ALLENARE NELLA ATTIVITA' DI BASE


L’attività di base deve essere affidata ad allenatori e  Istruttori regolarmente abilitati dal Settore Tecnico Federale  o  comunque  a mister aggiornati con esperienza e competenza. Il ruolo dell’istruttore giovanile non può essere improvvisato dal momento che gli verranno affidati incarichi della massima delicatezza come accompagnare il giovane giocatore nel percorso di crescita sia calcistica che umana. Per farlo si  richiede al mister competenze che spaziano sia a livello tecnico-tattico, organizzativo ed educativo -pedagogico. Tutte conoscenze che  devono essere trasmesse  con una comunicazione efficace  tale da evitare il pericolo di non soddisfare i bisogni dei bambini, dei fanciulli o degli adolescenti a lui affidati. Deve evitare di cadere nell’inutile utopia del risultato a tutti i costi  ma  di voler privilegiare gli aspetti educativi. Nel lungo tragitto, cammino  che il ragazzo deve percorrere durante l’attività del Settore Giovanile, l’istruttore come detto ricopre un ruolo di grande importanza. Fin dall’inizio infatti, il suo compito sarà quello di stimolare e rinforzare il giovane  a sperimentare a provare  e vivere in prima persona con entusiasmo tutte le attività, esprimendosi liberamente nella propria autonomia, libertà, individualità senza essere soffocato o umiliato perchè non bravo o perchè sbaglia. Se un eventuale errore non verrà immediatamente sottolineato e criticato, ma sarà visto come un comportamento da analizzare e correggere, il giovane non avrà paura di riprovare e libero di sbagliare, acquisendo sicurezza nei propri mezzi. Anche con ragazzini di età maggiore l’istruttore, più che dirigere la seduta di allenamento, la osserverà, offrendo indicazioni e lasciando al giovane la possibilità di interpretare e svilupparle. un buon rapporto tra allievo e istruttore, un clima positivo durante la seduta di allenamento e durante la partita sono i presupposti fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi prima trattati. L’allenatore - educatore sceglie gli obiettivi da raggiungere, che devono essere commisurati al livello di ogni giovane atleta, in modo che siano effettivamente raggiungibili da ognuno. L’allenatore deve essere  grado di comunicare in modo chiaro, sintetico con un linguaggio appropriato non esasperato e rispettando e riconoscendo il livello di maturità in base  all’età dei propri allievi (spiegazioni efficaci), coinvolgendoli anche attraverso domande e problemi tattici comportamentali  che loro devono  risolvere. Da ciò dipende  e facilita la capacita di sostenere L’attenzione dei ragazzi. L’allenatore-insegnante dovrà preoccuparsi di mantenere  alta l'intensità  e attenzione durante l'allenamento cioè essere credibile e  coinvolgente il  tempo trascorso nella pratica delle attività, curando l'aspetto situazionale, cioè con l'avversario sempre presente.  Per ridurre i tempi morti ottimizzando cosi l'apprendimento e dunque necessario: o Sapere dosare i tempi di spiegazione e quelli dedicati alla pratica predisporre ed attrezzare il campo prima dell’inizio di ogni allenamento. Le diverse attività di allenamento renderle fluide e semplici. Per esempio il passaggio da un esercizio ad una situazione o ad un gioco a tema non dovrebbe rubare del tempo con laboriosi aggiustamenti degli attrezzi. II bravo insegnante-allenatore di settore giovanile si caratterizza per L’assoluta conoscenza e competenza tecnica della materia. Nel calcio giovanile attuale c'e' un urgente bisogno di riscoprire e rivalutare il il gioco anche nel movimento, nella corsa. L’allenatore sa comunicare scegliendo le parole più adatte, la giusta intonazione della voce, la disposizione del corpo, la mimica giusta per essere efficace nella comunicazione L’adulto che si occupa dell’educazione sportiva dei giovani sa ascoltare e riesce a mettere in evidenza gli aspetti positivi e le piccole conquiste degli allievi, rinforzando in loro I’autostima, procurando soddisfazione e piacere. Inoltre sa coinvolgere tutti giocatori facendoli partecipi alle diverse attività della seduta di allenamento. La qualità della relazione allenatore/allievo predispone un clima che facilita apprendimenti validi e duraturi. L’allenatore-insegnante adotta uno stile di insegnamento non autoritario ma autorevole, richiedendo il rispetto delle regole e L’accettazione degli altri, ma offrendo in cambio ascolto e comprensione. Il  giovane giocatore non è un adulto in miniatura. Siamo noi mister che dobbiamo calarci nella loro mentalità e pensiero per guidarli verso una personalità più consapevole.                                       






In  realtà penso che sia importante condividere fra tutti i mister del settore giovanile   una filosofia comune che contraddistingua lo stile di allenare e la comunicazione sia coerente e convincente. Spesso la condivisione della filosofia comune fra tutti gli allenatori  è lo scoglio didattico  da superare. Si pensa che per allenare nelle squadre della attività di base sia sufficiente . Nel 2022 non è così. La competenza per poter allenare deve essere associata ad una preparazione che più essere raggiunta solo  con l'aggiornamento  e studiando e con tanto, tanto campo..... 😉
L''occhiometro" è l'esperienza del mister ed  è necessario per allenare in maniera formativa. 




misterEzio

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