca di preparazione 'interiore' prepartita. Il crearsi degli alibi, autentici sabotatori per il giocatore, da' la possibilità di giustificarsi nel dopo partita, ma questa strada non porta da nessuna parte. Le motivazioni positive devono prevalere. L'espressione giusta che rispecchia una educazione sportiva equilibrata e motivata è: ''Il gruppo se è veramente compatto, coeso, si prepara in maniera motivata, convinta e fa di tutto per vincere e accetta anche la possibilità di perdere, ma non parte mai sconfitto! ''Non bisogna aver paura del confronto con la squadra avversaria che non è un nemico da sconfiggere, è soltanto una componente del gioco del calcio. Il singolo, il gruppo, il mister e tutto l'ambiente devono essere sempre convinti che ogni pronostico puo' essere ribaltato, invertito, recuperato. Il gioco del calcio è inprevedibile e fortemente situazionale!
Le automotivazioni, l'autoefficacia devono avere il predominio sull' autovittimismo e sul pessimismo nei confronti del risultato finale. Dopo una partita persa ci sarà una partita successiva, probabile espressione di rivincita sia del singolo che del gruppo.
INVERTIAMO LA ROTTA