2° principio: "IL POSSESSO PALLA"
In questo post vorrei descrivere l'importanza del secondo principio di gioco da sviluppare e rinforzare durante gli allenamenti, sempre in situazione: Il possesso palla.
2° principio di gioco: "il possesso della palla"
Il secondo principio di gioco è molto delicato e importante. Influenza il metodo di insegnamento nelle squadre della attività di base come i primi calci , piccoli amici pulcini , esordienti e giovanissimi.
Le categorie più delicate per quanto riguarda l'apprendimento e scoperta del gioco. In queste fasi di crescita i giovani giocatori sono particolarmente recettivi, reattivi e molto disposti ad imparare e a comprendere il gioco. Sono autentiche spugne. E' fondamentale capire cosa e come insegnare loro. E' una fase di crescita delicata in quanto imparano le future necessarie basi comprese tutte le abilità motorie e tecniche ecc... E' importante trasmettere loro più attività e esperienze di gioco possibili per arricchire il loro personale bagaglio cognitivo. Tutte attività direzionate al miglioramento del possesso palla. Le situazioni, con l'avversario presente sono il mezzo ideale. Immergere il giovane giocatore nel gioco è sorprendentemente formativo. Il dominio della palla è la prima conferma che cercano. Nelle prime categorie della attività di base all'inizio del percorso è il pallone che domina il giovane giocatore, poi crescendo sarà il giocatore il dominatore. A quel punto la palla rassicura e rinforza il giovane giocatore. In questa fase è importante "sentirsi capace" cioè sentirsi in grado di fare. Il pallone è l'attrezzo a cui vogliono dare del "TU" senza sentirsi meno bravi di altri compagni. In questa fase e' assurdo che il mister ricerchi il gioco a pochi tocchi. Da qui nasce la frase frequente del giovane giocatore: "Mister sono stato bravo?" La palla rassicura e rinforza l'autostima del giovane giocatore. Nel grafico sotto definisco l'utilità e l'importanza per la sua crescita , per il giovane giocatore, il poter giocare nella attività di base.
In questi delicati anni di crescita quello che comunica e come si comporta il mister è molto delicato. I ragazzi sono spugne e hanno bisogno di conferme dal mister positive.
Il possesso palla e il modo in cui riesce per gradi a dominare la palla è la dimostrazione palese del proprio grado di maturità del giovane giocatore. Nei primi anni i giovani giocatori tendono ad avere un comportamento egoistico mantenendo il possesso palla in maniera egoistica. In questa fase preferisce tenere palla piuttosto di passarla al compagno. Più avanti si accorge e del compagno e con fiducia scaricano palla. E' un momento di crescita che corrisponde al cambiamento dal correre sempre presso la palla e tentare di dominarla alla successiva maggiore sicurezza del possesso palla e alla capacità di posizionarsi con più logica per riceverla o correre per aiutare il compagno. All'inizio vede solo la palla poi vedono i compagni. Passano dal comportamento egocentrico mirato solo al proprio IO al miglioramento della personalità verso social eccentrico solidale cioè verso i compagni verso il NOI del gruppo squadra. E' importante rispettare e riconoscere il grado di maturità senza umiliarlo o rimproverarlo se sbaglia. Incoraggiare, rinforzare il possesso palla fin dai primi anni di calcio è fondamentale. Di certo il giovane giocatore cerca e impara la giusta "confidenza" con la palla "toccandola" più volte e sperimentando con creatività scelte nuove e coraggiose come il dribbling o altro. Il mister non deve soffocare e spalleggiare il gioco di prima, al contrario deve incoraggiare il possesso palla. Deve imparare a lasciar correre l'errore e incoraggiare il giovane giocatore sempre senza umiliarlo perchè sbaglia. Il mister deve favorire il possesso palla è lo spirito di iniziativa del giovane giocatore. Il dribbling è uno dei gesti di tecnica individuale che prova , che cerca. Se prova và sostenuto e non và criticato. Più avanti se lo impara sarà una risorsa personale sia di attacco che di difesa. In definitiva bisogna spalleggiare avvalorare e allenare il possesso palla e non il gioco di "prima". Gioco voluto da molti mister ma non sempre compreso dal giovane giocatore.
In difficoltà tattica la scelta è espressione è la misura della capacità di adattamento del giovane giocatore.
Il dribbling è senza dubbio la prova da superare che al giovane giocatore il mister dovrebbe incoraggiare sostenere.
Il dribbling è una abilità di tecnica individuale che va avvalorata e rinforzata. Da subito il giovane giocatore con il dribbling cerca l'autorevolezza e la capacità di "sentirsi capace". L'invito ai mister è di non criticare il bambino perchè porta palla... o sbaglia. Va riconosciuto come un momento della sua crescita dal passaggio:
Al contrario va compreso e incoraggiato. Il dribbling è una dimostrazione di coraggio è la massima espressione della esaltazione dell' agonismo. E' un duello consapevole , voluto e quando riesce rassicura e l'autostima migliora. E' una presa di iniziativa , di misurarsi con se stesso e con gli altri ed è una propria scelta autonoma e responsabile. E' una dimostrazione di creatività e agilità. Spesso durante una partita in un qualsiasi squadra del settore giovanile c'è una tendenza del mister che dirige la partita in maniera direttiva, accade anche che suggerisce la giocata al giovane giocatore. Il giocatore come un "robot" esegue. Contesto con tutte le mie forze questo tipo di regia. trovo più di buon senso "lasciar giocare" senza aggiungere ansie. I ragazzi non sono Giocatori adulti in miniatura. Loro sono un altra storia!
In conclusione affermo che il giovane allenatore và allenato e abituato a prendere iniziativa durante il gioco in possesso palla e incoraggiato fin dai "piccoli amici" senza umiliarlo se sbaglia. Il possesso palla non va demotivato, imponendo il gioco di prima, scelta per me inadeguata, la palla "NON SCOTTA". Il gioco di prima è quasi sempre una esplicita volontà del mister ma non del giovane giocatore. Il mister deve rispettare l'orologio biologico e il grado di maturità della personalità di ogni atleta. Il giovane giocatore cerca certezze e motivazioni, il possesso e il dribbling sono i mezzi che lo aiuta ad essere più consapevole. Riesce così ad immergersi nel gioco con più sicurezza. Se sbaglia non importa avrà altre occasioni per fare meglio. Il mister non deve umiliarlo se sbaglia!!Al contrario lo deve sostenere e spingere a giocare e a riprovare.
La situazione e in particolare le partite a ranghi e spazi variabili sono il mezzo ideale da svolgere in allenamento.
Alcune situazioni che propongo di fare in allenamento sono le seguenti:
Grazie😃
Sono disponibile e chiarimenti e altro scrivete a
lorenziezio@alice.it oppure il tel. 3409203971
MISTEREZIO