1° Principio di gioco: "Non calciare a caso"

In questo post descrivo il primo principio di gioco utile per la formazione del giovane giocatore da allenare e migliorare durante gli allenamenti.









In questo post descrivo il primo principio di gioco







I principi di gioco sono regole insegnamenti e conoscenze necessarie  che il mister in ogni allenamento trasmette ai giocatori. Da infondere ai ragazzi in maniera continuativa e costante. I principi di gioco compongono un puzzle. Ogni punto, anzi ogni pezzo del puzzle  è necessario e indivisibile rispetto a tutti gli altri. Sono scalini che permettono di arrivare in cima alla scala. Cioè di scoprire imparare e comprendere pienamente il gioco del calcio  e migliorare in tutti gli aspetti e abilità necessarie per imparare  a giocare a calcio nella attività di base e non solo. 


  10 PRINCIPI DI GIOCO

Prima di partire a descrivere il primo, dei dieci principi di gioco, desidero dare una definizione del gioco del calcio giovanile. Esprimo per   l'ennesima  volta la mia convinzione di  quanto sia indissociabile il riconoscimento del gioco del calcio come SPORT fortemente situazionale  con abilità aperte da esplorare.  Sono imprevedibili di difficile lettura  e comprensione. Ribadisco che nel mio metodo  la SITUAZIONE (avversario sempre presente) ha un valore aggiunto sull' apprendimento  rispetto ad altri mezzi di allenamento. La funzionalità che esprime è fortemente  formativa.  Concetto che il mister deve  tener presente nella stesura degli allenamenti:

Solo giocando  in situazioni con regole diverse  e vincoli variabili , il carico cognitivo le conoscenze del giovane giocatore migliorano così come  la capacità di adattarsi all'imprevisto sempre  presente  nella  partita reale. Il gioco, la partita reale è il primo ISTRUTTORE per l'apprendimento   di tutte le abilità.
In  questo post analizzo quello che definisco essere il più importante principio di gioco per chi allena nella attività di base  dimostrabile con una semplice regola :
"NON CALCIARE MAI IL PALLONE A CASO" 

PRINCIPIO DI GIOCO 










IL PRIMO PRINCIPIO DI GIOCO

Nel mio metodo intitolato " Allenare la prestazione" il principio, la regola di gioco  di  non calciare il pallone  a caso durante la partita  è vitale. E' la prima direttiva di gioco che inserisco durante gli allenamenti in tutte le forme di partite a ranghi e spazi variabili   che faccio svolgere ai  ragazzi. Una regola che faccio osservare con molta attenzione. E' il primo mattone per migliorare l'apprendimento tecnico, tattico e motorio. Se un giocatore calcia a caso fischio contro o una punizione o addirittura un rigore. Calciare a caso significa consegnare il possesso palla all'avversario. La  regola è semplice  ha però ha risvolti e sviluppi molto positivi e  formativi Migliora l'apprendimento di tutte le abilità. Inconsapevolmente naturalmente il vincolo - regola migliora il coraggio DECISIONALE del giovane giocatore in maniera automatica  autonoma induttiva. Migliora il pensiero del giovane giocatore. Arricchisce e carica il bagaglio cognitivo. Il giocatore impara a perfezionare  la soluzione più efficace nel tempo più breve possibile. NON segue il vecchio principio di gioco ormai superato (si spera 😄) "PALLA LUNGA E PEDALARE". Il giovane giocatore viene spinto verso al miglioramento, a cascata,  di tutte le abilità sia tecniche  tattiche che motorie fisiche e psicologiche. 
Nella Figura 1. sotto, riassumo alcune capacità, che inconsapevolmente, vengono  assorbite memorizzate durante il gioco. 
Figura 1.

La situazione, la partita a ranghi e spazi variabili è la  più formativa la più idonea per  comprendere il gioco. Migliora la capacità di adattamento all'avversario. Il giocatore impara ad utilizzare gli spazi liberi, capisce quando passare o tenere palla. Viene sollecitata la creatività e l'inventiva.


La  prima situazione che propongo in allenamento è descritta  dalla figura 1 sotto. La situazione "Formativa" 4 vs 4  che presento è giocata con regole normali di gioco.  E' indicata  per mettere in pratica  la regola il vincolo di : 
"NON CALCIARE MAI  A CASO IL PALLONE".
FIGURA 1 
Il vincolo la regola principale , la variante  che  propongo durante la partita 4 vs 4 è di tenere palla obbligatoriamente per  5 secondi e poi inventarsi una scelta che sia  uno scarico palla o altro purchè sia vantaggioso per lo sviluppo del gioco.
L'alternativa dei secondi potrebbe essere toccare palla 5  volte. E' sicuramente un invito al dominio della palla. Questa regola stimola e migliora  lo spirito d'iniziativa del possessore palla. Con creatività e dopo il  tempo prestabilito (5 secondi) il P.P. deve scaricare palla ad un compagno e fare la giocata più logica, passando palla "dove vede". Deve garantire la continuità del possesso alla propria squadra.  Se scaduti i 5 secondi e non ha trovato una soluzione, deve proteggere palla e aspettare l'aiuto l'intervento di altri compagni di squadra.  Deve proteggere (senza toccarla) palla e adattarsi dal  probabile pressing degli avversari  e scongiurare una transizione negativa per la propria squadra , cioè perdere il possesso palla. I 5 secondi sono scanditi a voce alta dal mister (con  braccia alzata che  conta fino a 5  proclama ad alta voce  i secondi con con le dita della mano ). Se il pallone viene intercettato o ripreso da un altro giocatore, il mister riparte a contare da zero con il nuovo possessore palla. Questo vincolo stimola anche  il movimento senza palla e la comunicazione  dei compagni (appoggi)  che devono effettuare la corsa d'incontro e aiutare il possessore palla e porsi a  distanza di gioco. Si crea maggior movimento senza palla "inconsapevole" spontaneo  dei compagni  producendo profitto per lo sviluppo e creazione  del gioco, dell'azione. Anche in questo caso è "l'obiettivo che regola il movimento". La soluzione più ragionevole per il P.P. è cercare conducendo palla  campo aperto evitando l'avversario  , indirizzandosi possibilmente la porta avversaria. Questa semplice regola "Non calciare mai il pallone a caso" migliora il dominio del possesso palla. Obbliga il giovane giocatore ad assumere con coraggio e adattabilità  una precisa responsabilità cioè non calciare via a caso la palla. La palla non "scotta"😃. Questa semplice regola apre a scenari inaspettati. C'è una accelerazione dell'apprendimento tattico, tecnico e motorio e anche un miglioramento della lettura del gioco. Al giocatore viene naturale ad anticipare le proprie intenzioni.  Obbliga inconsapevolmente a mantenere il pallone all'interno del rettangolo di gioco più a lungo, a vantaggio del possesso e dominio della palla. Quando il giovane giocatore o non riesce a mantenere il possesso palla oppure calcia a caso mi rivolgo e gli chiedo la semplice domanda: "PERCHE? " 
Così riesco a comunicare  con il giovane giocatore e assieme troviamo la giusta soluzione, il piano B, per  riprovare la prossima volta. La risposta alla soluzione di stress tattico, del giovane giocatore, è prodotta dalle conoscenze, dal carico del proprio bagaglio cognitivo. Ed è regolato da un principio semplice, logico ma fondamentale: 
La reazione, il movimento è la  la  risposta di scarico più giusta. Spesso è pensata in anticipo e deve essere  pronta rapida ed efficace per se, per i compagni e per lo sviluppo del gioco. Migliora  la capacità di adattamento e  l'abitudine al nuovo. Nella situazione la difficoltà causata dalla regola e dalla presenza dell'avversario naturalmente aumenta l'intensità di gioco, aumenta proporzionalmente alla  corsa al movimento senza palla, e quindi coinvolge più di un appoggio.  
Ora presento le situazione per più congeniale per raggiungere l'obiettivo dettato dalla regola. L'esercitazione più efficaci  sono le partite a ranghi e spazi variabili  3 vs3 o il 4 vs 4.
La ragione per cui presento queste  esercitazioni, queste situazioni è perchè le ritengo  le più formative in assoluto. 



Nella  figura le presento 4 VS 4 & 3 VS3 , le situazioni PILOTA. Giocate  in contemporanea  in due rettangoli di gioco:



Ancora una volta affermo che il mezzo più efficace e completo per l'allenamento situazionale sono le partite a ranghi e spazi variabili: 




Presento alcuni esempi da svolgere in allenamento molto formative di aiuto a concretizzare la regola "NON CALCIARE MAI LA PALLA A CASO"




Prima  SITUAZIONE
Configurazione   del 
rettangolo di gioco  4 VS 4 





Seconda  SITUAZIONE
CONFIGURAZIONE CAMPO 3 VS 3 




Nelle due configurazioni specifiche  3 vs 3 & 4 vs 4 pur inserendo la regola dei 5 secondi di conduzione obbligatori l'intensità durante lo svolgimento è alta e molto allenante sia a livello tecnico che fisico condizionale. Viene stimolata la tattica collettiva come il triangolo. l'uno due.
Terza SITUAZIONE
Nella figura sotto presento un altra partita a ranghi e spazi variabili sempre "di "FORMAZIONE":
Una squadra attacca una porta con il portiere e l'altra attacca indifferentemente  le tre portine. 



Quarta SITUAZIONE
In questa situazione formativa oltre a non giocare a caso il pallone migliora la capacità di marcare

Regola: mantenere coppie di marcatura. Ogni giocatore è costretto a mantenere il contatto fisico e visivo con il proprio diretto avversario. L'errore da non commettere è quello di perdere la marcatura. 



Sesta  SITUAZIONE 

Altra partita a ranghi e spazi variabili  "di formazione" che propongo è un 4 vs 4 con portieri (vedi figura 1 sotto). La regola rimane la stessa: "NON CALCIARE MAI LA PALLA A CASO" e introduco alcuni altri vincoli che aumentano l'esperienza e l'attività che il giocatore deve svolgere in partita. Lo scopo della situazione è di alzare il livello di difficoltà e di conseguenza di attenzione. La regola è questa:
- Ogni qual volta che si riceve palla si devono fare queste attività:
  1. Eseguire un stop orientato e condurre la palla in campo aperto
  2. Eseguire una finta e cambio direzione 
  3. Eseguire una doppia finta a dx e a sx e cambio direzione
  4. Eseguire lo stop sul posto  poi rullare il pallone dietro e scaricare ad un compagno che finge da sostegno.
  5. Eseguire lo stop sul posto poi rullare il pallone dietro e con un colpo di tacco (accompagnato) cambiare verso.
Per ogni variante, step, svolgere un tempo di 5 o 8 o 10  minuti  secondo la volontà del mister. Rimane sempre valida la regola di non calciare a caso. 
FIGURA 1


 Negli  esempi di partite a ranghi e spazi variabili che ho presentato   il giocatore migliora molte abilità calcistiche  descritte dalla figura sotto:

Migliora il possesso palla, le transizioni di gioco e incoraggia la creatività. Aggiusta in situazione di difficoltà i gesti di tecnica individuale. La memorizzazione cognitiva  è più solida  definitiva esaustiva e facilmente trasferibile nella partita reale.



Altra conseguenza della  regola "NON CALCIARE A CASO PALLONE MAI" coinvolge anche il portiere. Influisce nel gioco difensivo. Il gioco inizia (sempre) e parte dal basso con il  coinvolgimento del portiere che non può mai  calciare  un rinvio con  i piedi a caso. Il portiere scambia e gira palla con i difensori e centrocampisti. Anche il portiere migliora la tecnica individuale ed è coinvolto in prima persona alla creazione del gioco. E' parte integrante della squadra e dello sviluppo del gioco. 

Figura 1.
figura 2.

Il  primo principio di gioco è  quindi una semplice regola, un vincolo tecnico: "Non calciare a caso". Questa semplice regola ha la magia di imprimere una accelerazione all'apprendimento di tutte le variabili da quelle tecniche a quelle fisico condizionali. Inoltre facilita  la comprensione e l'adattabilità all'imprevedibilità originata dell'avversario. Viene migliorato e allenato il "SENSO SITUAZIONALE" cioè la capacità di analisi del giovane giocatore duranti le  azione di gioco con  elaborazioni e risposte efficaci giuste nel tempo più breve possibile. Il giocatore sente la necessità di elaborare molti dati in un tempo minimo e di conseguire la scelta giusta. Il giovane giocatore impara a leggere l'azione adattandosi,  anticipando le difficoltà con contromosse espressione di scelte efficaci. Lo sforzo continuo  di adattamento e di comprensione del gioco migliora l'abitudine al nuovo all' imprevisto e i processi decisionali . Nelle  situazioni, in partita  mai  nessuna azione è ripetibile ma sono sempre diverse fra loro. La situazione è  caratterizzata dalla presenza continua dell'avversario, autentico guastatore del gioco. L'abilità richiesta al giocatore è la capacità di adeguarsi , di adattarsi alla regola proposta, producendo risposte creative efficaci e adeguate per risolvere la difficoltà che richiede il gioco. Alla  mutevolezza agli sviluppi imprevedibili  della regola "Non calciare a caso il pallone", il giocatore deve trovare in maniera tempestiva la giusta soluzione la scelta giusta  espressione del  proprio bagaglio cognitivo. Procedura svolta in situazione di variabilità, imprevedibilità, in velocità  e pressione temporale. Scelte intuitive , immediate che durante la partita si ripropongono , sempre diverse fra loro, continuamente. Solo giocando si memorizzano nuove e utili conoscenze che aiutano il contesto operativo. Ogni giocatore deve muoversi in base all'opposizione dell'avversario. Solo così il giocatore diventa "intelligente" nelle scelte da prendere nei confronti alle  richieste dal gioco. Questa semplice regola offre ai giocatori un obiettivo  da raggiungere ed esalta la motivazione  e l'impegno  l'attenzione e la fantasia. Solo giocando aumenta, migliora il proprio carico cognitivo, le conoscenze per affrontare l'imprevisto nel gioco.


Non calciare a caso il pallone significa seguire il principio "GIOCO DOVE VEDO" è inevitabile che  la giocata è  più logica, la più utile  e sicuramente  la   più semplice ma efficace ugualmente per lo sviluppo dell'azione.
L' imprevisto non si può racchiudere in regole, esso si deve affrontare con mentalità elastica, aperta. Deve sempre essere allenata   in situazione . In partita reale  c'è sempre l'imprevisto...l'ostacolo da superare... La partita non possiede una fase o un azione di gioco che sia ripetibile. Ogni partita e una "storia" a se' stante ,  del resto come tutti i momenti emotivi che essa comprende. I contesti di gioco necessitano sempre della capacità del giocatore ad adattarsi. Implica una notevole disposizione creativa. Il giocatore e i collaboratori (appoggi) devono  fare uno sforzo continuo  e creare strategie di comprensione e di adattamento  al variare del gioco.
 






Grazie per l'attenzione 😊
MisterEzio

















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