IL GIOCO DEL CALCIO E IL MISTER - Video su you tube: titolo "INVERTIAMO LA ROTTA"
È un gioco nato in strada. Io sono nato nel 1963 e ne sono stato testimone, l'ho vissuto in prima persona.
Negli anni 70 e nei primi anni 80, era possibile giocare a calcio in città ovunque. Si giocava partite sotto i portici , nei prati, all'oratorio e per strada. C'erano meno macchine di ora ed erano molto rispettose del nostro giocare, rallentavano e passavano solo a fine azione. È Incredibile ma vero. I pali delle porte erano improvvisati con giubbetti, cartelle di scuola oppure sassi o legni e non cera nessun adulto che ci diceva cosa fare e come comportarsi e non era importante chi volesse giocare o che avesse particolari abilità tecniche, per noi era sostanziale giocare a calcio. Noi ragazzi giocavamo con passione, partecipazione e ci veniva naturale autogestirci.
Il gioco del calcio per me può essere riassunto da questi aspetti principali:
1. È un gioco e deve prevalere il piacere di partecipare e di giocare
2. È un gioco di squadra, collettivo, collaborativo. La forza di coesione del gruppo squadra è la fonte vitale per raggiungere la vittoria
3. È un gioco imprevedibile in cui le azioni non si ripetono mai allo stesso modo, principalmente a causa dei continui confronti con l'avversario, l'autentica interferenza, il guastatore, il primo oppositore che impedisce la fluidità del gioco.
4. È un gioco competitivo e finalizzato. Fare goal è basilare!…non a caso si chiama gioco del “CALCIO ” che significa calciare in porta!
5. È un gioco creativo, in cui il giocatore ha la libertà di "provare"
6. È un gioco dinamico, di movimento, di alta intensità, vivace, aciclico e di difficile comprensione
7. È un gioco con abilità aperte, è fortemente situazionale con variabili e infinite azioni inaspettate e continuamente diverse fra loro
8. È un gioco decisionale. Il giocatore in partita, compie incessanti processi decisionali, continue scelte, sostenute dalle proprie conoscenze ed esperienza di gioco pregresse.
9. È un gioco emotivo, partecipativo e sano portatore di stress tattico e psicologico ed è basato sulla fiducia reciproca.
10. È un gioco percettivo. Ogni giocatore è costantemente bombardato da una quantità enorme di informazioni da cui deve operare delle scelte efficace e formative per se e per lo sviluppo successivo della azione .
11. È un gioco formativo, educativo aiuta a crescere sereni, e insegna ad accettare il libero confronto con gli altri.
12. È il poter giocare il vero "ISTRUTTORE "per imparare e migliorare.
13.È un gioco in cui vincere aiuta, ma voler migliorare dopo una sconfitta è più importante e formativo.
Alla fine secondo me è intuitivo che il calcio dimostri di essere un gioco più complesso di quello che sembra. Ancora una volta dico qualcosa contro corrente e che a molti addetti ai lavori può sembrare antipatico e arrogante. Affermo che per allenare, specialmente i giovani, nella attività di base, il mister deve possedere molte altre competenze molto più ampie e non solo legate al gioco , ma devono essere estese a conoscenze e continui aggiornamenti, questo per poter procedere ad insegnare e allenare ai giovani nella attività di base. Questo vale anche nelle altre categorie. Fra l’altro secondo me allenare dieci, venti anni fa e forse dopo il “covid” è profondamente diverso di adesso. Ora le responsabilità di noi Mister verso le nuove generazioni sono molte di più e più estese. Per allenare non è più sufficiente avere la pura “passione”, come veniva richiesto una volta, che sicuramente aiuta ma non è sufficiente. A questo proposito mi viene in mente una canzone di Fabrizio De Andrè che ad un certo punto il testo dice: ...Ma la passione spesso conduce a soddisfare le proprie voglie ecc. Spesso accade questo, al mister che interessa principalmente raggiungere ambiti risultati, piuttosto di attuare una programmazione formativa orientata al giovane giocatore. Zeman un mister che considero competente e innovativo diceva con convinzione: "IL RISULTATO È CASUALE LA PRESTAZIONE NO!" Per me ha pienamente ragione, si può perdere per un episodio, per l'unico tiro in porta degli avversari, ma una squadra che cura la qualità della prestazione diventa più consapevole e sa giocare sicuramente raggiunge il risultato che insegue.
MisterEzio