VADEMECUM - prontuario della attività di Base .Approndimenti delle linee guida


LINEE GUIDA 

LA FILOSOFIA  CONDIVISA
LA GESTIONE del SETTORE GIOVANILE 
ATTIVITA' DI BASE 

La motivazione - Motto, per tutti  i componenti della società :

"PICCOLI PASSI SICURI PER FARE UNA LUNGA STRADA, UN CAMMINO ASSIEME"

FILOSOFIA UNICA E  COMUNE E CONDIVISA DALLA SOCIETA' E DAI MISTER:
ALLINEAMENTO DEL PECORSO AGONISTICO DELL'INSEGNAMENTO CALCISTICO CON IL PERCORSO EDUCATIVO
E' FONDAMENTALE FAVORIRE UN LINGUAGGIO E UNA DIDATTICA COMUNE E UNA METODOLOGIA CHE ACCOMUNI TUTTE LE SQUADRE E CATEGORIE COME I GIOVANISSIMI,ESORDIENTI  , PULCINI  E PRIMI CALCI E PICCOLI AMICI.



COMINCIAMO: riassunto degli argomenti,suddivisione dei capitoli argomenti:



CAPITOLI:
-cap. 1 
I   4  QUATTRO, ASSIOMI, PRINCIPI CHE RAPPRESENTANO IL CUORE DEL PROGETTO 
-cap.2 
UNA DEFINIZIONE DEL GIOCO DEL CALCIO
-cap.3
METODOLOGIA : "ALLENARE LA P
RESTAZIONE"
- cap. 4
I RUOLI e VOLTI DEL MISTER FORMATIVO
Cap. 5 
-AGONISMO SANO
Cap. 6
ANDIAMO IN CAMPO  SVOLGIMENTO DELL' ALLENAMENTO FORMATIVO
-cap.7
APPUNTAMENTI CHE IL MISTER , DURANTE LA STAGIONE, NON DEVE PERDERE 


Il centro del  programma della FILOSOFIA che rinforza il progetto , si  riassume in quattro punti. In 4 PUNTI FERMI , PRINCIPI, ARGOMENTI ASSOLUTI PROTAGONISTI E INDISPENSABILI .

L'UNO NON PUO' ESCLUDERE GLI ALTRI PUNTI MA DEVONO CONVIVERE ASSIEME SEMPRE!!

Capitolo 1 




PRIMO PRINCIPIO :

"Il ragazzo giocatore persona è IL CENTRO  della programmazione"

Ogni giocatore deve essere considerato come Unità individuale unica e non un giocatore adulto  in miniatura
"Ogni ragazzo è un bene prezioso per la squadra e la società e porta un suo contributo al nostro movimento.
IL GIOVANE GIOCATORE NON E' UN GIOCATORE ADULTO IN MINIATURA.....ma una identità individuale ....

SECONDO PRINCIPIO :

" IL GIOCO " e il poter e voler giocare del giocatore

"IL CALCIO APPARTIENE A CHI GIOCA..."
NOI MISTER DOBBIAMO LASCIAR GIOCARE ...

Il gioco è partecipazione, inclusione appartenenza  e non esclusione, tutti hanno il DIRITTO di giocare.

Per il giovane giocatore il calcio lo aiuta a crescere 



 Ma "VENGO SE GIOCO"
Il gioco è un salvagente per il giovane giocatore, il poter giocare ed essere considerato e  reso visibile agli occhi del mister , se cosi fosse lo rassicura e lo rinforza .
Il poter giocare aiuta la  sua progressiva centratura  e permette una sana  crescita .

TERZO PRINCIPIO
IL MISTER  E L'ALLENAMENTO                     FORMATIVO

Il creare il preparare , in modo competente, le tre fasi dell'allenamento è fondamentale. Così il mister deve conoscere la categoria che allena.
La conoscenza porta alla competenza.
Le  tre Fasi dell'Unione allenamento:
1.Accoglienza
2.Carico situazionale
3.Partita libera..... 
Il mister è l'esempio per la società e per i giocatori.


QUARTO PRINCIPIO

Le tre R:Dominanti, principi e ideale che il mister non deve , nel fare calcio, non deve mai dimenticare:

   1. RISPETTO- REGOLE

2.   RESILIENZA  

                           3.RESPONSABILITA'




1. RISPETTO -REGOLE , delle persone e delle cose. Abbassare la NON CURANZA nei confronti dell'altro, delle cose, del gruppo  della squadra, della società   e dell ambiente. Allenare e giocare con Intenzioni educative nel rispetto delle regole condivise. FAIR PLAY

2. RESILIENZA; "MAI SMETTERE DI GIOCARE " è la capacità di persistere , con determinazione , di far durare la motivazione nonostante gli ostacoli e le difficoltà o le gioie. 

3.RESPONSABILITA':  Obbiettivo : 
"Anche se non condivido in parte  le idee sono pronto a dare tutto me stesso per portarle a compimento."FIDUCIA e ATTENZIONE E AUTONOMIA, RISPETTO DELLE REGOLE. Attaccamento ai colori grigio rossi. 


MOTTO DEL SETTORE GIOVANILE:
 "PICCOLI PASSI SICURI PER FARE UN LUNGO CAMMINO ASSIEME"  

 Capitolo 2 
In partenza diamo  una Definizione del  GIOCO CALCIO:
IL CALCIO per definizione:.... Gioco con le abilità e variabili aperte e sempre con azioni diverse fra loro,  con un autentico Rompicapo...che è l'avversario.... Un gioco complesso. 
Il calcio È:
  • E' UN GIOCO EMOZIONALE  CON  FORTE COINVOLGIMENTO , PSICOLOGICO .
  • IMPREVEDIBILE (AZIONI MAI UGUALI, MA  SI PRESENTANO IN MODO ACICLICO,CONFUSIONARIO , SONO  INTERMITTENTI E MAI LINEARI, SEMPRE DIVERSE 
  • SITUAZIONALE (PRESENZA CONTINUA DELL'AVVERSARIO. AUTENTICO  SABOTATORE MA  ACCELERATORE  DELL'APPRENDIMENTO E ALLE SCOPERTA DELLE CONOSCENZE  DEL GIOCO)
  • COLLETTIVO ( DI GRUPPO , COLLABORATIVO PARTECIPATIVO)
CREATIVO, AGEVOLA IL"METTERSI IN GIOCO".
Il calcio è dinamicità e il  giocatore deve avere grande capacità di adattamento, per formulare le risposte più adatte ad un gioco imprevedibile. Le azioni di gioco sono difficilmente codificabili. 



Le azioni di gioco concorrono a creare una capacità di adattamento e di risposta,sempre veloce e immediata che  spingono il giocatore a  cercare continue soluzioni , sempre in situazione di difficoltà tattiche (avversario sempre presente)e nel tempo più breve possibile..

Il metodo di insegnamento nel calcio e di apprendimento,nasce da questa semplice domanda:
"quale è il principale antagonista-autentico guastatore  disturbatore che regola ogni movimento e comportamento e scelta  durante il gioco e che influisce nello sviluppo di una azione?? durante la prestazione??  la partita??

E' L'AVVERSARIO 





In realtà è l 'autentico ispiratore per apprendere tutte le capacità e abilità calcistiche sempre imprevedibili. 
  • È L'AUTENTICO  REGOLATORE DI OGNI MOVIMENTO, DI OGNI RAGIONAMENTO  DURANTE LA PARTITA ,IN PRESENZA PALLA  O SENZA PALLA. DISTURBATORE SEMPRE PRESENTE,  L'AVVERSARIO E' IL SABOTATORE PRINCIPALE DEL GIOCO, E LO RENDE FORTEMENTE  EMOTIVO  E IMPREVEDIBILE, CONFUSIONARIO. ACCELERA, AGEVOLA, STIMOLA L'APPRENDIMENTO E MIGLIORAMENTO TECNICO TATTICO E MOTORIO COORDINATIVO CHE AVVIENE IN MANIERA INCONSAPEVOLE.  LA PARTITA DIVENTA COSI'  IL VERO ISTRUTTORE PER IMPARARE A GIOCARE A CALCIO.
L'INSEGNAMENTO E L'APPRENDIMENTO  AVVIENE IN MANIERA ACCELERATA,E  PERMETTE DI IMPARARE  LA TECNICA E LA TATTICA DEL INDIVIDUALE E COLLETTIVA  IN DIFFICOLTA' IN  SITUAZIONE GIOCO CONTINUO E  REALE.
II MEZZO PRINCIPALE  E IDEALE SONO LE PARTITE A RANGHI E SPAZI DIVERSI



              Capitolo 3 "allenare la prestazione"
LE CONOSCENZE E LA SCOPERTA DELLEVARIABILI DELLA PRESTAZIONE , LE DIFFICOLTA' TATTICHE
 NON SI PRESENTANO  MAI IN MANIERA                                         LINEARE                                

L'ALLENAMENTO CON PREVALENZA  SITUAZIONALE  PERMETTE DI ACCELERARE L'APPRENDIMENTO E AVVIENE  ACCENTUATO L INSEGNAMENTO E LA COMPRENSIONE DELLE VARIABILI GIOCO, INCOSCIENTEMENTE INCONSAPEVOLMENTE.
LA TECNICA, LE CAPACITA' MOTORIE COORDINATIVE FISICHE E LA TATTICA COLLETTIVA VENGONO MEMORIZZATE CON MAGGIORE NATURALEZZA E FACILITA'.  

IL METODO UNIFICATO CHE OGNI MISTER DEVE ISPIRARSI E'"ALLENARE LA PRESTAZIONE"PREVALENTEMENTE SITUAZIONALE 
FACILITA L'INSEGNAMENTO E L'APPRENDIMENTO



                                 
Le partite a ranghi e spazi diversi , le situazioni di gioco con l'avversario sempre presente ,  aiutano a capire le applicazioni dei principi fondamentali della tattica e tecnica individuale e collettiva nelle due fasi :difensiva (senza possesso palla) e offensiva (con possesso palla) Racchiudono tutte le variabili imprevedibili presenti nello sviluppo dell'azione.Apprendimento avviene in maniera continua e naturale ma consolidata.
"Nelle situazioni il giovane giocatore, prova, sperimenta, inventa  e si adatta alle difficoltà sempre con maggiore coraggio......e tempismo. 
"E' L'OBBIETTIVO CHE REGOLA IL MOVIMENTO"IL CALCIO E' "CORSA"
Noi  mister non dobbiamo soffocare le loro iniziative, o peggio ancora non dobbiamo dare noi la, soluzione. "

CAMBIAMO ARGOMENTO

Capitolo 4


 I  RUOLI E VOLTI DEL MISTER 




LE COMPETENZE DEL MISTER:

"LA CONOSCENZA PORTA ALLA COMPETENZA"
 IMPARIAMO NOI MISTER INNANZITUTTO  A RISPETTARE I TEMPI DI MATURAZIONE DEI GIOVANE GIOCATORE E DOBBIAMO AGGIORNARE LE NOSTRE CONOSCENZE

Il giovane giocatore mostra la propria immaturità, nei primi anni di calcio  e lo dimostra con la  ricerca ostinata del dribbling, del duello. Comportamento INIZIALE naturale in quanto il dribbling è un mezzo che aiuta ad aumentare la propria autostima e sicurezza misurando le proprie capacità e aiuta la scoperta del gioco.
Anche il giocatore (comodino) l' appoggio alla inizio guarda solo la palla, quasi disinteressato. Poi successivamente , negli anni maturando  in un secondo momento, il P. P. prima di fare il dribbling si accorge (scopre) della presenza, del compagno che diventa sponda ,collaborando.Così anche il giocatore in appoggio, è più complice   con il P. P.  ed esegue un movimento S. P. fuori angolo e si posiziona in linea con il P. P.stesso  chiamando palla. Si compie un triangolo, il classico 1-2 , a dimostrazione e testimonia un passaggio fondamentale  della propria crescita: dal Io egoistico al noi di squadra. 
C'è un a scoperta reciproca e aumento di fiducia fra compagni. 
Noi mister con pazienza dobbiamo rispettare e riconoscere i tempi di maturazione soggettivo del giovane giocatore. 
Diamo tempo al tempo. 





COMPETENZE del mister :SFERA  TEORICA      ASPETTO  PSICOLOGICO: 
  • OCCHIOMETRO
  • LINGUAGGIO 
  • COMUNICAZIONE
 IL Mister deve avere attenzione e pazienza e cogliere  il  PASSAGGIO, delicato , DI MATURITA' del giovane giocatore: cioè

 1' DRIBBLING = EGOISMO -  METTERSI ALLA PROVA, conferma del proprio IO
2' PASSAGGIO = ALTRUISMO FIDUCIA VERSO IL COMPAGNO, SCOPERTA DELL'ALTRO e della squadra  gruppo

 SFERA TECNICA:  PRATICA IN CAMPO:
  1.  METODOLOGIA DI  INSEGNAMENTO  "ALLENARE LA PRESTAZIONE"  CHE RIGUARDA L'ALLENAMENTO TECNICO E TATTICO MOTORIO INDIVIDUALE E COLLETTIVO, CON PREVALENZA SITUAZIONALE
  2.  L'UNITA' DI BASE , LE TRE FASI ALLENAMENTO:
  1. FASE INIZIALE
  2. FASE CENTRALE
  3. FASE FINALE
Cosa il mister NON deve fare:

.NON essere noioso,
. NON fare preferenze
. NON fare Troppe pause
.NON fare Osservazioni personali negative  al giocatore, . . .NON COLPEVOLIZZARE
.NON fare  Il protagonista
.NON VOLER VINCERE A TUTTI I COSTI. Mettere la formazione del giovane giocatore  come una priorità dell'insegnamento e del programma.
.NON girare  attorno il campo
.NON FARE GIOCARE SEMPRE GLI STESSI
.NON CERCARE IL RISULTATO A TUTTI I COSTI
.NON FARE LO STRUZZO
.ESASPERARE ESAGERARE
. NON GIRARE CON LA SQ. ATTORNO IL CAMPO 
. NON DEVE AVERE UN COMPORTAMENTO CENTRATO AL PROBLEMA , ALL'ERRORE MA ALLA SOLUZIONE. 

COSA IL MISTER DEVE FARE




.OCCUPARE GLI SPAZI L'INTERNO DEL CAMPO
. ALLENAMENTO IN MICRO GRUPPI
.ESSERE  UN MISTER LEADER POSITIVO
.ADEGUARSI AL RAGAZZO,RISPETTARE i TEMPI DEL  GIOCATORE
.SAPER ASCOLTARE
.FAR GIOCARE TUTTI
.ALLENARE A MICRO GRUPPI
.DEVE AVERE ATTEGGIAMENTI DI RINFORZO VERSO IL GIOCATORE
.GIOCARE IN SITUAZIONE
.DEVE STIMOLARE IL "SAPER FARE"
.CLIMA SERENO DISTESO

"IL LINGUAGGIO DEL MISTER E' CONTAGIOSO":
"IL MISTER E' L'ANIMA DELLA SOCIETA' E' L'IMMAGINE IL RESPIRO DEL GRUPPO CHE ALLENA'"


IL MISTER E'.
  • CORAGGIOSO - PAZIENTE - SENSIBILE- COMPETENTE
  • OCCHIOMETRO DEL MISTER
  • COMUNICARE IN POSITIVO E PROPOSITIVO
  • NON PROTAGONISTA, IN ASCOLTO ,TRAGHETTATORE
  • FIDUCIOSO NON SI SCORAGGIA (RESILIENZA)
  • INCORAGGIA lascia provare,RINFORZO
  • GUIDA... Modello GUIDA VERSO  LA GIUSTA DIREZIONE E DEVE AIUTARE I GIOCATORI AD ORIENTARSI E CRESCERE, SENZA SMARRIRSI
  • No sarcasmo diretto alla persona, ma  autocontrollo del mister nei momento di difficoltà...
  • Richiamare in caso di punizione il comportamento  SBAGLIATO e non la persona. RISPETTARE I TEMPI DI MATURAZIONE.IL GIOVANE GIOCATORE NON E'UN ADULTO IN MINIATURA. RICONOSCERE IL Passaggio da social centrista egoista (il dribbling) a social altruista,scopre l'altro, il compagno(scarico, il passaggio)
  • Coerente con quello che dice..INTENZIONI EDUCATIVE 
  • Favorisce stimola la autostima del giocatore persona, RINFORZA LA parte psicologica
  •  NON da SOLO SOLUZIONI MA PROBLEMI DA RISOLVERE
In campo il mister:




ARGOMENTO NUOVO:
Capitolo 5

 AGONISMO SANO 

AGONISMO, la competizione , il poter giocare sono alla base della motivazione  del giovane giocatore. 
MA"Vengo a giocare solo  se gioco"
E' ingannevole il  falso teorema "Vengo se vinco" O meglio é  la convinzione solo degli adulti. Ed é una retorica FALSA.

Aggiungi didascalia
L'AGONISMO SANO  E' LA PREROGATIVA DEL GIOCO AGEVOLA E MIGLIORA LA CAPACITA' DI VOLER  PRENDERE INIZIATIVA e APPASSIONA E AIUTA A CRESCERE IL GIOVANE GIOCATORE.  


È compito del mister insegnare il valore dell agonismo in maniera autentica, equilibrata e sana. 
MORALE:

 "PER IL RAGAZZO E' IMPORTANTE VINCERE ...MA DI PIU' ANCORA, E' IMPORTANTE GIOCARE. 
CHIEDE DI POTER GIOCARE E  PARTECIPARE ALLA RICERCA DI UN SUO RUOLO NEL GRUPPO  E CHIEDE DI  ESSERE VISIBILE AGLI OCCHI DEL MISTER E DALLA SOCIETA  '"
"Mi preparo a vincere e vado in campo con il massimo impegno.... " Se non vinco riprovo la prossima volta. 
"MAI SMETERE DI GIOCARE E CREDERCI"


Capitolo 6 

ANDIAMO IN CAMPO

UNITA' DI BASE , L'ALLENAMENTO

MEZZI   SEMPRE PRESENTI NELLA CREAZIONE DI UN ALLENAMENTO SONO . LA PALLA(RASSICURA, RINFORZA)
. LE SITUAZIONI  (ACCELERA L'APPRENDIMENTO)
. ALTA INTENSITA'(ALLENANTE)

. PARTECIPAZIONE ATTIVA DEL MISTER, occhiometro



PRINCIPI PER LO SVILUPPO
 DEL GIOCO DA INSERIRE ANCHE NEGLI ALLENAMENTI

  1. L'azione parte dal basso,  dal portiere, FAVORIRE lo sviluppo del GIOCO
  2. Non calciare a caso
  3. Battere un "5" ad ogni goal fra i compagni della stessa squadra
  4. Leggere ,riconoscere, rispettare i tempi di maturazione del singolo Cambiamento  " dal dribbling al passaggio (appoggio)  -  dal egoismo all'altruismo" " dal "Io al gruppo" 
  5. Accoglienza - Cerchio della Autorevolezza,
  6. Avversario sempre presente, imparo ,scopro, conosco il gioco.
  7.  Metodo Situazionale: L'apprendimento  DELLA TECNICA, della TATTICA e MOTORIA E COORDINATIVA  è immediato, naturale , spontanea, con MAGGIORE incidenza  più marcata,   cosi la memorizzazione viene accelerata e   impara a  conoscere il GIOCO, in tutte le sue variabili e sfaccettature diversificate
  8. Favorire i duelli e ogni iniziativa CALCISTICA
IL MODELLO DELL' ALLENAMENTO SI ISPIRA AL MODELLO DELLA PARTITA , DELLA PRESTAZIONE. AUTENTICO, unico ISTRUTTORE MOTORE PER LA SCOPERTA E CONOSCENZA DELLE VARIABILI DEL GIOCO, INDIVIDUALI E COLLETTIVE, metodo: "ALLENARE LA PRESTAZIONE". MIGLIORA IL PENSIERO TATTICO DEL GIOCATORE :
  • OSSERVARE (ARRIVO DATI)
  • CAPIRE(LEGGERE IN ANTICIPO, ELABORAZIONE)
  • SCEGLIERE =CREARE LA RISPOSTA 

QUESTO ALLENAMENTO FORMATIVO E' L'ANTICAMERA DEL RISULTATO , IL SUO CARDINE E' LA "SITUAZIONE" COME É  SICURAMENTE ANCHE L'ATTEGGIAMENTO EFFICACE PSICOLOGICO DEL MISTER CON IL SINGOLO GIOCATORE .

LE TRE FASI DELL'ALLENAMENTO
  1. FASE INIZIALE ACCOGLIENZA (SCARICO MOTORIO)
  2. FASE CENTRALE (ALTA INTENSITA' PREVALENZA SITUAZIONALE)
  3. FASE FINALE PARTITA O PARTITE

PRINCIPI E REGOLE  DELL'ALLENAMENTO FORMATIVO

PALLA SEMPRE PRESENTE e ogni giocatore deve vedere la PALLA sempre in partita
  1. Prevalentemente SITUAZIONALE
  2.   "L'APPRENDIMENTO IN SITUAZIONE"
  3. PARTITE A RANGHI E SPAZI DIVERSI, partite di posizione con una direzione di gioco (istruttore principale , acceleratore dell'apprendimento)
  4.  POCO ANALITICO (più situazioni di gioco e meno esercizi)
  5. PAUSE , FILE E SPIEGAZIONI RIDOTTE AL MINIMO
  6. Allenamento FORMATIVO con micro gruppi
  7.  Allenare l'ALTA INTENSITA'
  8. Allenare la Creatività, gratificare l' INIZIATIVA
  9. DIVERSIFICATO ( motivante, appassionante incalzante) 
  10. Obbiettivi realizzabili 
  11. Togliere il pessimismo cosmico ridurre i propri pensieri e comportamenti negativi .Autocontrollo semplice e positivo. 

STRUMENTI : SEMPRE CON PALLA:
-SITUAZIONI A RANGHI E SPAZI DIVERSI

"MENO ESERCIZI E PIU' SITUAZIONI"

COSA INSEGNARE IN SITUAZIONE: 
ISTRUTTORE PRINCIPALE  E' LA  SITUAZIONE (PRESENZA DELL'AVVERSARIO
 IL GIOCO E' IL PRIMO ISTRUTTORE E STIMOLATORE ALLA PASSIONE  :
l'ALLENAMENTO E' IL MOTORE PER L'PPRENDIMENTO:


 Squadra in  possesso palla: fase offensiva

  1. Ricezione (stop sul posto e stop orienato)
  2. Conduzione (prediligere esterno,micro passaggi)
  3. scarico (lungo e corto)
  4. dribbling (Duello)
  5. tiro con avversario
  6. gioco aereo (acrobaticità)
due principi di gioco in possesso palla :
CAMPO CHIUSOcampo libero  (profondità, taglio verticalizzazioni), palla aperta
                             &

CAMPO OCCUPATO O CHIUSO ,palla coperta (movimento incontro, verso il P.P. del compagno e sostegno)


Squadra in NON POSSESSO PALLA, fase difensiva
  1. Occupazione, marcamento campo libero, - zattera
  2. Movimento senza palla per riceverla con movimento con angolo diverso, a distanza chiara di gioco
  3. Movimento senza palla per ottenerla 
  4. Difesa della porta  e attacco del P.P.
FASE DIFENSIVA
  • PIU' MARCO E MENO COPRO
ALLENARE LA FASE INTERMEDIA PASSAGGIO DA p.p. AL non p.p. :
LE TRANSIZIONI


SVOLGIMENTO DELL'ALLENAMENTO
ANDIAMO IN CAMPO
UNITA' DI BASE



1.FASE INIZIALE: ACCOGLIENZA: AFFLUSSO :DUE O TRE PARTITE A PORTINE , SEGUE L'ARRIVO DEI GIOCATORI. OBBIETIVO SCARICO  MOTORIO ( CON PROTOCOLLO).  
BASSA E MEDIA INTENSITA'.
Nella parte iniziale dell'allenamento il gioco è 

ACCOGLIENZA
Il gioco "libero" svolto all'inizio dell'allenamento, nella ACCOGLIENZA è una attività biologica finalzzata è utilizzata per riprestinare l'equilibrio dinamico e psicologico,mediante lo scarico motorio che permette di abbassare e di liberare il surpluss energetico di stress accumulato durante il giorno (sedentario) ,ristabilendo un livello giusto e ottimale di attivazione nervosa che permette di affrontare il resto dell'allenamento. 


2.FASE :CARICO SITUAZIONALE E DIVISIONE IN DUE /TRE GRUPPI. 
RICERCA ALTA INTENSITA'




DOPPIO TRE X TRE




DUELLO




TERZA FASE : PARTITA/E   A  TEMA A RANGHI COMPLETE

PARTITA A RANGHI COMPLETI ,TEMA GIOCO IN AMPIEZZA
DOPPIA PARTITA "TORNEO"

RITORNO ALLA CALMA E SPOGLIATOI





        IMPEGNI del mister:
 Capitolo 7
  • Riunioni con i  genitori
  • Riunione mensile con i mister
  • Terzo tempo nelle partite in casa
  • Tornei  e amichevoli esterni
  • 3° Allenamento facoltativo
  • Consegna Regolamenti: giocatore e Genitore
  • Partecipare ad incontri formativi indetti dalla società
CONCLUSIONI

L'ABBANDONO DAL CALCIO  PRECOCE , IL DROOP-AUT  AVVIENE:
  1. NON GIOCO ESCLUSIONE (SI CRESCE E SI IMPARA GIOCANDO)
  2. ALLENAMENTI TROPPO SCENTIFICI E PRIVI DI DIVERTIMENTO
  3. ECCESSO DI ASPETTATIVE "GIOCO SOLO PER VINCERE....CREA PAURA DI PERDERE E GIOCARE
  4. IL RAGAZZO E NESSUNO DEI GIOCATORI  AMA PERDERE QUANDO GIOCA, MA LA VITTORIA NON E' IL SUO  FINE  ,  IL FINE DEL SUO GIOCARE E' IL GIOCO  STESSO E IL POTER GIOCARE 


Se tutto ciò descritto ,  riusciamo a metterlo  in campo ,la partita, la sfida, diventa una  piacevole ansia e con rischio minimo  a  dare spazio ai comportamenti poco sportivi. 
Io penso che  un giovane  che non gioca , perchè il mister non lo permette, ha meno possibilità di scoprire e conoscere i propri limiti per potersi migliorare
NON togliamo il gioco ai giovani ....
Il calcio in genere e in particolare la gestione dei settori giovanili negli ultimi anni è in continua evoluzione, mutamento questo è dovuto dalle nuove generazioni ( da conquistare) e dalla gestione disastrosa degli ultimi anni con la conseguente mancanza di progettazione, di programmazione a lungo termine.

"Se programmiamo VINCIAMO"

IL TEMPO NON CONTA , CONTA IL RAGGIUNGIMENTO DEL'OBBIETTIVO.
grazie 
misterEzio

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