Più Situazioni e meno, zero esercizi durante gli allenamenti, la mia scelta e svolta definitiva
Più Situazioni e meno, anzi zero esercizi durante gli allenamenti, la mia scelta e svolta definitiva
"ALLENARE LA PRESTAZIONE"
"NON CALCIARE A CASO!?!"
A differenza degli esercizi e dei possessi palla che non prevedono la presenza dell'Avversario, nelle "situazioni" di gioco, il giocatore riceve molte più nozioni , più informazioni e più sollecitazioni in maniera imprevedibile, più marcata più convincente rispetto agli esercizi. Tutto a vantaggio al miglioramento delle capacità di adattamento al gioco reale, alla partita . Le situazioni, con l' avversario sempre presente, risultano decisamente più funzionali e formative a confronto degli esercizi. Il giocatore, in situazione , convive, di continuo, difficoltà tattiche e di movimento . Lo stress tattico , provocato dalla azione di gioco, spinge di continuo un confronto sia con se stesso e con i compagni e avversari. Con il metodo "allenare la prestazione " la situazione è il principale mezzo di allenamento. Allenamento che facilità l'apprendimento di tutte le variabili presenti nella partita reale.
Le situazioni, sono più stimolanti, sono piccole sezioni di gioco reale. Aiutano la scoperta e la comprensione delle azioni. Spingono verso l'apprendimento delle variabili tecniche individuali ,tattica , fisiche condizionali e motorie. In situazione le conoscenze si apprendono inconsapevolmente. E' la presenza dell' avversario il vero istruttore. Le situazioni aiutano ad un apprendimento stabile, immediato. La situazione migliora l'autonomia decisionale e l'interesse personale. La partecipazione del giocatore e il suo coinvolgimento è attivo per tutta la durata dell'allenamento. La situazione è lo specchio della partita reale. E' il giocatore l'assoluto protagonista di tutte le decisioni e soluzioni e movimento durante il gioco, la partita. Le situazioni sono un teatro , una piattaforma polivalente ,molto formativa, significante, e stimolante. Sono un autentico collante alla partita. Al contrario gli esercizi dopo poco tempo perdono di interesse. Il fare senza alcun interesse e attenzione a quello che si fa', non da luogo a nessun significativo miglioramento. Gli 'esercizi non hanno nulla di reale e di collegabile alla partita reale. Non dovrebbero più essere presenti durante gli allenamenti.. Gli esercizi se svolti dopo poco tempo vengono svolti in maniera meccanica noiosa e sono ripetitivi e frammentari. Fanno diminuire l'entusiasmo e l'attenzione. Gli esercizi non spingono le motivazioni personali del giocatore. L'acquisizione corretta del gesto tecnico individuale non si impara con esercizi . La quantità dei contatti che un esercizio (senza avversario) esprime non deve far cadere in inganno., Infatti la memorizzazione avviene solo in situazione in maniera accelerata, accentuata e viene messa in risalto attraverso la dimostrazione pratica del gioco reale (con la presenza dell'avversario). L'apprendimento, in situazione, di tutte le capacità calcistiche diventano stabili. La tattica "applicata" in situazione , in partita, in gioco reale, è più efficace. L'esercizio , il possesso palla , privi di direzione di gioco e di finalizzazione e avversario è un isola che separa dal gioco reale.
Gli esercizi mostrano di avere un sistema disgiuntivo con il gioco, mentre le situazioni reali uniscono le motivazioni .
La situazione :
Tre x tre la situazione Istruttore
Le situazioni , sono molto formative e si possono definire sezioni di gioco reale. Con maggiore consapevolezza aiutano la memorizzazioni delle variabili imprevedibili presenti in partita.
Le situazioni , al contrario degli esercizi, propongono continui, molteplici stimoli, che permettono un aumento del carico cognitivo del giocatore.
Nelle situazioni l' apprendimento è più marcato e coinvolge sia le capacità individuali tattiche, la tecnica individuale viene impressa nella mente in maniera accelerata e definitiva. La motivazione principale è la presenza continua dell'avversario autentico stimolatore. Il giocatore assimila in situazione di difficoltà tattica. Deve strutturare risposte , soluzioni, sempre efficaci e spesso nel più breve tempo possibile.
Il miglioramento che comportano le situazioni è visibile . Per molti anni l'unita di base, la seduta dell'allenamento è stata strutturata con esercizi con palla a secco. Questo nella convinzione che l'apprendimento ottenuto con gli esercizi possa essere utile per la partita. Per me niente di più falso. Sono le sezioni di partita, cioè le situazioni, il mezzo più efficacie e formativo per apprendere maggior conoscenze e abilità e destrezze , competenze utili per affrontare la partita, l'ambiente ideale per un giocatore.
La situazione, a parità della partita, non è lineare ma è espressione di imprevedibilità, intermittenza , di complessità . Gli allenamenti devono rispecchiare il più possibile la realtà della partita, la prestazione. La mia metodologia è ispirata da una nuova strategia in cui la situazione è il vero, autentico l'istruttore. L'allenamento diventa, forma un allungamento della partita. Gli esercizi interrompono il filo conduttore, allenano abilità in maniera chiusa, specifica, con scarsa concretizzazione e interesse per la partita reale. Inserire durante la seduta dell'allenamento un numero sempre elevato di situazioni è la strategia vincente.
Il mio metodo di allenare contesta l'utilità degli esercizi ,come ad esempio ,il cosi detto 11 contro zero che considero irreale.....Ma dove è l'avversario? Così diventa difficile per i giocatori comprendere l'evoluzione del gioco reale. La fantasia , la creatività del gioco , è spinta della presenza dell'avversario.
Principi ed elementi che regolano l'allenamento con prevalenza SITUAZIONALE:
La mia risposta all'errore mostrato dalla vignetta sopra è semplice. Gli esercizi , spesso noiosi e ripetitivi, poco servono al calcio , non sono utili. Non tengono presente, ad esempio, del fattore della imprevedibilità e di emotività a cui viene sottoposto il giocatore in partita.