Il mio modello di allenamento: ''allenare alla prestazione'', un altro approfondimento

  IL CALCIO E' DI FACILE VISIONE MA DI DIFFICILE INTEPRETAZIONE








misterEzio



Per poter realizzare il mio modello di allenamento, che è ispirato al modello della partita, l'allenatore nei suoi allenamenti dovrebbe attenersi al principio della polivalenza  e di variabilità dei requisiti tecnici ,tattici, psicologici e fisici che la partita porta con sè. Tra queste è fondamentale la continua  presenza  dell'avversario. Infatti la partita  rappresenta nel mio metodo lo strumento principale, una autentica palestra, fondamentale per imparare a giocare a calcio.
E' un modello, la partita, che permette di sviluppare il processo tattico cognitivo e di apprendimento del giocatore sotto tutti i punti di vista: coordinativo e condizionale.
Essa è nell'unità di base l'esercitazione per eccellenza, che più stimola il processo di osservazione e l'abitudine al nuovo e sviluppa il pensiero tattico: vedere-capire-decidere.
La partita migliora, il  livello collaborativo e comunicativo fra i giocatori, cioè la coesione e  l'affiatamento del gruppo.
Migliora e favorisce lo sviluppo del gioco di squadra e così anche  il miglioramento dei gesti tecnici e tattici del singolo. E' la situazione, sempre ben gradita dal calciatore ,da svolgere più volte  durante quasi tutto l'allenamento. Nello svolgimento di un allenamento devono essere presenti almeno tre/quattro momenti di gioco che consistono in partite a ranghi ridotti diverse per temi e forme e vincoli tecnici e tattici diversi.


Il duello dribblig, abilità tecnica che esprime creatività , coraggio , presa di iniziativa FANTASIA.
"Dimmi come giochi  e capirò che persona  sei". Questa mia affermazione rappresenta qualcosa di importante: la partita in tutte le sue sfaccettature, anche psicologiche  è uno strumento fondamentale anche terapeutico ( il gioco) che aiut a a conoscere il carattere e le attitudini dei singoli giocatori. In questo caso l'allenatore è un osservatore.  l'Occhiometro
La partita il vero allenatore, l'istruttore PRINCIPALE che permette di migliorare e imparare a giocare a calcio.
Io penso che è il gioco, ovvero la partita, che conduce alla tecnica e non viceversa.
La partita, la situazione, in tutte le sue forme, è una piattaforma multifunzionale con all'interno una infinità di variabili, di movimenti, con e senza palla, che sviluppa azioni di gioco complesse e mai uguali fra loro e per questo fortemente allenanti.
La partita obbliga il giocatore ad anticipare e a  decidere strategie e trovare soluzioni nel più breve tempo possibile. Migliora il pensiero e ragionamento tattico del giocatore. E' il giocatore, anche coinvolto emotivamente, perché costretto a convivere con una infinità di variabili (avversario, traiettoria della palla, il risultato, compagni) a dover fare un grande e continuo sforzo di attenzione.
Negli allenamenti è fondamentale far giocare a calcio, alternare partite a ranghi ridotti e partite con spazi diversi, creando un gioco continuo. La  presenza dell'avversario è  la costante più allenante ne consegue una maggiore  la massima adattabilità alle situazioni e azioni di gioco.inoltre tutti i partecipanti in cui si accetta naturalmente l interscambiabità dei ruoli  con la massima collaborazione. 




 Situazione 3 x 3 



Questo modello di allenamento è di aiuto a strutturare e far crescere  il giocatore sotto tutti gli aspetti. Esso sviluppa l'abitudine al nuovo creando sempre più una mentalità elastica e lucida.
Di conseguenza, giocando a calcio, diventa sempre più facile  trovare  in ogni situazione di gioco una giusta strategia  per ottenere il massimo vantaggio, Essenzialmente questo allenamento aumenta il carico cognitivo della persona-giocatore.
Per i più scettici, affermo che la grande varietà di movimenti e di corse, come accelerazioni, decelerazioni veloci, cambi di direzione, spostamenti improvvisi, inaspettati, brevi, frenate  e situazioni che non si ripetono mai alla stessa maniera, che la partita offre, rappresentano un allenamento esaustivo, sia sotto l'aspetto aerobico che condizionale.
Stesso discorso riguarda l'arricchimento sotto l'aspetto tecnico individuale.
Credo che durante la partita l'apprendimento avvenga altrettanto in maniera completa, sotto tutti i punti di vista. Il giocatore impara la tecnica e la tattica in situazione di difficoltà e di stress, in situazioni reali di gioco con la continua presenza dell avversario , in tutte le forme e azioni  difensive e offensive.
il calcio è un gioco imprevedibile fortemente situazionale ,collaborativo e creativo. il giocatore ,la persona chiede di poter esprimere la propria creatività, cioè di giocare a calcio.più un giocatore dispone  situazioni di gioco complesse più arrichisce il proprio bagaglio cognitivo, e per me le partite a ranghi ridotti è uno strumento basilare, che considero il vero allenatore.....
La presenza dell avversario mette il giocatore  in condizione di avere la neccessità di valutare e di elaborare tantissimi dati in un tempo minimo, stimolando e sviluppando l intelligenza calcistica.
Durante l'organizzazione degli allenamenti si dimentica spesso la struttura anche emotiva che rappresenta una partita di campionato. Se nella partita di allenamento, si  riesce anche in piccola parte ad simulare l'intensità, il ritmo e lo specchio della partita di campionato si raggiunge un grande risultato. Questo concetto è espressione del mio metodo.
Per motivare e stimolare inserisco, negli esercizi e nelle situazioni, la pressione temporale e la pressione psicologica.
Lo strumento principale per poter raggiungere un così complesso risultato si basa sul fatto che in tutta la durata dell'allenamento faccio svolgere in diverse forme più partite possibili con temi, obbiettivi e strutture diverse.
Anche nei momenti di riscaldamento alla partita di campionato faccio fare alla mia squadra una partita a portine con carico e durata, logicamente graduale, e con i giusti recuperi.
Concludo affermando che il modello dell'allenamento  si deve avvicinare al modello dalla partita.
Nel mio allenamento inserisco sempre  questi componenti :



Tre contro tre la situazione più formativa, con due portine e senza calci d'angolo e rimesse laterali e con il mister che rimette il pallone in gioco, anche due contemporaneamente. 

Allenamento:
  •  SITUAZIONI: PARTITA A RANGHI RIDOTTI  E CON SPAZI VARIABILI (DA ME DEFINITE SITUAZIONI DI PRESTAZIONE) (2X2 3X3 ECC.) E TIRI IN PORTA CON LA PRESENZA DELL AVVERSARIO (ALMENO UN DIFENSORE) 
  • ESERCIZI: TECNICI TATTICI COORDINATIVI SINGOLI E DI GRUPPO (STAFFETTE,CIRCUITI)
  • POSSESSI PALLA: NON HANNO UNA DIREZIONE DI GIOCO DEFINITA COME I TORELLI 
  • PARTITE A TEMA O LIBERE
Il 3x3 una situazione TATTICA-TECNICA che prevede
 l 'applicazione dei principi cardini fondamentali della tattica collettiva.
E' la situazione numericamente più importante che racchiude tutte le variabili dello sviluppo di una azione ,del gioco. il possessore di palla ha  almeno due compagni con cui collaborare , rappresenta l'inizio della costruzione del gioco dell azione 

Nella stesura della unità di base, ovvero l'allenamento, l'ordine fra le componenti può cambiare. E' l'obiettivo che il Mister decide di dare all'allenamento che determina la scaletta delle componenti.

Per quanto mi riguarda prediligo le situazioni . Nei miei allenamenti ci sono meno esercizi e piu' attività situazionali.



tre x tre  situazione a ranghi ridotti

Il mio sogno è di organizzare una scuola per allenatori, mister per mettere a disposizione la mia esperienza.
Grazie


MisterEzio

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