METODOLOGIA DELL'ALLENAMENTO "ALLENARE LA PRESTAZIONE" Il gioco continuo, le situazioni
METODOLOGIA DELL'ALLENAMENTO "ALLENARE LA PRESTAZIONE"
Il gioco continuo, le situazioni
"Non calciare mai il pallone a caso"
ALLENARE LA PRESTAZIONE
Il mio metodo predilige, durante gli allenamenti , la valorizzazione della SITUAZIONE cioè la partita, in tutte le sue variabili e aspetti .
Preferisco mettere, con il dovuto rispetto, in seconda e ultima battuta la ricerca affannosa del risultato e la presenza di esercizi, durante gli allenamenti. Nel comporre i miei allenamenti mi ispiro sempre alle variabili della partita, della prestazione, che per me è l'ambiente perfetto e lo strumento naturale e ideale per imparare a giocare a calcio.
Il giocatore viene immerso nella prestazione, nel gioco, e diventa (la prestazione, la partita ) unico vero l'ispiratore. E' la partita il fondamentale comunicatore ed è il principale ISTRUTTORE e acceleratore. Lo strumento necessario per imparare e migliorare a giocare a calcio.
Il mio allenamento ideale è fortemente a prevalenza situazionale.
Il modello dell'allenamento si ispira , imita la prestazione, la partita con tutti i suoi ingredienti imprevedibili.
Nella composizione dell'allenamento , l'aspetto situazionale del gioco, sono sempre presenti tre strumenti: palla , avversario e compagno.
Durante gli allenamenti faccio eseguire solo situazioni, con la presenza continua dell'avversario, in varie forme e modalità e non svolgo esercizi ,che considero poco utili per la prestazione e per nulla formativi.
Il mio modello di allenamento è ispirato imita al modello della prestazione, la partita.
Con le situazioni, stimolo la collaborazione fra compagni, creando relazioni positive.
Le situazioni o una micro partita permettono una forma di apprendimento, una memorizzazione diretta e completa, che coinvolgono l'apprendimento della tecnica e della tattica fisica e l'aspetto motorio sia del singolo giocatore che del collettivo , inteso come squadra gruppo. In partita il gesto tecnico viene memorizzato in maniera reale e più solidamente, definitivamente.
Altro aspetto positivo della situazione è che il giocatore viene coinvolto emotivamente con pressioni psicologiche che solo la partita stessa trasmette . Pressioni di gioco che sono espressione sempre di difficoltà di gioco, sempre diverse, complesse. La soluzione spetta al giocatore ,che con creatività e fantasia deve trovare la soluzione più efficace per se , per la propria squadra e sempre nel più breve tempo possibile.
Nelle situazioni l'apprendimento come la motricità, la tecnica, la tattica e le capacità motorie coordinative e fisico condizionale avviene in maniera : AUTOMATICA, INEVITABILE e INCONSAPEVOLE.
Le difficoltà che la partita presenta, accelerano e sviluppano la capacità al giocatore di adattarsi all'azione di gioco . La partita è un insieme di azioni di gioco che si presentano sempre in maniera diversa, imprevedibile, inaspettata e non sono mai lineari.
La situazione migliora il pensiero tattico del giocatore; vedo, valuto ,e scelgo la risposta , la soluzione più efficace. La soluzione tecnica tattica e motoria migliore. Il giocatore che si trova coinvolto in una azione di gioco , trova la soluzione più congeniale con la propria creatività e fantasia , con il proprio bagaglio cognitivo.
Solo provando, riprovando con coraggio, migliora, incrementa il suo carico cognitivo.
In partita il giocatore può provare , riprovare nuove e immediate, efficaci soluzioni, con l'avversario sempre presente, in piena autonomia. Il mister osserva e suggerisce, rinforza con altre soluzioni. Sollecita e spinge il giocatore a "provare" senza mai soffocare l' iniziativa o umiliare il giocatore perchè non riesce.
Le mie " play in reduced spaces" , battezzate con nome diverso le le partite a ranghi ridotti. Sono uno strumento pilota, necessarie per imparare e interpretare le azioni di gioco.
L'avversario è l'autentico sabotatore, guastatore dello sviluppo del gioco. Intralcia, impedisce lo svolgimento lineare della azione di gioco. Risulta anche essere uno stimolo per il giocatore che in maniera spontanea , favorisce la capacità di adattamento del giocatore, con o senza palla.
E' l'obbiettivo che regola il movimento.
Le situazioni, le partite a ranghi ridotti hanno le stesse problematiche tecniche e tattiche , sempre aperte, variabili e imprevedibili, che si riscontrano in partita.
Il giocatore impara molto meglio se è immerso in situazioni complicate, simili alla partita , alla prestazione.
Il pericolo maggiore che un mister potrebbe correre è di creare allenamenti rigidi con esercizi ripetitivi a secco o con palla e senza avversario, Spesso l'allenatore si sofferma ad allenare i dettagli senza tener presente che il calcio è un gioco complesso che è molto articolato . In questi allenamenti svolti con molti esercizi sono poco formativi ed efficaci. Il giocatore non memorizza un gesto tecnico con esercizi analitici e meccanizzati. Gli insegnamenti acquisiti in esercizio non danno nessun riscontro in partita.
Il giocatore apprende , le capacità motorie , gesti tecnici e di tattica , solo in situazione di difficoltà.
L'allenamento sterile che mira che utilizza esercizi che si soffermano ad un solo particolare come ad esempio la coordinazione o alle capacità condizionali, esercizi psicodinamici... le scalette ... o zig zag fra cinesini o paletti oppure in gesti tecnici ripetitivi, tiri in porta con scambio.. uno due a coppie o altro...NON servono e non sono utili ne formativi.
Se avessero veramente efficacia, significherebbe che basterebbe fare questi esercizi per eliminare, per esempio in partita, ogni errore di passaggio , questo però non avviene nemmeno con i giocatori professionisti.
Se fosse vero avremo in campo dei robot specialisti. In realtà non è così, dobbiamo fare i conti con la complessità ed emotività della imprevedibilità del gioco, fattori che possono essere allenati e esercitati solo in prestazioni, in piccole sezioni del gioco reale cioè in SITUAZIONI.
Non c'è miglioramento personale e apprendimento senza la presenza della partita di calcio che permette la presenza continua di tutte le componenti del gioco : palla, avversari e compagni. Il gioco presenta sempre l'avversario
La complessità delle situazioni , se inserite durante l'allenamento arricchiscono e aiutano a comprendere tatticamente il gioco in tutte e due le fasi: in possesso e non in possesso palla, in fase offensiva e difensiva .
Il giocatore attraverso le complessità delle situazioni, è obbligato , nel più breve tempo possibile a trovare una soluzione alla azione immediata di gioco. Deve trovare la soluzione più efficace .
Questo avviene spesso in collaborazione e aiuto e complicità dei compagni di squadra.
Spesso noi mister , abbiamo bisogno di certezze e con lavori individualizzati o con tematiche particolarizzate, ridotte, cerchiamo conferme veloci. Senza tenere conto che il gioco del calcio , oltre essere fortemente collaborativo, è, nelle azioni molto complesso e creativo e aciclico.
Lo sviluppo del gioco , le trame e la creazione dei fattori e variabili in partita non si realizzano con allenamenti con esercizi rigidi, ripetitivi, ma solo in situazione.
Il mister deve favorire il gioco e deve favorire le interazioni fra i giocatori. Le partite a ranghi e spazi ridotti sono lo strumento, il mezzo ideale. Aiutano sviluppare, al giocatore, l'abitudine al nuovo, all' imprevedibile, al flessibile.
Il gioco e il suo sviluppo , per i giocatori, diventa con le situazioni , una forma di dialogo di comunicazione sostenuto da positive relazioni.
Si impara a giocare a calcio ....giocando a calcio .
Il gioco del calcio richiede al mister e al giocatore un approccio sistemico,(situazioni) aperto e non (esercizi) al riduzionistico, asettico, meccanico.
Il gioco del calcio rappresenta un sistema complesso e variabili , abilità aperte.
Molti mister pensano che un problema di insieme , riscontrato in partita, si possa risolverlo in maniera localizzata , sul particolare, e spesso con lavori o esercizi troppo specifici , isolandosi e allontanandosi dalle variabili della partita, dalla prestazione.
L'aspetto neuromotorio in partita è molto più reale e facilita la comprensione del gioco rispetto ad un esercizio analitico.
Durante gli allenamenti, soffermarsi troppo sui dettagli , sui particolari spesso si perde e ci si allontana dai fattori che esprime una partita di calcio.
L'esperienza e la conoscenza si acquisiscono giocando a calcio. Solo cosi si migliora il proprio pensiero tattico e la capacità di leggere il gioco, l'azione di gioco.
L'utilizzo delle situazioni permette al giocatore che ha la tendenza di rimanere fermo e isolato ,in attesa del passaggio, piuttosto di proporsi. Ebbene le situazioni oltre a stimolare un maggiore dinamismo spinge al giocatore ad essere più attivo sia nella fase difensiva che offensiva.
Questo allenamento altamente AEROBICO come le situazioni e con le partite a ranghi e spazi variabili hanno la stessa validità, forza, valore quanto le l'interval training, con lavori specifici....a secco con esercizi.....
GRAZIE
mister Ezio