VADEMECUM - prontuario della attività di Base .Approndimenti delle linee guida
LINEE GUIDA
LA FILOSOFIA CONDIVISA
LA GESTIONE del SETTORE GIOVANILE
ATTIVITA' DI BASE
La motivazione - Motto, per tutti i componenti della società :
"PICCOLI PASSI SICURI PER FARE UNA LUNGA STRADA, UN CAMMINO ASSIEME"
FILOSOFIA UNICA E COMUNE E CONDIVISA DALLA SOCIETA' E DAI MISTER:
ALLINEAMENTO DEL PECORSO AGONISTICO DELL'INSEGNAMENTO CALCISTICO CON IL PERCORSO EDUCATIVO
E' FONDAMENTALE FAVORIRE UN LINGUAGGIO E UNA DIDATTICA COMUNE E UNA METODOLOGIA CHE ACCOMUNI TUTTE LE SQUADRE E CATEGORIE COME I GIOVANISSIMI,ESORDIENTI , PULCINI E PRIMI CALCI E PICCOLI AMICI.
COMINCIAMO: riassunto degli argomenti,suddivisione dei capitoli argomenti:
CAPITOLI:
-cap. 1
I 4 QUATTRO, ASSIOMI, PRINCIPI CHE RAPPRESENTANO IL CUORE DEL PROGETTO
-cap.2
UNA DEFINIZIONE DEL GIOCO DEL CALCIO
-cap.3
METODOLOGIA : "ALLENARE LA P
RESTAZIONE"
- cap. 4
I RUOLI e VOLTI DEL MISTER FORMATIVO
Cap. 5
-AGONISMO SANO
Cap. 6
ANDIAMO IN CAMPO SVOLGIMENTO DELL' ALLENAMENTO FORMATIVO
-cap.7
APPUNTAMENTI CHE IL MISTER , DURANTE LA STAGIONE, NON DEVE PERDERE
Il centro del programma della FILOSOFIA che rinforza il progetto , si riassume in quattro punti. In 4 PUNTI FERMI , PRINCIPI, ARGOMENTI ASSOLUTI PROTAGONISTI E INDISPENSABILI .
L'UNO NON PUO' ESCLUDERE GLI ALTRI PUNTI MA DEVONO CONVIVERE ASSIEME SEMPRE!!
Capitolo 1
PRIMO PRINCIPIO :
"Il ragazzo giocatore persona è IL CENTRO della programmazione"
Ogni giocatore deve essere considerato come Unità individuale unica e non un giocatore adulto in miniatura
"Ogni ragazzo è un bene prezioso per la squadra e la società e porta un suo contributo al nostro movimento.
IL GIOVANE GIOCATORE NON E' UN GIOCATORE ADULTO IN MINIATURA.....ma una identità individuale ....
SECONDO PRINCIPIO :
" IL GIOCO " e il poter e voler giocare del giocatore
"IL CALCIO APPARTIENE A CHI GIOCA..."
NOI MISTER DOBBIAMO LASCIAR GIOCARE ...
Il gioco è partecipazione, inclusione appartenenza e non esclusione, tutti hanno il DIRITTO di giocare.
Per il giovane giocatore il calcio lo aiuta a crescere
Ma "VENGO SE GIOCO"
Il gioco è un salvagente per il giovane giocatore, il poter giocare ed essere considerato e reso visibile agli occhi del mister , se cosi fosse lo rassicura e lo rinforza .
Il poter giocare aiuta la sua progressiva centratura e permette una sana crescita .
TERZO PRINCIPIO
IL MISTER E L'ALLENAMENTO FORMATIVO
Il creare il preparare , in modo competente, le tre fasi dell'allenamento è fondamentale. Così il mister deve conoscere la categoria che allena.
La conoscenza porta alla competenza.
Le tre Fasi dell'Unione allenamento:
1.Accoglienza
2.Carico situazionale
3.Partita libera.....
Il mister è l'esempio per la società e per i giocatori.
QUARTO PRINCIPIO
Le tre R:Dominanti, principi e ideale che il mister non deve , nel fare calcio, non deve mai dimenticare:
1. RISPETTO- REGOLE
2. RESILIENZA
3.RESPONSABILITA'
1. RISPETTO -REGOLE , delle persone e delle cose. Abbassare la NON CURANZA nei confronti dell'altro, delle cose, del gruppo della squadra, della società e dell ambiente. Allenare e giocare con Intenzioni educative nel rispetto delle regole condivise. FAIR PLAY
2. RESILIENZA; "MAI SMETTERE DI GIOCARE " è la capacità di persistere , con determinazione , di far durare la motivazione nonostante gli ostacoli e le difficoltà o le gioie.
3.RESPONSABILITA': Obbiettivo :
"Anche se non condivido in parte le idee sono pronto a dare tutto me stesso per portarle a compimento."FIDUCIA e ATTENZIONE E AUTONOMIA, RISPETTO DELLE REGOLE. Attaccamento ai colori grigio rossi.
MOTTO DEL SETTORE GIOVANILE:
"PICCOLI PASSI SICURI PER FARE UN LUNGO CAMMINO ASSIEME"
Capitolo 2
In partenza diamo una Definizione del GIOCO CALCIO:
IL CALCIO per definizione:.... Gioco con le abilità e variabili aperte e sempre con azioni diverse fra loro, con un autentico Rompicapo...che è l'avversario.... Un gioco complesso.
Il calcio È:
- E' UN GIOCO EMOZIONALE CON FORTE COINVOLGIMENTO , PSICOLOGICO .
- IMPREVEDIBILE (AZIONI MAI UGUALI, MA SI PRESENTANO IN MODO ACICLICO,CONFUSIONARIO , SONO INTERMITTENTI E MAI LINEARI, SEMPRE DIVERSE
- SITUAZIONALE (PRESENZA CONTINUA DELL'AVVERSARIO. AUTENTICO SABOTATORE MA ACCELERATORE DELL'APPRENDIMENTO E ALLE SCOPERTA DELLE CONOSCENZE DEL GIOCO)
- COLLETTIVO ( DI GRUPPO , COLLABORATIVO PARTECIPATIVO)
Il calcio è dinamicità e il giocatore deve avere grande capacità di adattamento, per formulare le risposte più adatte ad un gioco imprevedibile. Le azioni di gioco sono difficilmente codificabili.
Le azioni di gioco concorrono a creare una capacità di adattamento e di risposta,sempre veloce e immediata che spingono il giocatore a cercare continue soluzioni , sempre in situazione di difficoltà tattiche (avversario sempre presente)e nel tempo più breve possibile..
Il metodo di insegnamento nel calcio e di apprendimento,nasce da questa semplice domanda:
"quale è il principale antagonista-autentico guastatore disturbatore che regola ogni movimento e comportamento e scelta durante il gioco e che influisce nello sviluppo di una azione?? durante la prestazione?? la partita??
E' L'AVVERSARIO
In realtà è l 'autentico ispiratore per apprendere tutte le capacità e abilità calcistiche sempre imprevedibili.
- È L'AUTENTICO REGOLATORE DI OGNI MOVIMENTO, DI OGNI RAGIONAMENTO DURANTE LA PARTITA ,IN PRESENZA PALLA O SENZA PALLA. DISTURBATORE SEMPRE PRESENTE, L'AVVERSARIO E' IL SABOTATORE PRINCIPALE DEL GIOCO, E LO RENDE FORTEMENTE EMOTIVO E IMPREVEDIBILE, CONFUSIONARIO. ACCELERA, AGEVOLA, STIMOLA L'APPRENDIMENTO E MIGLIORAMENTO TECNICO TATTICO E MOTORIO COORDINATIVO CHE AVVIENE IN MANIERA INCONSAPEVOLE. LA PARTITA DIVENTA COSI' IL VERO ISTRUTTORE PER IMPARARE A GIOCARE A CALCIO.
II MEZZO PRINCIPALE E IDEALE SONO LE PARTITE A RANGHI E SPAZI DIVERSI
LE CONOSCENZE E LA SCOPERTA DELLEVARIABILI DELLA PRESTAZIONE , LE DIFFICOLTA' TATTICHE
NON SI PRESENTANO MAI IN MANIERA LINEARE
L'ALLENAMENTO CON PREVALENZA SITUAZIONALE PERMETTE DI ACCELERARE L'APPRENDIMENTO E AVVIENE ACCENTUATO L INSEGNAMENTO E LA COMPRENSIONE DELLE VARIABILI GIOCO, INCOSCIENTEMENTE INCONSAPEVOLMENTE.
LA TECNICA, LE CAPACITA' MOTORIE COORDINATIVE FISICHE E LA TATTICA COLLETTIVA VENGONO MEMORIZZATE CON MAGGIORE NATURALEZZA E FACILITA'.
IL METODO UNIFICATO CHE OGNI MISTER DEVE ISPIRARSI E'"ALLENARE LA PRESTAZIONE"PREVALENTEMENTE SITUAZIONALE
FACILITA L'INSEGNAMENTO E L'APPRENDIMENTO
Le partite a ranghi e spazi diversi , le situazioni di gioco con l'avversario sempre presente , aiutano a capire le applicazioni dei principi fondamentali della tattica e tecnica individuale e collettiva nelle due fasi :difensiva (senza possesso palla) e offensiva (con possesso palla) Racchiudono tutte le variabili imprevedibili presenti nello sviluppo dell'azione.Apprendimento avviene in maniera continua e naturale ma consolidata.
"Nelle situazioni il giovane giocatore, prova, sperimenta, inventa e si adatta alle difficoltà sempre con maggiore coraggio......e tempismo.
"E' L'OBBIETTIVO CHE REGOLA IL MOVIMENTO"IL CALCIO E' "CORSA"
Noi mister non dobbiamo soffocare le loro iniziative, o peggio ancora non dobbiamo dare noi la, soluzione. "
CAMBIAMO ARGOMENTO
Capitolo 4
I RUOLI E VOLTI DEL MISTER
LE COMPETENZE DEL MISTER:
"LA CONOSCENZA PORTA ALLA COMPETENZA"
IMPARIAMO NOI MISTER INNANZITUTTO A RISPETTARE I TEMPI DI MATURAZIONE DEI GIOVANE GIOCATORE E DOBBIAMO AGGIORNARE LE NOSTRE CONOSCENZE
Il giovane giocatore mostra la propria immaturità, nei primi anni di calcio e lo dimostra con la ricerca ostinata del dribbling, del duello. Comportamento INIZIALE naturale in quanto il dribbling è un mezzo che aiuta ad aumentare la propria autostima e sicurezza misurando le proprie capacità e aiuta la scoperta del gioco.
Anche il giocatore (comodino) l' appoggio alla inizio guarda solo la palla, quasi disinteressato. Poi successivamente , negli anni maturando in un secondo momento, il P. P. prima di fare il dribbling si accorge (scopre) della presenza, del compagno che diventa sponda ,collaborando.Così anche il giocatore in appoggio, è più complice con il P. P. ed esegue un movimento S. P. fuori angolo e si posiziona in linea con il P. P.stesso chiamando palla. Si compie un triangolo, il classico 1-2 , a dimostrazione e testimonia un passaggio fondamentale della propria crescita: dal Io egoistico al noi di squadra.
C'è un a scoperta reciproca e aumento di fiducia fra compagni.
Noi mister con pazienza dobbiamo rispettare e riconoscere i tempi di maturazione soggettivo del giovane giocatore.
Diamo tempo al tempo.
COMPETENZE del mister :SFERA TEORICA ASPETTO PSICOLOGICO:
- OCCHIOMETRO
- LINGUAGGIO
- COMUNICAZIONE
IL Mister deve avere attenzione e pazienza e cogliere il PASSAGGIO, delicato , DI MATURITA' del giovane giocatore: cioè
1' DRIBBLING = EGOISMO - METTERSI ALLA PROVA, conferma del proprio IO
2' PASSAGGIO = ALTRUISMO FIDUCIA VERSO IL COMPAGNO, SCOPERTA DELL'ALTRO e della squadra gruppo
SFERA TECNICA: PRATICA IN CAMPO:
- METODOLOGIA DI INSEGNAMENTO "ALLENARE LA PRESTAZIONE" CHE RIGUARDA L'ALLENAMENTO TECNICO E TATTICO MOTORIO INDIVIDUALE E COLLETTIVO, CON PREVALENZA SITUAZIONALE
- L'UNITA' DI BASE , LE TRE FASI ALLENAMENTO:
- FASE INIZIALE
- FASE CENTRALE
- FASE FINALE
Cosa il mister NON deve fare:
- OCCHIOMETRO
- LINGUAGGIO
- COMUNICAZIONE
- METODOLOGIA DI INSEGNAMENTO "ALLENARE LA PRESTAZIONE" CHE RIGUARDA L'ALLENAMENTO TECNICO E TATTICO MOTORIO INDIVIDUALE E COLLETTIVO, CON PREVALENZA SITUAZIONALE
- L'UNITA' DI BASE , LE TRE FASI ALLENAMENTO:
- FASE INIZIALE
- FASE CENTRALE
- FASE FINALE
.NON essere noioso,
. NON fare preferenze
. NON fare Troppe pause
.NON fare Osservazioni personali negative al giocatore, . . .NON COLPEVOLIZZARE
.NON fare Il protagonista
.NON VOLER VINCERE A TUTTI I COSTI. Mettere la formazione del giovane giocatore come una priorità dell'insegnamento e del programma.
.NON girare attorno il campo
.NON FARE GIOCARE SEMPRE GLI STESSI
.NON CERCARE IL RISULTATO A TUTTI I COSTI
.NON FARE LO STRUZZO
.ESASPERARE ESAGERARE
. NON GIRARE CON LA SQ. ATTORNO IL CAMPO
. NON DEVE AVERE UN COMPORTAMENTO CENTRATO AL PROBLEMA , ALL'ERRORE MA ALLA SOLUZIONE.
COSA IL MISTER DEVE FARE
.OCCUPARE GLI SPAZI L'INTERNO DEL CAMPO
. ALLENAMENTO IN MICRO GRUPPI
.ESSERE UN MISTER LEADER POSITIVO
.ADEGUARSI AL RAGAZZO,RISPETTARE i TEMPI DEL GIOCATORE
.SAPER ASCOLTARE
.FAR GIOCARE TUTTI
.ALLENARE A MICRO GRUPPI
.DEVE AVERE ATTEGGIAMENTI DI RINFORZO VERSO IL GIOCATORE
.GIOCARE IN SITUAZIONE
.DEVE STIMOLARE IL "SAPER FARE"
.CLIMA SERENO DISTESO
"IL LINGUAGGIO DEL MISTER E' CONTAGIOSO":
"IL MISTER E' L'ANIMA DELLA SOCIETA' E' L'IMMAGINE IL RESPIRO DEL GRUPPO CHE ALLENA'"
IL MISTER E'.
- CORAGGIOSO - PAZIENTE - SENSIBILE- COMPETENTE
- OCCHIOMETRO DEL MISTER
- COMUNICARE IN POSITIVO E PROPOSITIVO
- NON PROTAGONISTA, IN ASCOLTO ,TRAGHETTATORE
- FIDUCIOSO NON SI SCORAGGIA (RESILIENZA)
- INCORAGGIA lascia provare,RINFORZO
- GUIDA... Modello GUIDA VERSO LA GIUSTA DIREZIONE E DEVE AIUTARE I GIOCATORI AD ORIENTARSI E CRESCERE, SENZA SMARRIRSI
- No sarcasmo diretto alla persona, ma autocontrollo del mister nei momento di difficoltà...
- Richiamare in caso di punizione il comportamento SBAGLIATO e non la persona. RISPETTARE I TEMPI DI MATURAZIONE.IL GIOVANE GIOCATORE NON E'UN ADULTO IN MINIATURA. RICONOSCERE IL Passaggio da social centrista egoista (il dribbling) a social altruista,scopre l'altro, il compagno(scarico, il passaggio)
- Coerente con quello che dice..INTENZIONI EDUCATIVE
- Favorisce stimola la autostima del giocatore persona, RINFORZA LA parte psicologica
- NON da SOLO SOLUZIONI MA PROBLEMI DA RISOLVERE
In campo il mister:
ARGOMENTO NUOVO:
Capitolo 5
AGONISMO SANO
AGONISMO, la competizione , il poter giocare sono alla base della motivazione del giovane giocatore.
MA"Vengo a giocare solo se gioco"
E' ingannevole il falso teorema "Vengo se vinco" O meglio é la convinzione solo degli adulti. Ed é una retorica FALSA.
Aggiungi didascalia |
MORALE:
"PER IL RAGAZZO E' IMPORTANTE VINCERE ...MA DI PIU' ANCORA, E' IMPORTANTE GIOCARE.
CHIEDE DI POTER GIOCARE E PARTECIPARE ALLA RICERCA DI UN SUO RUOLO NEL GRUPPO E CHIEDE DI ESSERE VISIBILE AGLI OCCHI DEL MISTER E DALLA SOCIETA '"
"Mi preparo a vincere e vado in campo con il massimo impegno.... " Se non vinco riprovo la prossima volta.
"MAI SMETERE DI GIOCARE E CREDERCI"
Capitolo 6
ANDIAMO IN CAMPO
UNITA' DI BASE , L'ALLENAMENTO
MEZZI SEMPRE PRESENTI NELLA CREAZIONE DI UN ALLENAMENTO SONO . LA PALLA(RASSICURA, RINFORZA)
. LE SITUAZIONI (ACCELERA L'APPRENDIMENTO)
. ALTA INTENSITA'(ALLENANTE)
. PARTECIPAZIONE ATTIVA DEL MISTER, occhiometro
PRINCIPI PER LO SVILUPPO
DEL GIOCO DA INSERIRE ANCHE NEGLI ALLENAMENTI
- L'azione parte dal basso, dal portiere, FAVORIRE lo sviluppo del GIOCO
- Non calciare a caso
- Battere un "5" ad ogni goal fra i compagni della stessa squadra
- Leggere ,riconoscere, rispettare i tempi di maturazione del singolo Cambiamento " dal dribbling al passaggio (appoggio) - dal egoismo all'altruismo" " dal "Io al gruppo"
- Accoglienza - Cerchio della Autorevolezza,
- Avversario sempre presente, imparo ,scopro, conosco il gioco.
- Metodo Situazionale: L'apprendimento DELLA TECNICA, della TATTICA e MOTORIA E COORDINATIVA è immediato, naturale , spontanea, con MAGGIORE incidenza più marcata, cosi la memorizzazione viene accelerata e impara a conoscere il GIOCO, in tutte le sue variabili e sfaccettature diversificate
- Favorire i duelli e ogni iniziativa CALCISTICA
IL MODELLO DELL' ALLENAMENTO SI ISPIRA AL MODELLO DELLA PARTITA , DELLA PRESTAZIONE. AUTENTICO, unico ISTRUTTORE MOTORE PER LA SCOPERTA E CONOSCENZA DELLE VARIABILI DEL GIOCO, INDIVIDUALI E COLLETTIVE, metodo: "ALLENARE LA PRESTAZIONE". MIGLIORA IL PENSIERO TATTICO DEL GIOCATORE :
- OSSERVARE (ARRIVO DATI)
- CAPIRE(LEGGERE IN ANTICIPO, ELABORAZIONE)
- SCEGLIERE =CREARE LA RISPOSTA
QUESTO ALLENAMENTO FORMATIVO E' L'ANTICAMERA DEL RISULTATO , IL SUO CARDINE E' LA "SITUAZIONE" COME É SICURAMENTE ANCHE L'ATTEGGIAMENTO EFFICACE PSICOLOGICO DEL MISTER CON IL SINGOLO GIOCATORE .
LE TRE FASI DELL'ALLENAMENTO
- FASE INIZIALE ACCOGLIENZA (SCARICO MOTORIO)
- FASE CENTRALE (ALTA INTENSITA' PREVALENZA SITUAZIONALE)
- FASE FINALE PARTITA O PARTITE
PRINCIPI E REGOLE DELL'ALLENAMENTO FORMATIVO:
PALLA SEMPRE PRESENTE e ogni giocatore deve vedere la PALLA sempre in partita
- Prevalentemente SITUAZIONALE
- "L'APPRENDIMENTO IN SITUAZIONE"
- PARTITE A RANGHI E SPAZI DIVERSI, partite di posizione con una direzione di gioco (istruttore principale , acceleratore dell'apprendimento)
- POCO ANALITICO (più situazioni di gioco e meno esercizi)
- PAUSE , FILE E SPIEGAZIONI RIDOTTE AL MINIMO
- Allenamento FORMATIVO con micro gruppi
- Allenare l'ALTA INTENSITA'
- Allenare la Creatività, gratificare l' INIZIATIVA
- DIVERSIFICATO ( motivante, appassionante incalzante)
- Obbiettivi realizzabili
- Togliere il pessimismo cosmico ridurre i propri pensieri e comportamenti negativi .Autocontrollo semplice e positivo.
STRUMENTI : SEMPRE CON PALLA:
-SITUAZIONI A RANGHI E SPAZI DIVERSI
"MENO ESERCIZI E PIU' SITUAZIONI"
COSA INSEGNARE IN SITUAZIONE:
ISTRUTTORE PRINCIPALE E' LA SITUAZIONE (PRESENZA DELL'AVVERSARIO
IL GIOCO E' IL PRIMO ISTRUTTORE E STIMOLATORE ALLA PASSIONE :
l'ALLENAMENTO E' IL MOTORE PER L'PPRENDIMENTO:
- Ricezione (stop sul posto e stop orienato)
- Conduzione (prediligere esterno,micro passaggi)
- scarico (lungo e corto)
- dribbling (Duello)
- tiro con avversario
- gioco aereo (acrobaticità)
CAMPO CHIUSOcampo libero (profondità, taglio verticalizzazioni), palla aperta
&
&
CAMPO OCCUPATO O CHIUSO ,palla coperta (movimento incontro, verso il P.P. del compagno e sostegno)
Squadra in NON POSSESSO PALLA, fase difensiva
- Occupazione, marcamento campo libero, - zattera
- Movimento senza palla per riceverla con movimento con angolo diverso, a distanza chiara di gioco
- Movimento senza palla per ottenerla
- Difesa della porta e attacco del P.P.
FASE DIFENSIVA
- PIU' MARCO E MENO COPRO
ALLENARE LA FASE INTERMEDIA PASSAGGIO DA p.p. AL non p.p. :
LE TRANSIZIONI
SVOLGIMENTO DELL'ALLENAMENTO
ANDIAMO IN CAMPO
UNITA' DI BASE
1.FASE INIZIALE: ACCOGLIENZA: AFFLUSSO :DUE O TRE PARTITE A PORTINE , SEGUE L'ARRIVO DEI GIOCATORI. OBBIETIVO SCARICO MOTORIO ( CON PROTOCOLLO).
BASSA E MEDIA INTENSITA'.
Nella parte iniziale dell'allenamento il gioco è
ACCOGLIENZA
Il gioco "libero" svolto all'inizio dell'allenamento, nella ACCOGLIENZA è una attività biologica finalzzata è utilizzata per riprestinare l'equilibrio dinamico e psicologico,mediante lo scarico motorio che permette di abbassare e di liberare il surpluss energetico di stress accumulato durante il giorno (sedentario) ,ristabilendo un livello giusto e ottimale di attivazione nervosa che permette di affrontare il resto dell'allenamento.
RICERCA ALTA INTENSITA'
PARTITA A RANGHI COMPLETI ,TEMA GIOCO IN AMPIEZZA
IMPEGNI del mister:
Capitolo 7
- Riunioni con i genitori
- Riunione mensile con i mister
- Terzo tempo nelle partite in casa
- Tornei e amichevoli esterni
- 3° Allenamento facoltativo
- Consegna Regolamenti: giocatore e Genitore
- Partecipare ad incontri formativi indetti dalla società
CONCLUSIONI
L'ABBANDONO DAL CALCIO PRECOCE , IL DROOP-AUT AVVIENE:
- NON GIOCO ESCLUSIONE (SI CRESCE E SI IMPARA GIOCANDO)
- ALLENAMENTI TROPPO SCENTIFICI E PRIVI DI DIVERTIMENTO
- ECCESSO DI ASPETTATIVE "GIOCO SOLO PER VINCERE....CREA PAURA DI PERDERE E GIOCARE
- IL RAGAZZO E NESSUNO DEI GIOCATORI AMA PERDERE QUANDO GIOCA, MA LA VITTORIA NON E' IL SUO FINE , IL FINE DEL SUO GIOCARE E' IL GIOCO STESSO E IL POTER GIOCARE
Se tutto ciò descritto , riusciamo a metterlo in campo ,la partita, la sfida, diventa una piacevole ansia e con rischio minimo a dare spazio ai comportamenti poco sportivi.
Io penso che un giovane che non gioca , perchè il mister non lo permette, ha meno possibilità di scoprire e conoscere i propri limiti per potersi migliorare
NON togliamo il gioco ai giovani ....
Il calcio in genere e in particolare la gestione dei settori giovanili negli ultimi anni è in continua evoluzione, mutamento questo è dovuto dalle nuove generazioni ( da conquistare) e dalla gestione disastrosa degli ultimi anni con la conseguente mancanza di progettazione, di programmazione a lungo termine.
"Se programmiamo VINCIAMO"
IL TEMPO NON CONTA , CONTA IL RAGGIUNGIMENTO DEL'OBBIETTIVO.
grazie
misterEzio