Considerazioni sul calcio giovanile

Allenare nel settore giovanile di  calcio per è una  autentica "mission" e non certo un mezzo per ottenere vittorie  gloria o particolari premi, coppette o altro. Metto la mia esperienza a disposizione del giovane atleta per aiutarlo e accompagnarlo nella sua crescita sia come persona che come giocatore, sempre e solo in un clima positivo e sereno. Ritengo fondamentale rispettare la  volontà , del giovane giocatore,  di voler  GIOCARE a calcio  senza umiliarlo con rimproveri inutili  o farlo sentire in colpa innanzi ad un errore come nel caso di  una  una sconfitta  o in  un gesto tecnico non ben riuscito. Non sopporto quei  mister, e c'è ne sono ancora tanti,  che  pur di trarre  proprio profitto  di immagine , che  pur di vincere, nelle categorie della attività di base, sono pronti a tutto....e a vincere  a tutti i costi.
Non basta insegnare a giocare a calcio per permettere al giovane di crescere bene  ma il mister e gli addetti ai lavori devono farlo in maniera corretta e sana con modi adeguati, ci vuole una  giusta preparazione  e sensibilità , rispettando i tempi di maturazione dei  ragazzi. 
Sono inutili e dannosi  i processi  ai ragazzi alla squadra , colpevolizzandoli   dopo una partita  persa o durante gli allenamenti. Come non serve  esaltarli TROPPO  dopo una vittoria. E' fondamentale , invece, che il mister e genitori mantengano un comportamento equilibrato  e lasciare il giovane giocatore  di  giocare serenamente , per poter imparare  il più possibile tutte le variabili e  le complessità che il  gioco del calcio presenta. 
Non sopporto gli adulti , quando fanno i falsi moralisti,  che prima della partita o di un campionato  dettano  proclami retorici del tipo:
 " importante è divertirsi".....lo affermano incoerentemente perchè   alla prima sconfitta processano il gruppo ecc..... e spesso in maniera autoritaria.
Nel calcio giovanile ci sono ancora troppi addetti al lavoro che cercano principalmente  propria gloria con vittorie a tutti i costi, a scapito del giovane giocatore. 
Nelle categorie giovanili per crescere sani, per me, contano più le sconfitte che le vittorie e dipende sempre  come l'adulto di turno le vive e le ammortizza cioè come  le trasmette al gruppo squadra e al singolo. Le sconfitte creano  frustrazioni ma anticorpi utili e necessari  per la crescita futura del giovane.
Perdere una partita potrebbe essere occasione di chiarimenti  e di miglioramenti a breve termine. E' una ottima occasione per conoscere e capire meglio il giovane, il gruppo e le proprie abilità. Nel 2019, le sconfitte , se vissute con lo spirito  giuste,  aiutano al giovane a crescere sia come persone che come giocatori, è un percorso faticoso ma è l'unico formativo  per il ragazzo. 
Servono , le reazioni emotive del dopo partita, a conoscere a fondo il grado di maturità di un ragazzo o un bambino e lo stato d'animo della  famiglia e degli adulti .
Nel dopo partita ascolto molto i ragazzi ,  colgo il clima che si respira nell'ambiente, queste osservazioni  mi permettono di capire molto dei ragazzi. 
Dopo una partita persa male viene  facile , da parte del mister inadeguato,  di processare i ragazzi , 
 il mister sia  una divinità estranea, anzi sopra ai giocatori e spesso parla da un pulpito e  contro la squadra-  creando un senso di colpa e umiliando il gruppo- squadra  etichettandolo come perdente. Viene più facile evidenziare l'errore che trovare dei rimedi  delle soluzioni e trovarci degli  aspetti positivi. 
Certamente mi rivolgo ai mister e agli adulti che ritengo siano degli incapaci che guardano il proprio  egoistico torna conto, ambizioso,  che va' a scapito dei ragazzi. 
Sono stufo di conoscere dirigenti e presidenti che ti voltano la faccia , dopo una partita persa, o peggio non si interessano del proprio settore giovanile  e prendono le distanze . E' il ragazzo il centro di ogni attenzione.
Solitamente, un ambiente inadeguato ,  funziona così dopo una sconfitta: il mister se la prende con i giocatori , il genitore con il mister e con il proprio  ragazzo e con il resto della squadra e  poi il presidente se la prende  o con il mister o con  i giocatori o con entrambi 😂. Questo modo di agire è rappresenta un quadretto che  rispecchia un comportamento che nei ultimi 15 anni ha causato il fenomeno  negativo ,sociale - sportivo,  come il droop  aut, cioè l'abbandono precoce  dal calcio da parte dei giovani. 
 Ingannevole obbiettivo di vincere a tutti i costi e far credere che è  possibile vincere sempre , coinvolgeva categorie provinciali  dei  più grandi come under o allievi ora asticella si è abbassata, questo accade  anche nelle categorie pulcini, esordienti e giovanissimi, con inevitabile disinnamoramento al calcio e conseguente abbandono da parte dei giovani.Giocano sempre gli stessi!!!!
La carta d'identità, la fotografia  e  filosofia distruttiva  dei nostri settori giovanili è causa di : ASPETTATIVE ECCESSIVE,  CLIMA ESASPERATO, ESAGERATO, VITTORIA A TUTTI I COSTI (giocano sempre gli stessi) ,RICERCA DEL CAMPIONE ecc...
E' necessario invece creare una filosofia posititiva  , nel settore giovanile: che metta  veramente al centro  di ogni programma il giovane giocatore e il suo poter giocare, in un clima positivo e propositivo privo di esagerazioni, apparentemente  non è semplice , ma se condiviso da tutti gli addetti, gli  adulti , e realizzabile. 
Sarebbe bello se domani tutti i proclami e buoni propositi e virtuosi  scritti e detti  da noi adulti nei ultimi 20 anni , sui settori calcistici  giovanili del calcio, diventassero fatti e non solo delle parole che si sgonfiano di significato puntualmente. Se così fosse il  gioco del calcio e il giovane e tutti noi assisteremo ad  una autentica rivoluzione sportiva colturale. 



Io ci credo ed è possibile , non mollo! 
E continuo ad invertire la rotta.💪💪
misterEzio

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