Introduzione dei due principi di comunicazione indissolubili tesoro del mister per essere convincenti nell'insegnamento del gioco del calcio nella attività di base .PARTE 1°

In questo post intendo definire un concetto importante per la buona riuscita della comunicazione del mister alla squadra. Mi rivolgo principalmente ai mister della attività di base. Secondo il punto necessario prima di iniziare il programma didattico calcistico è di  condividere con la squadra un regolamento di condotta che faciliti il successivo insegnamento. 

E' alla base per allenare durante la stagione con efficacia. Nello specifico lo realizzo con la squadra che alleno IN QUESTA STAGIONE 2023/2024:
E' utile a tutte e squadre della attività di base



Il principio che regola il movimento, il successo della comunicazione del mister alla squadra prescinde da due corollari:

cioè



Intendo, ora, specificare l'importanza della dipendenza  dei due valori:

primO PRINCIPIO: 

SECONDO PRINCIPIO: 


Come ho accennato pocanzi, prima di iniziare gli allenamenti, all'inizio stagione, il mister  anticipa al gruppo una  premessa importante in cui il regolamento di condotta deve essere condiviso da tutti. Il mister deve chiarire con il gruppo squadra due punti imprescindibili  che gli  permetteranno in futuro la riuscita degli allenamenti. L'errore più grossolano del mister è dare tutto  per scontato. L'importanza di questi due componenti educare e insegnare sono   regolatori comunicativi, è sono  fondamentali per svolgere una stagione formativa in tutti gli aspetti . E' il primo segnale di comunicazione che esprime   reciprocità  e complicità  fra il mister e i ragazzi. L'uno  è consequenziale all'altro:

EDUCAZIONE  &  INSEGNAMENTO.

Sono  i punti di partenza, l'origine, per riuscire in seguito,  al mister ad essere autorevole, credibile convincente cioè di  comunicare efficacemente alla squadra. Rappresentano uno schema mentale. Senza aver chiaro che sono indivisibili, senza la premessa  cioè il regolamento di condotta,  l'insegnamento diventa complicato, spesso  impossibile. Anticiparlo, permette al mister di essere già dai  primi allenamenti convincente e competente. Il linguaggio e il comportamento del mister è contagioso. Sono due  principi legati fra loro , insolubili , indivisibili per il mister  irrinunciabili  che devono seguire l'ordine stabilito e sono:

Introduzione dei due principi guida: 

1° EDUCAZIONE 

2° INSEGNARE 

Per rendere efficace l'intervento del mister nei confronti del  gruppo sq.  e per essere convincente deve seguire i due punti in successione . Prima ideare  un intervento educativo con regole. Dunque partire con il definire il patto delle regole educative e comportamentale e proporzionale alla riuscita dell'insegnamento.  Educare a prestare attenzione e alla base di un rapporto collettivo con la squadra . Ciò permette al mister, successivamente   di  poter svolgere con efficacia il secondo punto cioè l'insegnamento di tutte le variabili e componenti  del gioco del calcio in maniera autorevole e credibile  valido ed efficace. L'educazione è direttamente legata al  funzionale insegnamento. Fare un intervento educativo chiaro  prima di insegnare , significa proporre le regole  comportamentali, guidare alla crescita morale  che viene  condiviso con tutto il gruppo squadra. Prima bisogna educare, cioè porre le regole e  poi l'insegnamento diventa più agevole ed efficacie.






Il regolamento di condotta permette di ottenere  il massimo ascolto e massima  attenzione  da parte del gruppo squadra quando il mister propone esercitazioni o altro. Spesso sento dire di mister che non riescono "tenere" il gruppo la propria squadra , non riescono farsi ascoltare...pulcini , primi calci o altro. La mia esperienza di tanti anni di   campo mi dice che non ci sono ragazzi , bambini che non vogliono ascoltare  ma ci sono mister incapaci di farsi ascoltare. Dall'inizio stagione il mister deve dettare  regole condivise, poche, ma  chiare. Altrimenti al momento di insegnare  le difficoltà prendono  il sopravento e la gestione della squadra   diventa complicata e così l'insegnamento calcistico. E' più difficile educare che insegnare ma è tramite l'educazione  che si ottiene  il lascia passare per un insegnamento proficuo. Se le regole sono poche e molto  chiare si ottiene il massimo ascolto  e l'insegnamento al gioco del calcio  è  semplificato diventa funzionale. Il mister deve essere coerente, ingaggia con la squadra le regole e la fa' rispettare. E' come in un  concerto se vengono sbagliate le prime note .... Il primo intervento comunicativo  è quindi delicato e determinante per realizzare gli  allenamenti formativi .Il mister diventa convincente. Educare è molto più difficile di insegnare. Educare è subalterno ad insegnare. Educare significa raggiungere l'ascolto, convincere il gruppo della propria competenza. Non è facile ne immediato. 

Analizzo il primo punto necessario, condizione fondamentale per insegnare efficacemente  :

La parola significa  tirar fuori, tracciare e guidare ad  un percorso personale il ragazzo che lo aiuti  a sviluppare a propria personalità guidare alla crescita morale. L'esempio concreto sono le regole condivise dal mio gruppo-squadra, categoria esordienti , campionato provinciale:

REGOLE :

  • All' all'arrivo e a fine allenamento salutare compagni e mister 
  • Non dire brutte parole. Non esagerare nel comportamento
  • Rispettare i compagni , i  mister  e gli ambienti comuni.
  • Osservare il silenzio quando il mister o il compagno deve dire qualcosa (cerchio dell' ascolto , momenti di non gioco)
  • Partecipare e venire all'allenamento con entusiasmo  

Durante l'allenamento perseguo con la massima attenzione il rispetto dei valori educativi e regole  che tutti i giocatori devono rispettare. Sono pochi punti,  valori educativi essenziali,  semplici da capire e da realizzare. L'errore del mister, durante gli allenamenti,  è dare per scontato o pensare che tutti siano  rispettosi educati oppure peggio ancora di fare lo struzzo cioè di fare finta di non aver visto o sentito. Ma quando qualche giovane  atleta trasgredisce un punto?? il mister cosa deve fare?? e come fa' l'allenatore richiamare il  silenzio l'attenzione  del gruppo nei momenti di non gioco??  Vorrei elencare alcune regole da seguire in caso di trasgressione da parte di un ragazzo. Ho suddiviso due tipi di richiami. Chiamarle punizioni mi sembra fuori tempo. Le chiamerei semplici reazioni ad azioni esagerate. Chiaramente mi rivolgo sempre al comportamento sbagliato esagerato  e mi limito a questo e non attacco mai o umilio la  persona. 

Gli interventi da fare li ho  suddiviso in due  categorie:

  • Interventi ordinari
  • Interventi straordinario

Ogni mio  intervento è anticipato dalla estrazione di un mio cartellino. Ne ho sempre tre li uso sempre per tutta la  durata dell'allenamento :

  1. Rosso
  2. Giallo
  3. Verde
Il cartellino  Rosso quando voglio fare interrompere la partecipazione al giocatore a causa di un suo comportamento esagerato e antieducativo. In questo caso  il giocatore va a sedersi  in panchina lontano dal gioco. Più avanti con calma  mi avvicino e parlo con lui o possono essere  due ragazzi (come spesso accade) e chiedo a loro o a lui spiegazione. Hanno l'obbligo nel parlarmi di guardarmi dritto negli occhi gli sguardi si devono incontrare ,sempre. Se c'è la volontà di scusarsi tornano a giocare altrimenti li mando a cambiare. Non mi è mai successo di mandare via nessun giocatore abbiamo sempre chiarito. Se mai accadesse entro anche io  negli spogliatoi e seduti do un altra seconda possibilità, sempre se chiedono o chiede scusa. Ripeto ho sempre ottenuto un  onesto  e leale chiarimento. 
Il cartellino Giallo:    trasgressione meno grave: parolaccia o eccessivo uso del "rito della protesta". In questo caso il giocatore si reca di corsa verso la panchina ,la tocca con la mano e ritorna a giocare oppure aggira dei paletti (posizionati prima dell'allenamento da me) posti nella zona non occupata dalla esercitazione. In questo caso se stiamo giocando una partita a ranghi e spazi variabili si crea un superiorità numerica degli avversari.
Cartellino Verde  L'ho estraggo sia nel giusto e leale comportamento (fair play) o per rimarcare  una bella giocata come un tiro (anche un tentativo) un passaggio o un dribbling ben fatto. Premio ogni abilità creativa tecnica o tattica anche motoria.
Il  cartellino verde è quello che estraggo di più, sono gli stessi a richiederlo quando accade qualcosa di positivo che sia un atteggiamento che una preziosità tecnica. Lo estraggo quando mi accorgo che il ragazzo nel provare riesce , qualsiasi sia il suo livello di maturità. Amplio e enfatizzo anche il gesto di estrazione del cartellino. Tutti devono vedere.
La simbologia dei tre cartellini è importante nella categoria esordienti è altrettanto efficacie nelle categorie dei primi calci e pulcini.
Chiaramente ad ogni problema di comportamento o altro è diverso e adotterò strategie e modalità diverse. Ogni problema  è diverso e devo trovare strategie diverse. L'importante è essere sinceri e coerenti e non fare preferenze. Il mister che grida, che perde il controllo agli occhi dei ragazzi è fragile e perde di autorevolezza di credibilità. In natura il canarino "becca" il canarino ferito. Il mister non deve mai dimostrare debolezza, incertezza confusione. Nei momenti di non gioco ad ogni cambio di esercitazione richiamo il cerchio che ho denominato "Il cerchio dell'ascolto."


Il passaggio da un momento di gioco appena svolto ad uno nuovo prevede un tempo  di non gioco da gestire. Richiamo l'attenzione dei ragazzi a  formare il cerchio contando (a voce bassa) fino a 5 mostrando le dita della mano. Il tutto senza gridare. I ragazzi sanno che al  terzo conteggio  se il cerchio e il silenzio non lo ottengo  interrompo l'allenamento e mando tutti a cambiarsi (mai successo). Anche il conteggio e la richiesta del cerchio è una regola condivisa con la squadra. E' un atto collettivo  di auto disciplina fra tutti i giocatori. Apro una parentesi. Io durante l'allenamento non grido mai. Sicuramente sostengo rinforzo stimolo verbalmente durante una qualsiasi esercitazione ma non grido per richiamare il silenzio o per arrabbiarmi. L'attenzione e il cerchio  vanno ottenute senza gridare o richiamare il gruppo  a voce alta. Ritengo quella di non gridare sia  una strategia vincente. Sicuramente ci è voluto un po' di allenamenti ma ci sono riuscito.  Quando svolgo le partite a ranghi e spazi variabili e sono più di una vedi figura:




Queste sono tre delle varie  situazioni che svolgo spesso possono essere  3 vs 3 o 4vs4 o 5vs5. Fatte le squadre e deciso il posizionamento in campo, non grido ne alzo la voce , ne mi arrabbio se c'è confusione fra i giocatori.  Per ottenere il silenzio mi siedo in panchina ai margini del campo e aspetto, senza fretta, che ritorni quando i giocatori rispettano il silenzio e con lo  scaglionamento in campo equilibrato, occupando tutti  gli spazi del campo.  Solo dopo mi rialzo dalla panchina e solo allora  fischio l'inizio delle partite o partita. Garantisco che dopo 2 minuti sono loro i ragazzi che  si organizzano, si autoregolano  e  il silenzio arriva automaticamente .  IO NON GRIDO NE ALZO LA VOCE ne mi arrabbio ne perdo la pazienza. Anzi non mi arrabbio praticamente mai, certamente  severo fermo su episodi di comportamento scorretto, ma mai  arrabbiato o autoritario. Mantengo verso i ragazzi e pretendo a loro volta  il massimo rispetto e sincerità.







Queste sono alcune strategie che porto in campo, per me  molto  efficaci.   Non è semplice ma non vado mai a casa con il mal di testa 😂😂😅. La nostra rosa di esordienti 2012 è di 20 giocatori. Questi piccoli accorgimenti mi permettono di gestire il gruppo squadra e fare allenamenti formativi. Dimenticavo, nel  cerchio d'ascolto  chiedo di  farlo  a tutta la squadra anche  nelle partite di campionato alla fine di ogni tempo (negli esordienti sono previsti 3 tempi) e parlo e intervengo solo dopo che i ragazzi si sono auto disciplinati e sono in  silenzio. Educare significa guidare accompagnare, non certo imporre e  gridare a squarcia gola  ... magari con rabbia. 
Mister non si nasce ma  si diventa. Uno dei tanti ruoli del mister è anche è l'insegnante e per diventare competente  deve riconoscere che:
Ora vorrei presentare una bozza del regolamento  che consegno all'inizio stagione  e condivise  con  componenti  della squadra e i genitori (categoria esordienti provinciali) .

Regolamento  del gruppo squadra


IL GIOCATORE DEVE:


  • Essere puntuale agli allenamenti e alle partite

  • Rispettare i componenti del gioco: Arbitro , avversari, dirigenti e avversari

  • Avere una presenza costante negli allenamenti

  • Avvisare tempestivamente in caso di assenza

  • Presentarsi agli allenamenti con il giusto completo

  • Presentarsi alle partite con la tuta di ordinanza

  • Rispettare e avere cura del materiale proprio e della societa' in uso ed egli spazi comuni

  • Non portare il cellulare in campo e negli spogliatoi deve essere rigorosamente spento

  • Impegnarsi nello studio, organizzarsi con i compiti per essere sempre presenti agli allenamenti e partite

  • Volere e avere la volontà di giocare ASSIEME ai compagni di sq.

  • A fine di ogni partita appendere la maglietta e i pantaloni della muta di gioco

  • Preparare da soli la borsa x gli allenamenti e per la partita

  • Rispettare i compagni e gli allenatori, non dire parolacce

  • Rispettare l'arbitro, gli avversari, i dirigenti, i compagni, i mister

  • Impegnarsi durante gli allenamenti e la partita ed essere a disposizione della squadra

  • Accettare le regole del gioco (sconfitte comprese)

  • Essere leali in campo e fuori , sempre!


Semplici linee guida di disciplina e per il comportamento corretto, per garantire un successivo insegnamento ottimale.
Tutto parte ed è ispirato da una precisa filosofia:
MisterEzio😉😊😏😄😄

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