SHOOTOUT...RIGORI IN MOVIMENTO
Sabato abbiamo iniziato il campionato con nostri esordienti dei Ponte dei Nori. Abbiamo due squadre rigorosamente equilibrate. Il regolamento della partita prevede che la gara sia divisa da tre tempi di venti minuti ciascuna. Prima di giocare i primi due tempi dobbiamo svolgere ai giocatori che giocano SHOOTUOT. E' una sfida fra le due compagini. Sono rigori in movimento. Sono coinvolti tutti i giocatori partecipanti alla partita suddivisi nei primi due tempi. Il loro epilogo se positivo ( la squadra che segna più goal, rigori, in tre minuti vince ) influisce sul risultato finale. Stamattina ho letto un post di una mamma che contestava e si lamentava perchè chi vince prende un punteggio come avesse vinto un tempo della partita. Nella loro partita ci sono stati bambini che hanno perso e hanno pianto. In anzitutto rimango perplesso perchè se i bambini piangono per un rigore sbagliato o perchè hanno perso la partita, forse qualcosa non è stato trasmesso nel modo corretto ai ragazzi. Mi farei qualche domanda😕!?!
I rigori in movimento li considero un momento di gioco, per i ragazzi, formativo e coinvolgente. Pensate cosa frulla per la testa di un ragazzo “ devo fare goal, conducendo palla, e sfidare il portiere”. Non è facile. E' un duello, con dribbling, in piena regola. Il giocatore parte da venti metri dalla porta conducendo palla ed ha 8 secondi per fare goal. Il rigore viene eseguito dal giocatore avendo addosso gli occhi puntati dei compagni e degli spettatori che sono spesso i genitori. Il singolo giocatore diventa visibile a tutti. EMOZIONANTE.
Lo considero un momento di responsabilità individuale. Se il rigore termina con un goal significa che il giovane giocatore con creatività e abilità ha scelto la soluzione giusta ed è gratificante. Lo è altrimenti se il portiere lo para. Vedo che i ragazzi la vivono come una sfida emotiva e stimolante. L'emozione e tale che non detto che segni il più bravo. Non è l'errore o il goal la parte più importante ma è la voglia di provare e crederci. E' non è importante vincere la sfida ma provarci a farlo. Il risultato finale non lo ritengo l'obbiettivo fondamentale è' l'uno contro uno, il duello, che affascina il ragazzi. Il rischio di sbagliare è serenamente compreso è un rischio misurato. Il ragazzo che gioca da noi non piange e non viene rimproverato o peggio umiliato se sbaglia o non para o non fa goal. Il ragazzo sa benissimo, se sbaglia, avrà una altra occasione per riprovare. Rispondo a chi è contrario ai shootout di venire in campo è vedere l'adrenalina che coinvolge il giovane giocatore. Certo è che se i rigori vengono considerati un mezzo per vincere la partita tutto viene vissuto con ansie e preoccupazioni aggiuntive che esasperano il giovane giocatore. In questo caso siamo noi adulti che non abbiamo capito il messaggio della FGCI e della situazione di gioco. Calcisticamente il rigore in movimento racchiude conduzione, dominio del possesso palla ,il dribbling e la finalizzazione. La conduzione palla viene svolta in difficoltà tattica a causa della presenza dell'avversario, il portiere. Conduce palla con il pensiero fisso di fare goal...... Sono racchiuse, in questa situazione, il coraggio, la voglia di misurarsi di prendere iniziativa.....l'abilità tecnica , coordinativa motoria conducendo palla con la massima attenzione e determinazione.
Personalmente non mi sembra una situazione di poco conto, poi tutto è migliorabile.
misterEzio