IL LINGUAGGIO CONTAGIOSO DEL MISTER ....nella attività di base e oltre...(.RIFLESSIONI 1)


IL LINGUAGGIO CONTAGIOSO DEL MISTER ....nella attività di base e oltre...


metodo:






Il mister?!?!?




Penso che allenare, insegnare,  specialmente nella attività di base sia molto complesso, articolato. Le nuove generazioni sono  sempre molto  più eterogenee ed estremamente  intelligenti , molto sensibili ed esigenti  ma non sempre in grado di percorrere con costanza  la strada dello sport.  Purtroppo il covid, secondo me ha messo alla prova, di intere generazioni , anche l'equilibrio  psicologico interno .
Hanno la fortuna di avere tante possibilità, la possibilità di scegliere anche altri interessi. Dovrebbero modulare con attenzione le attività di non movimento come i social e altri giochi da computer ecc.. Il mister deve sempre considerare, ogni ragazzo giocatore,  come una unità unica e INDIVISIBILE.  Ritengo fondamentale che il mister , negli allenamenti , deve avere la capacità e la volontà    di concedere l'adeguata  VISIBILITA  ad ogni giocatore evitando ogni tipo di  generalizzazione .
Il linguaggio del mister è cambiato rispetto una volta,  e molto più contagioso nei confronti ndel giovane giocatore rispetto altri momenti. O meglio il mister dovrebbe riconoscere della sua  responsabilità che ha nei confronti delle nuove generazioni...il mister dovrebbe adeguarsi ,  dovrebbe cambiare la comunicazione. La comunicazione del  mister e il suo linguaggio sono   veramente contagiosi per  il giovane giocatore . Il giocatore ascolta e pesa le  parole del mister e assorbe  e raccoglie tutto,  come una spugna. Il mister deve essere una guida, un traghettatore per il giovane giocatore.
Allenare  è oggi molto tortuoso, intricato difficile rispetto alle  figure di mister del ventennio  precedente.  Penso spesso a certi allenatori dilettanti   volontari .Spesso oggi ,senza volerlo fanno più danni che altro. 
Per allenare, specialmente nella attività di base,  non è sufficiente la passione ,io credo molto che sia importante la preparazione, la competenza, la conoscenza del ruolo. Un passo importante , un riconoscimento  che un mister che allena  nel settore giovanile , ai giorni d'oggi , il  mister  tener in considerazione. In molte occasione   ho visto  allenatori autoritari e convinti che riportare in campo esercizi che  you tube  propone , possa essere sufficiente per allenare e diventare un bravo mister. Niente di più assurdo ma purtroppo molto di moda. Purtroppo questo atteggiamento  facilita  la nascita dei mister meccanici e  poco comunicativi, poco coinvolgenti, poco  capaci  che pensano spesso solo al raggiungimento del risultato, magari a tutti i costi. Dimostrazione di una scarsa competenza. 

il mister deve guidare. VEDI FIG.



 Usare gli stessi principi e metodologie dei ultimi anni  sarebbe un autentico fallimento. Fallimento che ha  creato un buco nell'acqua, anzi una voragine , causando  un vero e proprio fallimento sociale sportivo visibile a tutti cioè il  DROP AUT. Cioè l'abbandono precoce, anticipato, da parte dei giovani nei riguardi dello sport e del calcio. E' in mister che deve entrare nei pensieri del giovane giocatore e trovare la chiave motivazionale giusta e non certo viceversa.
La mia politica è contraria a molte società calcistiche che puntano tutto nella  ricerca del campione o nella ricerca affannosa e ossessionate del  risultato  a tutti i costi.
Capita spesso , dopo una sconfitta o durante l'allenamento, che il mister venga coinvolto o meglio attraversato dal così detto "Pessimismo cosmico" e  rivolgendosi al gruppo squadra mette in atto un autentico processo, per  cercare un capro espiatorio .... E' in modo sbagliato e inopportuno , trasmette il proprio mal contento e la sua  visione negativa del futuro  al gruppo sq. La Squadra che rimane in ascolto e come una spugna assorbe, forse incredula, sicuramente  insoddisfatta. Mi chiedo: ma  quanto è utile è questo tipo di comunicazione? Una cosa è certa,  la squadra ascolta e assimila il pessimismo del mister. Ogni esagerazione ed esasperazione del mister non serve e non è utile per far crescere il gruppo. Ma quanti danni, ai ragazzi, facciamo noi adulti e addetti ai lavori nei settori giovanili?
"Anche se non condivido del tutto le idee e i suggerimenti del mister ...sono pronto a dare tutto me stesso per portarle a compimento..." Questa frase potrebbe essere invertita e rivolta al mister nei confronti dei giocatori .E' il mister che sempre dovrebbe avere avere un comportamento di fiducia incondizionata nel ragazzo - giocatore , nei confronti della squadra che allena. 




Negli anni scorsi ha predominato la figura del mister autoritario , dispotico. Le ferite che ha prodotto sono visibili ad esempio  nel "drop aut". Un risultato negativo sociale e sportivo  che è negli occhi di tutti . Il mister Struzzo" non è utile .L'abbandono precoce , l'abbandono  sportivo , da parte di molti giovani sia nelle attività di base che nelle categorie è ormai una realtà. A causa dei molti interessi e attrazioni che la società propone al giovane, hanno abbassato la "resilienza" nei giovani nel praticare sport. Dobbiamo, invertire la rotta,  tornare ad allenare puntando alla formazione del giovane e al gioco  e non soffermarsi solo alla ricerca del risultato. Sicuramente , vincere  è importante, considerando che il gioco del calcio è finalizzato, ma deve essere espressione di  una sfida,  di un sano confronto condito da un  sano agonismo  fra due compagini, e non certo una battaglia. La competizione , la partita,  deve esser vissuta come confronto e deve essere una vetrina, una possibilità di confrontarsi con se sessi e con gli altri. Non deve essere una gara per umiliare l'avversario. Non è necessario beffeggiare   l'avversario. Insegnare e giocare a calcio è prima di ogni cosa un momento educativo ,dove sono importanti anche il rispetto delle regole e il divertimento. La partecipazione, è importante , in cui è fondamentale poter giocare e condividere  successi e insuccessi senza nutrire rancore o rabbia , frutto spesso di false ambizioni. La partita, la prestazione deve rappresentare un rischio  misurato equilibrato e non specchio di un agonismo esasperato, esagerato. Il tutto deve essere vissuto senza esagerazioni e esasperazioni. Dobbiamo tornare ad umanizzare il calcio giovanile allineando il percorso  di crescita sia del calciatore che della persona. Rispettando e riconoscendo  il cammino di crescita del giovane giocatore, senza umiliarlo con false aspettative... Più congeniale è trasmettere la passione secondo il  principio di 

"Non smettere MAI di giocare e di  CREDERCI". Alzando la soglia della resilienza. E' preferibile , da subito, rimettere al centro di ogni programma o progetto la persona ,il giocatore e il suo  poter giocare. Il mister deve allenare sia il giocatore che la persona. 

Ora, vorrei elencare alcuni motivi  che causano l'abbandono precoce sono causati
  • "Se non gioco non vengo più"
  • Clima dell'allenamento troppo autoritario .."Non mi diverto..."

  • Troppe aspettative di risultato...esagerate...il mister:
 "Raga oggi dobbiamo vincere...." Frase, generalista  superficiale, che è il  frutto di troppe aspettative, spesso  non raggiungibili, ingannevoli , che fa scattare  al giocatore  la paura di vincere...Fra l'altro in tanti anni non ho trovato, conosciuto nessun giocatore che andasse in campo con la volontà di perdere...😂




Nella attività di base l'allenamento, la partita, il mister o più precisamente il semplice fare sport dovrebbero fare da supporto, un ideale ponte di miglioramento e crescita  della personalità, in  un ambiente ideale per il giocatore. Aiuta e  spinge in giovane ad un  arricchimento sotto tutti gli aspetti,  personali e sportivi. Il mister dovrebbe essere il faro,  aiutare il giovane giocatore ad orientarsi a non smarrirsi. 
Fare sport, per il giovane,  ha funzione di "risvegliatore" di rinforzo. La passione per il calcio viene alimentata dal "poter partecipare"
giocare .Il linguaggio del mister deve essere contagioso, appassionante , positivo e propositivo. Lasciare al giovane giocatore la possibilità  di provare senza sentirsi colpevolizzato, se sbaglia è una vittoria per il mister significa che ha provato.
Il mister deve rinforzare centrare il giocatore.  Solo così senza pressioni,  il giovane giocatore  sente il bisogno a provare e  riprovarci anche  d'innanzi ad un errore o  ad una sconfitta. Spesso ,per il giovane ,fare sport ,giocare a calcio è un salvagente, un lasciapassare per una crescita equilibrata.
Noi mister abbiamo una grande responsabilità. 
Per me allenare è una vocazione. Sono contrario ai mister che attraverso il risultato , nascondono un indole meccanica , fredda . Vincere non è tutto , fa la differenza prepararsi per vincere.....e crederci e ricercare un obbiettivo condiviso e comune a tutti senza esasperazioni. 
Unire alle conoscenze teoriche , alla competenze  in campo aiuta a diventare un autentico mister...
 
GRAZIE

MisterEziolorenziezio@alice.it


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