ALLENARE ... Post in controtendenza....



In  più 30 anni  di allenamenti ho frequentato   panchine in campi e  in ambienti e situazioni diversi, in  squadre appartenenti a categorie diverse.  Ho allenato praticamente tutte le categorie nella attività di base e oltre. Ho iniziato ad allenare nel lontano 1989. Posso, per  esperienza vissuta in campo, pur limitata a categorie dilettanti,  affermare che allenare significa anche  essere visionari. Il mister in partita deve riuscire a  prevedere il futuro, deve essere attento e sempre pronto e in  tempi brevi se  richiesto dal proprio "Occhiometro"  introdurre un  cambiamento,  sempre con una visione   positiva intuendo l'evoluzione che deve portare vantaggio. E' una "mission". Il mister è sempre ottimista  determinato e l'ultimo che molla , che smette di "crederci". La tuta che  indossiamo noi mister  che può essere di qualsiasi colore,  deve stare calzare  a pennello, dobbiamo sentirla veramente nostra , deve essere il vestito che si ha sempre desiderato, quello da festa. Allenare è un arte, è più di una passione, come si dice spesso, è una mission. Trovare, in ogni situazione durante la stagione  nei momenti di difficoltà , il bicchiere mezzo pieno ed essere forti e   ottimisti è una prerogativa del mister. Mantenere sempre il timone fermo nonostante la burrasca, assicuro che  non è semplice. Il mister non deve mai essere negativo al contrario deve essere forte e coraggioso  deve vedere il futuro sempre  roseo e positivo nonostante le difficoltà, legate spesso a risultati mancati o aspettative non mantenute. Inoltre allenare in un contesto come nel    gioco del calcio non è semplice. La prestazione, è fortemente imprevedibile e  aperta ad ogni epilogo sviluppo, mai lineare e  con azioni sempre  diverse fra loro. Allenare significa avere  creatività, fantasia  coraggio e sicuramente forza d'animo. Significa preparare la partita  ed essere credibile agli occhi dei giocatori. Saper leggere il gioco e lo stato d'animo dei giocatori è fondamentale senza pregiudizi o favoritismi.  Purtroppo dopo pochi minuti di gioco la partita può avere uno sviluppo diverso da quello preparato a tavolino. Da quel momento   la partita  va da se' in maniera incontrollabile, ma il mister deve tentare  di  capire di interpretare, intuire  con coraggio e tentare e decidere dei  cambiamenti da  fare tatticamente, che si  esprimono   eventuali correzioni reali .A quel punto il  mister deve riuscire a capire ed interpretare il diverso sviluppo e seguire la "piega" cioè  l'andamento  che la partita impone e portare i cambiamenti tattici e psicologici opportuni. Non è facile. Spesso noi mister tentiamo di mettere "le catene" al gioco, prepariamo le partite con l'illusione di mettere dei paletti tattici che frenino l'imprevedibilità del gioco, tentando di riuscire a indirizzarlo tatticamente  dove noi vorremmo. Ma non è così. Il gioco la partita  è imprevedibile troppe le variabili presenti che risultano  incontrollabili.   La capacità di "leggere" la partita in corso d'opera  è un arte che solo l'esperienza può essere d'aiuto. Viene definito: "OCCHIOMENTRO" DEL MISTER'. Racchiude tutta  l'esperienza e le conoscenza che ha il mister. In poche parole  rappresenta la preparazione e la competenza. E' la capacità che aiuta il  mister di interpretare  e leggere  la partita. C'è sempre da imparare. Il calcio oltre ad essere un gioco imprevedibile e situazionale e anche un gioco di squadra, collettivo. Difficilmente comprensibile. La partita ha uno sviluppo mai scontato, mai lineare inimmaginabile e con risvolti improvvisi Per questo dico che il mister deve essere bravo  convincente verso i giocatori. Il mister sia negli allenamenti che in partita deve affinare il proprio pensiero tattico, indice di efficacia,  cioè deve in breve tempo deve vedere  comprendere capire elaborare e scegliere, decidere e suggerire alla squadra  la giusta soluzione strategia a vantaggio dello sviluppo del gioco. Ma la forma inaspettata mutevole dello sviluppo del gioco, causata anche dalla  presenza dell'avversario autentico demolitore guastatore delle azioni, è il vero protagonista e incognita dello sviluppo delle azioni  rende il gioco inaspettato difficile da valutare. L'imprevisto sempre presente nel gioco  non può essere racchiuso catalogabile calcolato, ponderato, inscatolato non si riesce a  renderlo prevedibile e pronosticabile, è impossibile.

Ne consegue che più si propongono allenamenti razionali , ripetitivi con esercizi volti solo ad inseguire l'insegnamento analitico del gesto tecnico, meno l'allenamento   è efficace, formativo. In quanto non vengono allenate le abilità e gli elementi imprevedibili, mai lineari presenti nella prestazione , nella partita reale.

Il linguaggio comunicativo del mister è molto contagioso...saper allenare il giocatore e la persona è fondamentale per essere credibili e vincenti.

L 'unica certezza è la convinzione e le  abilità  comunicative del mister. Sia chiaro  che queste mie affermazioni sono dettate da  una premessa necessaria e lapidaria: " il mister  deve essere garanzia  di una coerenza e onestà intellettuale" mescolata con  esperienza e coraggio. In poche parole deve credere fermamente  in quello che dice e che propone . Essere credibile è un sostegno, è l'inamovibile   principio di base  che facilita a gestire il gruppo e di raggiungere risultati. Solo così è credibile convincente e formativo.
Quello  scritto nella figura sopra  è la più importante certezza che è alla base di ogni successo.  Deve  essere condivisa  non è solo  una mia convinzione.  L'assenza completa dei pregiudizi nei confronti dei giocatori aiuta il mister a vedere , a  rilevare anche i piccoli  miglioramenti di ciascuno. Alla base ci deve essere una visione dei propri  giocatori con maggiore disincanto, serenamente e onestamente, al di là delle proprie preferenze. In controtendenza dico che per diventare allenatore ci vogliono almeno 5 anni di apprendistato e molte, molte  esperienze da secondo. Di certo  YOU TUBE aiuta ma non è determinante.
Allenare è un arte ,  un' arte dell'inaspettato e spesso dell'impensabile in cui l'imprevisto è sempre presente, il mister deve trasmettere ai giocatori "L'ABITUDINE AL NUOVO , ALL'IMPREVISTO, ALLA DIFFICOLTA' TATTICA.
La  principale filosofia, modo di pensare che l'allenatore deve trasmettere ai giocatori è fare capire loro che è con l'impegno che  si sviluppano le motivazioni interno per diventare più resilienti alle difficoltà. Se un giocatore riesce con impegno a trovare le proprie  motivazioni scopre la  passione e incontra l'attaccamento al gioco. Le motivazioni interne  hanno una forza stupefacente , straordinaria. L'impegno porta a conoscere  la convinzione di "potercela fare"  di poter riuscire a  migliorare. I miglioramenti, se ricercati con convinzione e impegno non hanno limiti. 
Saper fare l'allenatore non è semplice. L'autorevolezza per farlo la si raggiunge si ottiene con molti anni di "campo" e continui aggiornamenti.
MisterEzio

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