Dentro la partita
Mi piace osservare e capire cosa c'è dentro una partita e quali aspetti psicologici attraversa il giocatore durante i 90°. Da poco ho letto la tesina presentata dal mister Selena Mazzantini che ha presentato durante il corso UEFA PRO . Il titolo della tesina è “dentro e fuori la partita” l'arte di agire.
Per me è stato come aver preso un fulmine a ciel sereno. Uno scritto illuminante. Mi ha dato modo di confermare, in maniera più esaustiva, le mie convinzioni. Quello che ha descritto rese tangibili più credibili, reali le mie supposizioni. Mister Mazzantini ha evidenziato un fenomeno che attraversano alcuni giocatori durante la partita e che influisce negativamente nel gioco e alla lunga nel risultato a proprio sfavore. Durante la partita nella testa del giocatore può scattare un periodo, più o meno lungo di tempo di deconcentrazione , una condotta involontaria che rispecchia una fase di bassa intensità. Questo avvantaggia pericolosamente l'avversario che in questo lasso di tempo può infierire cambiando il proprio risultato proprio favore. E' una reazione involontaria, una particolare condizione psicologica di inerzia, che può coinvolgere il collettivo o pochi giocatori, in più minuti di gioco, chiamato "CONFORT ZON". Un atteggiamento o aspetto psicologico poco appariscente che capita in partita, non facilmente riconoscibile, quasi nascosto, sommerso, di cui se ne parla poco, ma decisivo per le sorti della partita. Quello che ho letto lo considero molto interessante e l'argomento è stato trattato con molta competenza e bravura . E' un aspetto psicologico che avvolge il giocatore durante la partita, difficile da riconoscere, poco visibile per il mister che deve in contemporanea seguire osservare altre mille incertezze e complessità che il gioco esprime . Esiste una relazione fra il movimento senza palla e intensità, questo connubio esprime il ritmo partita e determina la soglia del ritmo partita. Sono due abilità direttamente proporzionali fra loro. Cioè più in partita, ogni giocatore, crea un movimento senza palla finalizzato con un un obiettivo preciso, per essere chiari più corre, più aumenta il livello di alta intensità, unica prerogativa per portare il risultato a fine partita a proprio favore e evitare l'inerzia e la deconcentrazione. E' fondamentale per avere supremazia sull'avversario. Il movimento senza palla deve essere finalizzato “ cioè in partita il giocatore deve correre stare in movimento il più possibile con un obiettivo e deve fare alternativamente la fase difensiva che offensiva con grande disponibilità e continuità.
Per movimento finalizzato intendo: muoversi per conquistare palla o muoversi per ricevere palla o ancora muoversi per marcare un avversario o lo spazio cioè marcare porzioni di campo libere. Se il movimento del giocatore senza palla è attivo vivace, gli impedisce di deconcentrarsi. La partita è intermittente situazionale imprevedibile, ogni giocatore deve sapere convivere con la complessità del gioco delle azioni e con i conseguenti margini di incertezza. Il pericolo peggiore in partita è la bassa intensità, cioè sono le pause, le soste che abbassano il ritmo e la concentrazione. Spesso queste pause sono la dimostrazione di scarso movimento, di poche iniziative senza e con palla. In ogni partita c'è una fase, un momento, un atteggiamento statico un rallentamento inconsapevole, un autentico guastatore psicologico che rallenta l’intensità. I giocatori coinvolti, rompono l'equilibrio tattico collettivo, della squadra. Capita un calo evidente di concentrazione in cui il giocatore tende essenzialmente guardare la palla, invece di prendere iniziativa e agire.
Questo particolare momento di inerzia, di quiete viene definito :
Corrisponde ad uno stato di quiete, di inerzia , di omeostasi delgiocatore, un atteggiamento che corrisponde ad un autentico demolitore del gioco. E' in questo momento che si subisce la supremazia dell'avversario con possibile conseguente cambiamento del risultato a proprio sfavore, subendo goal. In questo delicato momento la squadra è sotto il dominio della squadra avversaria, i livelli di stress fra i giocatori e di convinzione sono diversi. La squadra ha un momento di deconcentrazione e compie errori banali e l’equilibrio tattico va in frantumi ed è in dominio della squadra avversaria. Per questa ragione è fondamentale, per uscire fuori dal “comfort zone”, al fine di mantenere la coesione collettiva è di cercare la soluzione più idonea per ritrovare la fiducia e la concentrazione; si devono riprendere nuove iniziative come ad esempio attaccare il P.P. con rinnovata convinzione e maggiore rabbia agonistica e sacrificio. Per uscire da questo stato di inerzia è necessario aumentare il movimento senza palla verso un obiettivo con una direzione definita. Così facendo si riesce evitare, alla squadra avversaria, di capovolgere il risultato. Il mister con la complicità del collettivo devono saper aggiustare il tiro in corsa, devono riprendere il "timone della nave" e tenerlo saldo per gestire le cose che cambiano.
“Per chi non sa verso quale porto è diretto, nessun vento è favorevole”
“…il potere del pensiero, muoverà la realtà nella direzione di come la crediamo e di come la immaginiamo.”
Ogni giocatore è il cambiamento che vuole essere.
Il contenuto della tesina che ho letto lo considero magico, l'argomento è stato trattato con molta competenza e bravura. E' stato come cogliere una conoscenza complessa, poco appariscente, nascosta dalle mille incertezze che la partita presenta. La concentrazione in partita se è mantenuta alta è merito principalmente del movimento senza palla FINALIZZATO. Il cervello del giocatore deve rimanere acceso più a lungo possibile. Ne consegue che per mantenere questo stato di grazia più a lungo in partita, deve essere stimolato e allenato in allenamento. Significa svolgere allenamenti incalzanti coinvolgenti con poche pause e con intensità e ritmo elevati, pretendendo sempre la massima attenzione e rendimento del movimento senza palla. Sollecitando e richiamando continuamente i giocatori alla massima attenzione. Creare in allenamento, situazioni di stress, così in partita difficilmente l’atleta non si troverà in una situazione di comfort, bensì facilmente si troverà in situazione di grande pressione, sempre attivo per poter avere il vantaggio di prendere decisioni corrette efficaci in poco tempo, con grande lucidità. E' fondamentale portare negli allenamenti strumenti che possano migliorare le qualità della prestazione, mantenendo alta Intensità. Durante la partita e gli allenamenti sono le soste le pause, alcune volte anche inconsapevoli, il pericolo da scongiurare da evitare. Quando il giocatore, in partita, guarda in maniera costante solo la palla, diminuisce inconsciamente il ritmo l' intensità e di conseguenza cala il rendimento, la convinzione e la determinazione, si muove in campo senza una direzione precisa. Improvvisamente perde lucidità e concentrazione e corre come se fosse "in folle" (marcia) ed è il momento che entra in uno stato di quiete cioè nella "Confort zone". In questo stato di inerzia il giocatore è poco attivo e partecipe. Giocando in undici, è sufficiente che due o tre giocatori entrino in "confort zone" che diventa complicato portare il risultato a proprio favore, anzi è il preludio di un cambiamento a favore dell'avversario. E’ un attimo, basta una minima incoerenza perché l’equilibrio vada in frantumi.. Cala nel collettivo un sentimento di sfiducia. Giocare 11 (avversari) contro 9 o comunque in minoranza ( con due o tre giocatori deconcentrati, in confort zone) è complicato e sfavorevole per l'epilogo del risultato. E' il momento in cui si è sotto il dominio della squadra avversaria, i livelli di stress di attenzione e concentrazione e di partecipazione delle due squadre sono diversi e si abbassano; per questa ragione è fondamentale allenare la squadra negli allenamenti stimolando a portarsi fuori dalla sua zona comfort. Prendere una decisione che permetta di muoversi fuori dalla zona di confort, al fine di mantenere la coesione e cercare con rinnovata iniziativa la soluzione l'intervento più idoneo. Questo aiuta a ritrovare la fiducia e la concentrazione, la determinazione, con il movimento senza palla che torna ad essere convincente e finalizzato, condizioni che impediscono alla squadra avversaria, di capovolgere il risultato. Il mister deve riconoscere il momento in cui incombe un decremento di intensità
L' OCCHIOMETRO" (esperienza) la capacità di lettura della partita del mister è fondamentale.
MisterEzio