Giocare ...a calcio nella attività di base è necessario per il giovane...
Baden Powel, creatore degli scout, di calcio non era decisamente interessato ma scriveva che "IL GIOCO E' IL PRIMO GRANDE EDUCATORE" La prima domanda che il genitore , dopo un allenamento, dovrebbe rivolgere al proprio figlio dovrebbe essere: "TI SEI DIVERTITO". Il resto è poesia. Baden P. oltre 80 anni fa aveva tremendamente ragione sugli effetti benefici ai giovani che "gioco" e lo sport di squadra trasmette. Gli effetti benefici che porta lo sport giovanile al giovane sono innumerevoli e accompagnano agevolano la crescita sana del giovane giocatore E' un giovane che è ,nel presente, immerso in una società al quanto confusa e che forse ha dimenticato smarrito valori e comportamenti positivi i cosi detti i valori "Supremi". Nella società attuale la fortuna di fare sport per un bambino per un giovane è un ancora di salvezza è un autentico salvagente, aiuta al giovane a "centrarsi". Fare sport per i giovani aiuta a ritrovare i valori e le relazioni. Non sempre è condivisa l'importanza e la portata positiva che lo sport porta ai giovani molti genitori e società sottovalutano la forza dello sport. E' innegabile che lo sport giovanile è un lascia passare per una vita migliore, certamente trasmette messaggi positivi migliori di quelli che ora la società odierna trasmette. Quale è la sfida di giocare a calcio nella attività di base oggi? E' di trasmettere il concetto di RESILIENZA cioè la capacità di persistere di giocare di far durare il più possibile la motivazione e trasmettere la passione per il gioco nonostante problemi e le difficolta del gioco. Per me il giovane che continua a giocare dimostra di avere la capacità di resistere alle prove d'urto cioè resistere e giocare mettendo in secondo piano tutte quelle tentazioni che lo allontanano al movimento , alla corsa , al sacrificio e al coraggio di non aver paura del confronto con se stessi e con gli altri.
(vedi il post: https://mistereziocalciodillet.blogspot.com/2022/01/allenare-la-categoria-esordienti-il.html
Fare sport per le nuove generazioni ha un significato diverso rispetto ad alcuni anni or sono. Vivere lo sport aiuta il giovane ad completare la parte educativa, che non sempre la famiglia o la scuola sono portatrici, lo sport le regole e la passione migliorano la persona. Molti dei valori ne la famiglia ne la scuola riescono a dare è lo sport il portatore naturale sano di valori. Noi mister, addetti allo sport giovanile, rispetto alcuni anni fa, abbiamo una responsabilità maggiore verso i giovani. La condizione sociale è peggiorata dagli effetti negativi psicologici che ha causato la pandemia alle persone. Intendo persone in generale in quanto la destabilizzazione, che ne ha conseguito e coinvolto molti genitori in generale noi adulti. Mai, come quest'anno ho scoperto e conosciuto mamme "mister" esperte di metodologie di allenamento o mamme super protettive verso il proprio figlio o genitori che pensano avere un fenomeno in casa che merita altro...ecc.. L'adulto tuttologo è sempre in agguato. Che tristezza. Tutte persone che nascondono, mascherano in realtà una certa paura del momento attuale sociale e vivono con incertezza la crescita del proprio figlio. Sono aumentati i casi di maleducazione e di una comunicazione aggressiva da parte degli adulti. I ragazzi come spugne la raccolgono. Il linguaggio, il comportamento è per i ragazzi contagioso. Molti adulti si sentono esperti e in realtà non rispettano i ruoli e non rimangono al loro posto. Ma come tutti i tuttologi è facile smontarli perchè sono in realtà privi di conoscenze e poco competenti, sono solo esageratamente protettivi nei riguardi del proprio figlio. Molto spesso non riconoscono i ruoli come insegnante maestro, mister e tendono a soffocare il proprio figlio che invece cerca ed ha bisogno di una propria autonomia ed auto efficacia. Molti adulti e genitori vorrebbero sostituirsi ad allenatori e alte figure educative pur non avendone le capacità ma solo per proteggere il proprio figlio. Indirettamente aumentano nei giovani l'incapacità di relazione. Penso che dobbiamo ridare ai giovani il gioco con tutti gli insegnamenti che comporta. Dico sempre che ogni occasione di gioco è una fortuna una occasione di crescita , di confronto con se stessi e con gli altri compagni e con i valori sani che il gioco porta con se. L'allenamento , la partita sono mezzi che permettono ai ragazzi di confrontarsi e di realizzarsi come persona , questo deve avvenire al di là del risultato. Il risultato per il giovane è importante , sicuramente è gratificante ma non è il fine di appartenere, il loro fine reale è poter giocare ed essere considerato dai compagni e dal mister. Penso che per un bambino, un ragazzo abbiano bisogno di fare sport e giocare a calcio senza chiedere a loro particolari aspettative, spesso esasperate che non possono essere mantenute che causano al giovane ansie, disagi, e nervosismi. E' molto più formativo e di loro aiuto permettere una crescita sana ed equilibrata lasciandoli giocare e provare senza essere troppo invadenti. E' necessario che dall'altra parte ci sia un allenatore consapevole competente responsabile del proprio ruolo. Dopo la pandemia e la mancanza di zone di gioco oratori campetti ecc.. penso che queste generazioni più svolgono sport più possono essere accompagnati da una crescita serena. Alleno la categoria degli esordienti e facciamo due allenamenti alla settimana più la partita al sabato di campionato. Aggiungo, praticamente ogni settimana, un altra opportunità di gioco con un terzo allenamento chiamato "supplementare". Penso che in questo momento storico sociale più opportunità di gioco posano essere d'aiuto alla salute psicofisica dei ragazzi.