L'avversario. Metodo "ALLENARE LA PRESTAZIONE"
Il metodo che ho ideato parte da un analisi di quello che succede in partita e va influire anche la creazione degli allenamenti settimanali da un altro punto di vista, rispetto ai metodi classici. E' una osservazione da un altra prospettiva, da una angolazione diversa in cui è l'avversario il vero mantra del mio metodo è l'osservato speciale. L'avversario è in partita il primo fattore destabilizzante dalla azione di gioco. Se accettiamo da subito che è l'avversario è il vero ostacolo, il fattore che rende il gioco incerto, imprevedibile allora si capisce perchè l'aspetto situazionale deve essere prevalente e sempre presente negli allenamenti. Le mie riflessioni sono centrate nella valutazione di quanto incide ad ogni giocatore in partita la presenza dell'avversario. L'avversario è il fattore determinante che condiziona tutti i movimenti e ragionamenti di ogni giocatore in partita. E' l'avversario che decide di poter vincere o perdere una partita. Con la sua presenza complica o plasma la prestazione di ogni giocatore. E' avversario l'unico disturbatore , guastatore, sabotatore del gioco e ne condiziona lo sviluppo. IL Modello dei miei allenamenti si ispirano al modello della partita reale ,della prestazione e tiene fortemente conto della doppia funzione dell'avversario: 1. ISTRUTTORE 2. GUASTATORE SABOTATORE dello sviluppo delle azioni di gioco. Ogni giocatore deve avere la capacità di adattarsi alla sua presenza riuscendo a dare le soluzioni strategie giuste. Deve dimostrare di avere una capacità di abitudine al nuovo. L'avversario con la sua presenza rende il gioco imprevedibile, intermittente incerto e ne complica la comprensione. Il giocatore in partita viene tempestato da continue domande, stimoli diversi, causate dalla presenza dell'avversario, a cui deve dare risposte immediate efficaci utili, più conveniente per se' , per lo sviluppo del gioco e per i compagni. Le risposte, (motorie, di movimento e di ragionamento, sia in P.P. e non in P.P.) devono essere appropriate, adeguate all'azione di gioco, le più giuste e deve darle nel più breve tempo possibile, velocemente. Ad ogni azione a causa della presenza dell'avversario c'è una reazione del giocatore coinvolto che deve essere vincente. L'avversario con la sua presenza, rende instabile lo sviluppo lineare del gioco e lo rende aciclico, intermittente e spesso confusionario e nello stesso tempo stimola la spinta motivazionale del giocatore e trasforma l'ostacolo ,rappresentato dall'avversario , in sfida .Il gioco risulta essere confusionario quando non si riesce controbattere l'avversario con risposte efficaci e pronte. Dunque, per me, il gioco del calcio è complesso e l'avversario è l'autentico enigma che determina l' imprevisto e l'incertezza , è come se nel gioco ci fosse una cellula "impazzita" . Negli ultimi anni i metodi classici hanno presentato l'allenamento standard con esercizi senza o con palla sempre più spettacolari e complessi, belli da vedere ma poco utili alle abilità presenti nella partita reale. Il mio metodo e i miei allenamenti immergono il giocatore nel "gioco continuo" sempre con la presenza dell'avversario. Il mezzo che reputo più formativo e che utilizzo sempre nei miei allenamenti sono LE PARTITEA RANGHI E SPAZI VARIABILI. Da sempre incluse nella stesura del mio allenamento, sin dai primi anni novanta, nei primi anni che ho iniziato ad allenare. Le ritengo il primo istruttore che aiuta la comprensione e la scoperta della prestazione in tutte le sfaccettature e angolazioni.
La situazione PILOTA 3 vs 3 o 4 vs 4
GRAZIE
MisterEzio