ANTEPRIMA:
Lo scopo principale dei miei allenamenti è di creare nei ragazzi, uno stato di costante necessità e di difficoltà tattica, sempre legate al gioco, realizzando situazioni che prevedono continui cambiamenti , con creazione di alta e altissima intensità con ritmo di gioco elevato, praticate in micro gruppi e con poche soste. Per essere più chiaro, le situazioni comprendono continue transizioni che abbinate a vincoli e regole coinvolgenti, hanno lo scopo di dare origine ad una momentanea instabilità emotiva e di incertezze di gioco come tecnico tattica motoria, eventi spesso inaspettati da superare con decisioni e scelte simultanee ed efficaci. Il mio obiettivo primario è imprimere e sviluppare nella mente del giocatore la capacità alla abitudine al nuovo, all'imprevisto, come accade nella partita reale. È Basilare nelle esercitazioni, durante gli allenamenti, la presenza costante dell'avversario, il quale è la massima espressione propria del gioco, è la principale causa che rende imprevedibile e incerta l'azione, producendo in partita, l'inevitabile "STRESS TATTICO" in cui viene trascinato ogni giocatore. Durante lo svolgimento della situazione in allenamento, intervengo in maniera attiva, vivace e a tono, ma evitando inutili e continui richiami o suggerimenti diretti al giocatore durante le azioni di gioco. Penso che la comunicazione "direttiva" e autoritaria, in qualche modo frena e soffoca la creatività del ragazzo e rallenta il coraggio di poter "Provare" da soli a trovare nuove soluzioni. Inoltre deresponsabilizza il giocatore a prendere iniziativa. Al contrario lascio a loro l' autonomia di giocare, di prendere liberamente decisioni spontanee. Mentre intervengo attivamente al gioco, non critico le giocate non riuscite e non rimarco gli errori , anzi all'opposto rinforzo incoraggio positivamente e applaudo l'intraprendenza. Il mio attivo e continuo intervento, prevede una strategia che chiamo "Comunicazione in movimento". Consiste alternare momenti di silenzio dedicati alla osservazione dello sviluppo del gioco, con momenti in cui comunico con il giocatore, rivolgendo una semplice domanda,: "PERCHE?, in quel preciso momento mi rivolgo al singolo, possibilmente senza fermare il gioco, e chiedo il perchè della scelta tattica o tecnica decisa in quel particolare istante. La domanda che faccio è un "gancio" che mi permette di instaurare un pensiero tattico che condivido con il giocatore. In campo cerco di spingere il ragazzo a migliorare la sua capacità decisionale e di adattamento generato dallo scompiglio che determina l'azione, cogliendo ogni tangibile segnale di miglioramento. Il voler direzionare in campo, da parte mia, in maniera incensante, a tono, e sempre orientato a stimoli positivi rilevanti come l'attenzione, il movimento, la collaborazione, la ricerca della creatività, il ragionamento e l'osservazione per periodi prolungati: sono aspetti che gradualmente, e con le corrette proposte situazionali di gioco, seguendo una gradualità di regole e vincoli diversi, aumentano il bagaglio conoscitivo di ogni giocatore. Le situazioni che aiutano a migliorare la qualità della prestazione reale, l'autentico impulso, il modello che sostiene queste condizioni è l'attività SITUAZIONALE, e precisamente sono le PRSV, VALE A DIRE LE PARTITE A RANGHI E SPAZI VARIABILI, lo strumento imprescindibile sempre presenti in tutte le mie unità di base. Parto sempre dal principio il quale dimostra che durante lo sviluppo dell'azione non c'è mai un equilibrio scontato fra i giocatori della stessa squadra e gli avversari ma va cercato e confermato in ogni momento di gioco durante la prestazione, in ogni fase sia offensiva che difensiva, sia in possesso o non in possesso palla. Questo convincimento è dovuto dal fatto che le azioni di gioco, durante la partita sono infinite e non si presentano mai in maniera lineare e non sono mai uguali fra loro, al contrario si mostrano sempre in maniera imprevedibile, aciclica e inaspettata. La causa principale, come ho già affermato in molti post, il fattore che crea l'incertezza e l'insicurezza tattica, l'autentico responsabile della "confusione" dello sviluppo della azione di gioco, è l'avversario. Come capita nelle "seconde palle". In partita ci sono sviluppi di gioco inaspettati, in cui il pallone è di nessuno, come accade nei rimpalli, nei passaggi imprecisi, nelle rimesse laterali, nei duelli aerei, nei colpi di testa ecc... azioni difficili da gestire. Sono occasioni in cui la riconquista della palla dipende dal risultato del confronto con l'avversario, sicuramente non programmato. L'avversario è l'autentico guastatore e demolitore del gioco. È l'interferenza che impedisce la scorrevolezza della azione e influisce in ogni momento della prestazione le scelte le decisioni e i ragionamenti di tutti i giocatori. Durante le partite a ranghi e spazi variabili includo anche una regola di base assoluta, vale a dire "NON CALCIARE MAI LA PALLA A CASO". Le modalità della regola la illustro nei dettagli, più avanti nel proseguo del post. Nel post presento un mio allenamento svolto con la squadra, gli esordienti, svolto un sabato mattina. Due ore straripanti di movimento e di situazioni di gioco. Allenamento che si può benissimo presentare anche alle squadre di categoria, chiaramente con diversi carichi di lavoro e recuperi equilibrati che dipendono dalla fascia d'età dei giocatori che si allena.
FINE ANTEPRIMA😏😀
L'allenamento in linea di massima l'ho suddiviso in tre fasi. Purtroppo la settimana precedente, nel mese di maggio del 2024, a causa della pioggia insistente ho dovuto annullare e posticipare ad un altra data l'allenamento. Ho avvisato il gruppo fissando l'allenamento a sabato mattina. Allenamento che ho aggiunto con un preavviso molto breve. Hanno aderito 16 ragazzi. Non pensavo che venissero così tanti, a causa della precedente titubanza, incertezza dimostrata da molti genitori per le condizioni del campo. L'allenamento risulta essere piuttosto inconsueto, in quanto, per vari motivi non prevede la presenza dei portieri.
Con ordine descrivo lo svolgimento della unità di base.
Le tre fasi
1° Fase della UNITA' DI BASE
1° FASE: Attivazione
PRESENTI 16 GIOCATORI
DOPPIA PARTITA A PORTINE 4 VS 4
La figura che rappresento +è il rettangolo di gioco della partita a portine a ranghi e spazi variabili 4 vs 4
Prima di iniziare a descrivere l'allenamento presento "LE BASI GENERALI DI GIOCO" CHE MODULANO LE PARTITE A RANGHI E SPAZI VARIABILI che presento. Il mister le deve sostenere e ribadire a tono ai giocatori in tutte le situazioni. L'apporto multilaterale e multifunzionale e globale delle PRSV consente un contributo fondamentale, imprescindibile per la crescita e miglioramento in tutti gli aspetti tecnici, tattici, motori e coordinativi e fisico condizionale di ogni giocatore. L'apporto contemporaneo di più competenze che spaziano dalle abilità tecniche alle capacità fisico condizionali consente un servizio migliore per l'apprendimento e il miglioramento di ogni giocatore che partecipa alla situazione.Le partite a ranghi e spazi variabili sono il mezzo di allenamento per raggiungere gli obiettivi formativi.
Presento le regole di base, una sorta di regole di ingaggio.
REGOLE DI BASE:
1. Non calciare a caso il pallone:
2. Inserire Regole e i vincoli di gioco.
3. Facilitare il passaggio da Gioco intermittente a gioco continuo
4. Aumentare il movimento senza palla per ricevere e riattaccare l'avversario
5. Seguire il Principio "più marco e meno copro"
6. Sviluppare il gioco in triangoli.
7. Seguire il principio di gioco "Gioco dove vedo e vado dove c'è spazio": in profondità, in ampiezza, dietro (sostegno)con e senza palla
8.Creare alta Alta e altissima Intensità e mantenerla più a lungo possibile
9. Tutti i giocatori devono fare la Fase difensiva e fase offensiva
10. Provare e incoraggiare il Duello. 1 contro 1, il dribbling
2° Fase della UNITA' DI BASE
Prima parte : CARICO TATTICO - COLLABORATIVO
TRE PARTITE A RANGHI E SPAZI VARIABILI LE PRSV 2 vs 2 Obiettivo tattico - didattico - sfida
Presento 3 partite a ranghi e spazi variabili.
Le prime Due principalmente con temi tattici didattici analitici con PRSV 2 vs2 , mentre la terza è una sfida con pressione temporale con PRSV 2 vs 2 a squadre.
Nella figura sotto descrivo le due partite 2 vs 2 con due vincoli diversi. La prima il possessore palla può solo eseguire passaggi VERTICALI. Vale a dire in profondità e dietro al sostegno, anche se l'appoggio è marcato.
La seconda il possessore può passare la palla solo con passaggi laterali , aperti in ampiezza.
Nella figura sono rappresentate le due SITUAZIONI PRSV n°1 & la n° 2
3°SITUAZIONE PRSV
Sfida a squadre
Seconda parte
Dopo aver presentato le situazioni prettamente tattiche, è mio obiettivo di alzare il ritmo. Aggiungo i tre modelli di PRSV che accompagnano tutti i miei allenamenti, con produzione di Alta e altissima intensità, senza soste,
ALTAMENTE FORMATIVE E IDEALI PER MANTENERE IL RITMO PRESTATIVO ALTO.
L'OBIETTIVO da inseguire nella fase centrale situazionale è di :
PROGRESSIVAMENTE CREARE ALTA & ALTISSIMA INTENSITA'
1° situazione
Questa è una situazione di preparazione al carico situazionale successivo. Se il mistr lo ritiene può anche saltarla e andare direttamente a svolgere le altre due, vale a dire la PRSV "navetta" e "No Stop" COOLING BREAK: 3 MINUTI
2° situazione
"NAVETTA"
COOLING BREAK: 3 MINUTI
COOLING BREAK: 3 MINUTI Propongo come ultima situazione di recupero una partita a ranghi e spazi variabili, un gioco. La partita proposta ha una variabile, una regola, che garantisce una buona soglia di alta intensità.
4° PRSV A TEMA
"Chi prima TOCCA la palla che esce per primo... se la aggiudica"
3° Fase della UNITA' DI BASE
Ultima occasione di gioco situazionale
3° FASE GIOCO LIBERO DELL'ALLENAMENTO
Partita a ranghi e spazi variabili 8 contro 8
Partita con "gioco libero"
di fine allenamento con 16 giocatori.
Scelgo comunque di utilizzare nella partita di fine allenamento, le due porti grandi. Così mi adatto alla assenza dei portieri e invento una alternativa. Decido di legare un nastro a metà altezza nelle porte, fra i due pali. Ideando un nuovo vincolo, una regola originale che metto in pratica nella partita finale dell'allenamento. La regola consiste: nel caso di un goal, questo è valido solo se palla viene indirizzata o sopra o sotto il nastro, a seconda della mia indicazione che la alterno durante la partita. La capacità di riuscire a calciare in porta sotto o sopra il nastro, più precisamente la postura da assumere i ragazzi la imparano inconsapevolmente, in maniera spontanea.
Vincolo: Goal valido o sotto o sopra del nastro della porta
Vedi figura sotto:
Ho spiegato loro che per regolare la traiettoria del pallone ho narrato il paragone dell' aereo. Vale a dire che l'aereo nel decollo deve alzare la parte anteriore e così il giocatore deve inclinare il busto verso l'alto e alzare la testa:
Così facendo la traiettoria del pallone si alza. Nel caso del goal valido sotto l'asticella vale il discorso contrario. L'aereo per atterrare abbassa l'anteriore, il muso. Cosi la postura del giocatore è inclinata, raccolta verso il basso, e riesce a mantenere una traiettoria bassa del pallone.
RACCOLTA MATERIALE
E
DIREZIONE
SPOGLIATOIO
CONCLUSIONI