Le assenze pesano....
Spesso sento dire dal giovane giocatore: "mister non vengo all'allenamento perchè devo studiare, " e spesso viene suggerito, o imposto, dai genitori.
Da alcuni anni, le assenze dagli allenamenti , da parte del giovane giocatore, sono sempre più frequenti e quasi sempre per motivi scolastici. Purtroppo spesso è dovuta da una incapacità dei ragazzi di organizzarsi con i studi.
Molto spesso però sono genitori, che per motivi scolastici, non mandano all'allenamento i ragazzi.
Scelta, per me, molto discutibile e sbagliata, chiaramente contro alla volontà del ragazzo, e alla sua salute psico fisica di gioco che potrebbe equilibrare , centrare con l'allenamento tramite lo scarico motorio.....
Viene facile, da parte del genitore , di impedire l' allenamento.
La presa di posizione del genitore , spesso è accompagnato con un castigo a medio o a lungo termine, per me e poco efficace per il ragazzo.
("Non vai allenamento così impari ...... a studiare per tempo") La causa è sempre lo stessa: rendimento scolastico non proprio positivo.
Non sono d'accordo togliere il gioco del calcio e per giunta come castigo.
Lo sport, il calcio centra, aiuta , accompagna la crescita del giovane giocatore. Togliere la possibilità di giocare, al giovane calciatore, lo trovo inutile e dannoso e sono occasioni perse di relazioni e di gioco. Escluderlo agli allenamenti è un occasione persa per la sua crescita .
Conviene piuttosto informare il mister, delle difficoltà del giovane e trovare assieme, delle strategie formative, senza però togliere le ore di gioco e di interazione.
E' interesse comune: genitori e allenatore la crescita sana del ragazzo.
Aggiungo e informo che queste generazioni hanno un deficit motorio, e di gioco, causata dalla mancanza di occasioni di movimento.
Togliere la possibilità a loro di correre , di muoversi, di giocare lo trovo anti produttivo per una sana crescita psico fisica dei ragazzi. Lo sport , l'attività fisica come partecipare ad un gruppo, una squadra ha sostituito in fatto di valore educativo, molte altre attività di un tempo. Un genitore non dovrebbe sottovalutare l'enorme efficacia formativa , per il giovane, fare uno sport nel 2019!
Vanno a scuola 5 o 6 volte alla settimana e per molte ore, mentre agli allenamenti di calcio si svolgono due o forse tre volte a settimana e in poche ore. Mi chiedo perchè , per uno scarso rendimento scolastico, si toglie un piacere una attività che spesso lo svolge con passione e che aiuta a migliorare la propria autostima e a crescere serenamente?
Togliere la possibilità di questo piacere (allenamento) lo trovo contro producente per la crescita del ragazzo.
Come per la scuola, molte assenze, scaturiscono le ripetizioni così dovrebbe accadere nel gioco del calcio.
Giocare a calcio è, per il ragazzo, un momento di aggregazione, educazione e di formazione.
L'allenamento permette al ragazzo di scaricarsi dalle tensioni accumulate durante la giornata, attraverso lo scarico psico motorio.
Non capire e non comprendere gli effetti benefici che ha il poter muoversi e per me un dispiacere. E' dimostrato che ,ogni allontanamento dal gioco è sbagliato. Lo sport è portatore sano di valori morali ed etici importanti . Non mandarlo all'allenamento o partita , significa sottovalutare l'importanza di praticare con costanza uno sport. Non mandare all'allenamento il ragazzo, per motivi che hanno poco a che fare con lo sport stesso, dimostrano la mancata condivisione che il genitore dimostra con il proprio figlio.
Il gioco è una attività biologica finalizzata e aiuta a ripristinare l'equilibrio psico - dinamico mediante lo scarico motorio che permette di equilibrare le tensioni. Inoltre l'allenamento favorisce le relazioni sociali, le interazioni con ogni singolo elemento del gruppo , inteso come squadra.Tutti ne beneficiano se partecipano.
A noi mister , come i genitori , abbiamo l'interesse comune di accompagnare la crescita positiva del giovane calciatore, perciò tenerlo a casa anche per motivi scolastici io non lo condivido ed è sbagliato.
La Punizione crea solo altre frustrazioni... difficili da gestire! Mandiamo il giovane calciatore a giocare e piuttosto educhiamolo ad organizzare meglio gli studi. Perchè togliere una attività che aiuta a trovare una centratura caratteriale del ragazzo ,in cui trova piacere e condividere con il resto dei compagni , del gruppo.
Penso che abbia solo importanza un intervento: migliorare l'organizzazione nello studio.
E' dimostrato dalla scienza e da più statistiche che un ragazzo che pratica sport ha un a maggiore capacità di apprendere a scuola.
Spesso viene piú comodo impedire a svolgere gli allenamenti , a causa di un voto scolastico negativo . Noi mister ,come figura importante, carismatica per i ragazzi, potremmo essere d'aiuto alla famiglia , nei casi di un scarso rendimento scolastico del giovane giocatore, in particolare con queste nuove generazioni. Escludere è sempre un atteggiamento che non dà effetti positivi.
La collaborazione fra famiglia e mister migliora la maturità del giovane giocatore
La collaborazione fra mister e genitore, è nel 2019 indispensabile e aggiungo anche con la scuola, ma per il momento purtroppo è chiusa in se stessa e mantiene le distanze da una possibile collaborazione.
grazie
misterEzio
invertiamo la rotta
Da alcuni anni, le assenze dagli allenamenti , da parte del giovane giocatore, sono sempre più frequenti e quasi sempre per motivi scolastici. Purtroppo spesso è dovuta da una incapacità dei ragazzi di organizzarsi con i studi.
Molto spesso però sono genitori, che per motivi scolastici, non mandano all'allenamento i ragazzi.
Scelta, per me, molto discutibile e sbagliata, chiaramente contro alla volontà del ragazzo, e alla sua salute psico fisica di gioco che potrebbe equilibrare , centrare con l'allenamento tramite lo scarico motorio.....
Viene facile, da parte del genitore , di impedire l' allenamento.
La presa di posizione del genitore , spesso è accompagnato con un castigo a medio o a lungo termine, per me e poco efficace per il ragazzo.
("Non vai allenamento così impari ...... a studiare per tempo") La causa è sempre lo stessa: rendimento scolastico non proprio positivo.
Non sono d'accordo togliere il gioco del calcio e per giunta come castigo.
Lo sport, il calcio centra, aiuta , accompagna la crescita del giovane giocatore. Togliere la possibilità di giocare, al giovane calciatore, lo trovo inutile e dannoso e sono occasioni perse di relazioni e di gioco. Escluderlo agli allenamenti è un occasione persa per la sua crescita .
Conviene piuttosto informare il mister, delle difficoltà del giovane e trovare assieme, delle strategie formative, senza però togliere le ore di gioco e di interazione.
E' interesse comune: genitori e allenatore la crescita sana del ragazzo.
Aggiungo e informo che queste generazioni hanno un deficit motorio, e di gioco, causata dalla mancanza di occasioni di movimento.
Togliere la possibilità a loro di correre , di muoversi, di giocare lo trovo anti produttivo per una sana crescita psico fisica dei ragazzi. Lo sport , l'attività fisica come partecipare ad un gruppo, una squadra ha sostituito in fatto di valore educativo, molte altre attività di un tempo. Un genitore non dovrebbe sottovalutare l'enorme efficacia formativa , per il giovane, fare uno sport nel 2019!
Vanno a scuola 5 o 6 volte alla settimana e per molte ore, mentre agli allenamenti di calcio si svolgono due o forse tre volte a settimana e in poche ore. Mi chiedo perchè , per uno scarso rendimento scolastico, si toglie un piacere una attività che spesso lo svolge con passione e che aiuta a migliorare la propria autostima e a crescere serenamente?
Togliere la possibilità di questo piacere (allenamento) lo trovo contro producente per la crescita del ragazzo.
Come per la scuola, molte assenze, scaturiscono le ripetizioni così dovrebbe accadere nel gioco del calcio.
Giocare a calcio è, per il ragazzo, un momento di aggregazione, educazione e di formazione.
L'allenamento permette al ragazzo di scaricarsi dalle tensioni accumulate durante la giornata, attraverso lo scarico psico motorio.
Non capire e non comprendere gli effetti benefici che ha il poter muoversi e per me un dispiacere. E' dimostrato che ,ogni allontanamento dal gioco è sbagliato. Lo sport è portatore sano di valori morali ed etici importanti . Non mandarlo all'allenamento o partita , significa sottovalutare l'importanza di praticare con costanza uno sport. Non mandare all'allenamento il ragazzo, per motivi che hanno poco a che fare con lo sport stesso, dimostrano la mancata condivisione che il genitore dimostra con il proprio figlio.
Il gioco è una attività biologica finalizzata e aiuta a ripristinare l'equilibrio psico - dinamico mediante lo scarico motorio che permette di equilibrare le tensioni. Inoltre l'allenamento favorisce le relazioni sociali, le interazioni con ogni singolo elemento del gruppo , inteso come squadra.Tutti ne beneficiano se partecipano.
A noi mister , come i genitori , abbiamo l'interesse comune di accompagnare la crescita positiva del giovane calciatore, perciò tenerlo a casa anche per motivi scolastici io non lo condivido ed è sbagliato.
La Punizione crea solo altre frustrazioni... difficili da gestire! Mandiamo il giovane calciatore a giocare e piuttosto educhiamolo ad organizzare meglio gli studi. Perchè togliere una attività che aiuta a trovare una centratura caratteriale del ragazzo ,in cui trova piacere e condividere con il resto dei compagni , del gruppo.
Penso che abbia solo importanza un intervento: migliorare l'organizzazione nello studio.
E' dimostrato dalla scienza e da più statistiche che un ragazzo che pratica sport ha un a maggiore capacità di apprendere a scuola.
Spesso viene piú comodo impedire a svolgere gli allenamenti , a causa di un voto scolastico negativo . Noi mister ,come figura importante, carismatica per i ragazzi, potremmo essere d'aiuto alla famiglia , nei casi di un scarso rendimento scolastico del giovane giocatore, in particolare con queste nuove generazioni. Escludere è sempre un atteggiamento che non dà effetti positivi.
La collaborazione fra famiglia e mister migliora la maturità del giovane giocatore
La collaborazione fra mister e genitore, è nel 2019 indispensabile e aggiungo anche con la scuola, ma per il momento purtroppo è chiusa in se stessa e mantiene le distanze da una possibile collaborazione.
grazie
misterEzio
invertiamo la rotta