Riprendiamo la rotta
In tempi non sospetti, lessi che un bambino di 10 / 11 anni aveva gridato verso gli spalti durante una una partita " lasciateci giocare in pace" .
Spesso noto che negli spalti c'è il peggio degli adulti, che gridano e insultano e nel peggiore dei casi si sostituiscono al 'arbitro e al mister.Spesso quando , il mister e gli adulti in genere tendono a considerare lo sport solo in ottica di "VITTORIA" , e magari a tutti i costi si creano molti problemi di natura psicologica e incomprensioni che io ritengo "pericolose" per il ragazzo.
Il mio invertire la rotta è combattere questo tipo d'adulto arrogante che spesso vede il proprio figlio il prolungamento della propria carriera calcistica , spesso non ben riuscita.
L'adulto non può entrare e interferire nel gioco del ragazzo . L'adulto dovrebbe solo preoccuparsi che il proprio figlio sìa in buone mani ,società e allenatori , e dovrebbe preoccuparsi soltanto se il proiprio figlio si diverta e il clima sia ideale per la sua crescita.
Possiamo girarla come si vuole! , il calcio RIMANE UN GIOCO è svolgerlo e giocare è un diritto esclusivo del giovane bambino . Il bambino ragazzo deve vivere questa opportunità di sport di calcio come confronto sereno con sé stesso e gli altri pari , deve in parole semplici "stare bene" e dare il massimo.
Chi ne fa le spese sono bambini , molti adulti sbagliamo a comportarci, il giovane giocatore ragazzo , assimila e diventa nervoso , ed eccessivamente ansioso verso una futura qualsiasi competizione.
I grandi campioni sono tali perché riescono giocare in maniera disinvolta anche di là della posta in palio, serenamente. Quelli mediocri , intendo come persona , perdono la bussola e diventano pessimi cittadini, persone.
Specialmente nella età definita da tutti e considerata un età d 'oro 8/ 9/10 e 12 anni, età per eccellenza da sempre definita come sensibile e con grande capacità di apprendimento.
Sono a questa età autentiche spugne.
Purtroppo ci sono tanti genitori che pensano di avere già dei fenomeni i propri figli a 10 a 12 anni.
Poi giocano a 11 giocatori e, nei giovanissimi, spesso si perdono Mentre altri si perdono comunque crescono ma preferiscono fare altre esperienze di non movimento .
Garantisco che se un giovane è un ottimo giocatore prende da subito altre squadre, altre vie al di là del mister attuale.
Dobbiamo semplicemente appassionarli al gioco del calcio , questo è quello che conta, è qui la bravura del mister, è fondamentale.
E non importa se a 10 anni vogliono giocare in porta e l'anno successivo centravanti.
Hanno il diritto di provare, di sbagliare, senza essere umilati o sentirsi in colpa.
Penso che siano sotto agli occhi di tutti noi i fallimenti social sportivi , di molte società non ultimo molti settori giovanili anche proffessionisti.
A parer mio è sempre un adulto che in maniera maldestra e senza un reale programma ,arriva promette "monti e mari " poi tira indietro le mani e sparisce e con esso barcolla spesso e ne fa spese il settore giovanile.
Sono inutili , per i nostri innuverevoli settori giovanili gia barcollanti , pur ottime partite della Nazionale, nascondono in maniera elegante un malessere dei settori giovanili e i mister" fai da te" , con metodologie improvvisate e grossolane .
Giocare senza pensare al risultato finale e migliorare la prestazione. Chi veramente vince è chi ha veramente il coraggio e la volontà di PROGRAMMARE.
Vincere a tutti i costi e una vecchia storia che per me nel 2019 non regge più.
Il mio sogno è di organizzare una scuola per allenatori, per poter trasmettere a loro la mia esperienza.
, Invertiamola veramente la rotta
misterEzio
Spesso noto che negli spalti c'è il peggio degli adulti, che gridano e insultano e nel peggiore dei casi si sostituiscono al 'arbitro e al mister.Spesso quando , il mister e gli adulti in genere tendono a considerare lo sport solo in ottica di "VITTORIA" , e magari a tutti i costi si creano molti problemi di natura psicologica e incomprensioni che io ritengo "pericolose" per il ragazzo.
Il mio invertire la rotta è combattere questo tipo d'adulto arrogante che spesso vede il proprio figlio il prolungamento della propria carriera calcistica , spesso non ben riuscita.
L'adulto non può entrare e interferire nel gioco del ragazzo . L'adulto dovrebbe solo preoccuparsi che il proprio figlio sìa in buone mani ,società e allenatori , e dovrebbe preoccuparsi soltanto se il proiprio figlio si diverta e il clima sia ideale per la sua crescita.
Possiamo girarla come si vuole! , il calcio RIMANE UN GIOCO è svolgerlo e giocare è un diritto esclusivo del giovane bambino . Il bambino ragazzo deve vivere questa opportunità di sport di calcio come confronto sereno con sé stesso e gli altri pari , deve in parole semplici "stare bene" e dare il massimo.
Chi ne fa le spese sono bambini , molti adulti sbagliamo a comportarci, il giovane giocatore ragazzo , assimila e diventa nervoso , ed eccessivamente ansioso verso una futura qualsiasi competizione.
I grandi campioni sono tali perché riescono giocare in maniera disinvolta anche di là della posta in palio, serenamente. Quelli mediocri , intendo come persona , perdono la bussola e diventano pessimi cittadini, persone.
Specialmente nella età definita da tutti e considerata un età d 'oro 8/ 9/10 e 12 anni, età per eccellenza da sempre definita come sensibile e con grande capacità di apprendimento.
Sono a questa età autentiche spugne.
Purtroppo ci sono tanti genitori che pensano di avere già dei fenomeni i propri figli a 10 a 12 anni.
Poi giocano a 11 giocatori e, nei giovanissimi, spesso si perdono Mentre altri si perdono comunque crescono ma preferiscono fare altre esperienze di non movimento .
Garantisco che se un giovane è un ottimo giocatore prende da subito altre squadre, altre vie al di là del mister attuale.
Dobbiamo semplicemente appassionarli al gioco del calcio , questo è quello che conta, è qui la bravura del mister, è fondamentale.
E non importa se a 10 anni vogliono giocare in porta e l'anno successivo centravanti.
Hanno il diritto di provare, di sbagliare, senza essere umilati o sentirsi in colpa.
Penso che siano sotto agli occhi di tutti noi i fallimenti social sportivi , di molte società non ultimo molti settori giovanili anche proffessionisti.
A parer mio è sempre un adulto che in maniera maldestra e senza un reale programma ,arriva promette "monti e mari " poi tira indietro le mani e sparisce e con esso barcolla spesso e ne fa spese il settore giovanile.
Sono inutili , per i nostri innuverevoli settori giovanili gia barcollanti , pur ottime partite della Nazionale, nascondono in maniera elegante un malessere dei settori giovanili e i mister" fai da te" , con metodologie improvvisate e grossolane .
Giocare senza pensare al risultato finale e migliorare la prestazione. Chi veramente vince è chi ha veramente il coraggio e la volontà di PROGRAMMARE.
Vincere a tutti i costi e una vecchia storia che per me nel 2019 non regge più.
Il mio sogno è di organizzare una scuola per allenatori, per poter trasmettere a loro la mia esperienza.
, Invertiamola veramente la rotta
misterEzio