il genitore - mister .....sempre in agguato il tuttologo ...

🙈🙉🙊 il genitore mister .....il tuttologo!! sempre in agguato.   mah!!!

Finalmente quest'anno siamo riusciti a finire il girone di andata  con la mia squadra di esordienti, nonostante l'ombra minacciosa di una probabile interruzione complice la pandemia . Ora spero di riuscire di giocare anche il girone di ritorno. Come avevo affermato prima della pandemia la mia preoccupazione era rivolta ai ragazzi e ai risvolti  psicologici negativi   che poteva recare  la pandemia .I ragazzi hanno avvertito molti disagi che  hanno lentamente metabolizzati . La cosa che mi ha più sorpreso è stata la l'influenza psicologica negativa  i postumi della  pandemia che  ha recato e coinvolto noi adulti.  Comportamenti molto più destabilizzanti di sfiducia e incertezza   che hanno riversato ai ragazzi, ai propri figli. Ho scoperto  che nel mio gruppo genitori - squadra  sono nate nuove figure improvvisate del calcio giovanile 😁😂😏😅 e sono: la mamma mister esperta di metodologie di allenamento e la mamma esperta di pedagogia. Lo dichiaro  in modo   ironico però non nascondo un certo  imbarazzo con un  misto di tristezza. Queste  figure , pur vivendo ai margini del gruppo squadra , hanno per noi mister sempre  le risposte giuste al momento giusto, incredibile.. In realtà rappresentano  comportamenti  poco educativi e non hanno nessuna fiducia e rispetto dei ruoli. Noto una certa  invasione e confusione di ruoli che mostrano  una eccessiva  protezione  nei confronti dei propri figli. I ragazzi come spugne ascoltano i genitori, genitori  che non sempre riconoscono  la figura sociale dell'allenatore. Sta a  noi mister provare  a ricentrare i ragazzi   e chiaramente prendere le distanze dai genitori tuttologhi.... Il COVID ha peggiorato , anzi ha in molti casi ha  annullato la buona educazione e il rispetto dei ruoli. Il mio "occhiometro" cioè la mia esperienza di mister mi permette di capire, in ogni ragazzo che alleno,  di osservare   e il suo bagaglio conoscitivo ed educativo.  I ragazzi sono lo specchio della famiglia e dei valori che hanno assimilato in famiglia. Ho ben presente che non ci sono ragazzi impossibili ma genitori o famiglie distratte e adulti incapaci ad imprimere alla  crescita del ragazzo  con  intenzioni educative. Io penso che non sia colpa dei ragazzi ma sono spesso i genitori e lo scarso insegnamento dei valori  educativi e positivi. Ed ecco l'importanza che ha lo sport , il calcio e  influisce nella crescita dei ragazzi. Lo sport è un portatore sano di valori.  In questi ultimi  anni puo'  lo sport in parte può colmare la lacuna di mancanza di educazione e dei valori etici  lasciata dalla famiglia e dalla  società . Conosco molti genitori che difendono , proteggono  in maniera esagerata i propri figli. E' sempre colpa degli altri. Ma non è così. Spesso si critica la pagliuzza nell'occhio  degli altri ma  non si vede la trave  dell'occhio  del  proprio figlio. Tutto questo è peggiorato durante la pandemia. L'allenamento,  partecipare essere presenti per il ragazzo è  terapeutico perchè i ragazzi respirano i valori genuini e sani che la vita del gruppo squadra a loro insegna valori come la solidarietà, l'impegno, il confronto e l'abitudine alla relazione. Noto che molti ragazzi sono incapaci a relazionarsi con i propri pari e spesso hanno comportamenti non distesi piuttosto irrequieti. Ultimamente ho assistito ad un episodio curioso che ha interessato la mia squadra.. Una mamma nell'accompagnare a casa a due ragazzi dopo l'allenamento  ha colto una loro lamentela nei confronti di un loro compagno di squadra a cui accusavano di essere troppo aggressivo in due  azioni determinata di  gioco. La mamma prontamente lo ha segnalato a me al mister  molto preoccupata e accusando apertamente un ragazzo  (con nome e cognome) partecipe di  alcuni episodi di gioco a suo vedere un po' troppo aggressivi. Parliamo di azioni di gioco. Non mi era mai accaduto di sentire che un mio giocatore potesse giocando influenzare o spaventare altri suoi compagni. In realtà era un accanimento da parte dei ragazzi  verso un compagno poco capace a giocare e molto immaturo  psicologico e motorio . I ragazzi (esordienti 10/12 anni) sono spietati con il debole con chi non sa  giocare. Loro non colpevolizzavano gli episodi di gioco ma direttamente il compagno. Non colpevolizzano l'azione, il comportamento  ma la persona. La mamma è caduta in trappola. Oltre tutto l'esperienza insegna che è fondamentale ascoltare i ragazzi ma anche  filtrare e  tradurre quello che dicono. Spesso nascondono inconsciamente altro. Non sono micro adulti ma sono ragazzi di 10 e 12 anni. Il mio compito è di accompagnare i ragazzi alla giusta valutazione dei fatti. Per me non ci sono bambini ragazzi impossibili da gestire ma adulti incapaci. In realtà  noto che spesso sono  incapacità  di  relazione  fra loro, fra  i pari i compagni di squadra.  Non è per niente semplice analizzare molte situazioni. Di certo non aiutano la superficialità di conclusione affrettate dettate dall' esterno.  Allenare e insegnare n questo periodo  è complesso. Il metodo autoritario (giusto o sbagliato che sia stato) che si usava con le generazioni scorse non ha più valore, efficacia. 

Allenare richiede di essere competente e aggiornato anche in materie diverse dal calcio. L'aggiornamento è tutto. I ragazzi che giocano nella squadra che alleno, gli esordienti,  sono un gruppo eterogeneo  con diversi livelli di maturità e di diverse personalità sono UNITA' INDIVIDUALI con ognuno   caratteristiche attuali  di crescita  diverse. Di certo, è sicuro che il mister non ha bisogno di genitori sentenziosi o cattedratici  ma adulti che vanno nella stessa direzione del mister a favore della crescita del giovane giocatore. Agli occhi del mister i genitori devono essere una risorsa positiva. Mister e genitori assieme  devono essere  diretti nella stessa direzione , con unico e condiviso obiettivo  che è  quello di accompagnare la crescita del ragazzo. Come afferma la professoressa Isabella Milani mi allaccio ad una sua  definizione  della  classe scolastica  che calza a pennello anche nel caso di gruppo - squadra"La classe ( nel nostro caso la squadra) è da considerare come un GRAPPOLO D'UVA intero  in cui i singoli sono gli acini che  non sono mai uguali e non hanno mai la stessa forma .Alcuni sono acerbi altri sono sciupati. Questo paragone  è lo specchio del  gruppo squadra. Il mister deve avere cura del grappolo. Prima si analizza e si studia il grappolo (il gruppo) e poi il singolo acino". Riconoscendo e rispettando  a ciascuno acino il grado, il livello  di maturità. Ogni giocatore è una unità individuale. Nonostante il diverso grado di maturità iniziale tutti i componenti (giocatori), gli acini, arrivano alla fine stagione più "maturi". Quest'anno 2021  non mi fermo con la mia squadra di esordienti  nemmeno nel periodo invernale. Faremo allenamenti ,almeno due, lunedì e mercoledì tutte le settimane di dicembre e gennaio . L'importante è creare occasioni di gioco solo giocando si possono ristabilire  gli stati d'animo equilibrati. Il gioco è terapeutico per i ragazzi per ritrovare equilibrio piacere e divertimento.

Grazie 

MISTEREZIO

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