Allenamento 1 Esordienti e oltre . È presente un video riassuntivo di questo post nel mo canale YOU TUBE







ANTEPRIMA:

Lo scopo principale dei miei  allenamenti è di creare nei ragazzi,  uno stato di costante necessità e di difficoltà tattica, sempre legate al gioco, realizzando situazioni che prevedono continui cambiamenti , con creazione di   alta e altissima intensità  con  ritmo di gioco elevato, praticate in micro gruppi e con poche soste. Per essere più chiaro, le situazioni comprendono continue transizioni  che abbinate a  vincoli e regole coinvolgenti,  hanno  lo scopo di dare origine  ad  una momentanea  instabilità emotiva e di incertezze di gioco come  tecnico tattica  motoria, eventi spesso inaspettati da superare con decisioni e scelte simultanee ed efficaci. Il mio obiettivo primario è  imprimere e sviluppare nella mente del giocatore la capacità alla abitudine al nuovo, all'imprevisto, come accade nella partita reale. È Basilare nelle esercitazioni, durante gli allenamenti,  la presenza costante dell'avversario, il quale è la massima espressione propria del gioco, è la principale causa che rende imprevedibile e incerta  l'azione, producendo in partita, l'inevitabile "STRESS TATTICO" in cui viene trascinato  ogni giocatore.
Durante lo svolgimento della situazione in allenamento, intervengo in maniera attiva, vivace e a tono, ma  evitando  inutili e continui richiami o suggerimenti  diretti al giocatore durante le azioni di gioco. Penso che la comunicazione "direttiva" e autoritaria, in qualche modo frena e  soffoca la  creatività del ragazzo e rallenta  il coraggio di poter  "Provare" da soli a trovare nuove  soluzioni. Inoltre deresponsabilizza il giocatore a prendere iniziativa. Al contrario lascio a loro  l' autonomia di giocare, di prendere liberamente decisioni spontanee. Mentre intervengo attivamente al gioco,  non critico le giocate non riuscite  e non rimarco gli errori , anzi  all'opposto  rinforzo incoraggio positivamente e  applaudo l'intraprendenza. Il mio attivo e continuo intervento, prevede una strategia che chiamo "Comunicazione in movimento". Consiste alternare momenti di silenzio dedicati alla osservazione dello sviluppo del gioco, con momenti in cui comunico con il  giocatore, rivolgendo  una semplice domanda,:  "PERCHE?, in quel preciso momento mi rivolgo al singolo, possibilmente senza fermare il gioco, e chiedo il perchè della  scelta tattica o tecnica decisa in quel particolare istante. La domanda che faccio è un "gancio" che  mi permette di instaurare un pensiero tattico che condivido con il giocatore.  In campo cerco di spingere il ragazzo a migliorare la sua capacità decisionale e di adattamento generato dallo scompiglio che determina l'azione, cogliendo ogni tangibile segnale  di miglioramento. Il voler  direzionare in campo, da parte mia, in maniera incensante, a tono, e sempre orientato  a stimoli positivi rilevanti come l'attenzione, il movimento, la collaborazione, la ricerca della creatività, il ragionamento e l'osservazione  per periodi prolungati: sono aspetti che gradualmente, e con le corrette proposte situazionali di gioco, seguendo una gradualità di regole e vincoli diversi, aumentano il bagaglio conoscitivo di ogni giocatore.  Le  situazioni che aiutano a  migliorare la  qualità della prestazione reale, l'autentico impulso, il modello che sostiene queste condizioni è l'attività SITUAZIONALE, e precisamente sono le PRSV, VALE A DIRE LE PARTITE A RANGHI E SPAZI VARIABILI, lo strumento imprescindibile sempre presenti in tutte le mie  unità di base. Parto sempre dal principio il quale dimostra che  durante lo  sviluppo dell'azione non c'è mai un equilibrio scontato fra i giocatori della stessa squadra  e gli avversari ma va cercato e confermato in ogni momento di gioco durante la prestazione, in ogni fase sia offensiva che difensiva, sia in possesso o non in  possesso palla. Questo convincimento è dovuto dal fatto che le azioni di gioco, durante la partita  sono infinite e  non si presentano mai in maniera lineare e non sono mai uguali fra loro, al contrario si mostrano  sempre in maniera imprevedibile, aciclica  e inaspettata. La causa principale, come ho già affermato in molti post, il fattore  che crea l'incertezza e l'insicurezza tattica, l'autentico  responsabile della  "confusione" dello  sviluppo della azione di  gioco, è l'avversario. Come capita  nelle "seconde palle". In partita ci sono sviluppi di gioco inaspettati,  in cui il pallone è di nessuno, come accade nei rimpalli, nei passaggi imprecisi, nelle  rimesse laterali, nei  duelli aerei, nei colpi di testa  ecc... azioni difficili da gestire. Sono occasioni in cui la riconquista della palla dipende dal risultato del  confronto con l'avversario, sicuramente  non programmato. L'avversario è l'autentico guastatore e demolitore del gioco. È l'interferenza che impedisce la scorrevolezza della azione e influisce in ogni momento della prestazione  le scelte le decisioni e i ragionamenti di tutti i giocatori. Durante le partite a ranghi e spazi variabili includo anche una regola di base assoluta, vale a dire "NON CALCIARE MAI LA PALLA A CASO". Le modalità della regola la illustro nei dettagli, più avanti nel proseguo del post. Nel post presento un mio  allenamento svolto  con la  squadra, gli esordienti, svolto un  sabato mattina. Due ore straripanti di movimento e di situazioni di gioco. Allenamento che si può benissimo presentare anche alle squadre di categoria, chiaramente con diversi carichi di lavoro e  recuperi equilibrati che dipendono dalla fascia d'età dei giocatori che si allena. 

FINE ANTEPRIMA😏😀

L'allenamento in linea di massima l'ho suddiviso in tre fasi. Purtroppo la settimana precedente, nel mese di maggio del 2024, a causa della pioggia insistente ho dovuto annullare e posticipare ad un altra data  l'allenamento. Ho avvisato il gruppo fissando l'allenamento a  sabato mattina. Allenamento che ho aggiunto con un preavviso molto breve. Hanno aderito 16 ragazzi. Non pensavo che venissero  così tanti, a causa della precedente titubanza, incertezza dimostrata da molti genitori per le condizioni del campo. L'allenamento risulta essere piuttosto inconsueto, in quanto,  per vari motivi non prevede  la presenza dei portieri.


Con ordine descrivo lo svolgimento della unità di base.

Le tre fasi 



1° Fase della UNITA' DI BASE
1° FASE: Attivazione  


PRESENTI 16 GIOCATORI
DOPPIA PARTITA A PORTINE 4 VS 4 

La figura che rappresento +è  il rettangolo di gioco della partita a portine a ranghi e spazi variabili 4 vs 4 



Prima di iniziare a descrivere l'allenamento presento  "LE BASI GENERALI DI GIOCO" CHE MODULANO LE PARTITE A RANGHI E SPAZI VARIABILI che presento. Il mister le deve sostenere e ribadire a tono ai giocatori in tutte le situazioni. L'apporto multilaterale e multifunzionale e globale   delle PRSV consente un contributo fondamentale, imprescindibile per la crescita e miglioramento in tutti gli aspetti tecnici, tattici, motori e coordinativi e fisico condizionale di ogni giocatore. L'apporto contemporaneo di più competenze che spaziano  dalle abilità tecniche alle capacità fisico condizionali consente un servizio migliore per l'apprendimento e il miglioramento di ogni giocatore che partecipa alla situazione.Le partite a ranghi e spazi variabili sono il mezzo di allenamento  per raggiungere gli obiettivi formativi.
Presento le regole di base, una sorta di regole di ingaggio.
REGOLE DI BASE:

1Non calciare a caso il pallone:

2. Inserire  Regole e i vincoli di gioco. 

3. Facilitare il  passaggio da Gioco intermittente a gioco continuo

4. Aumentare il movimento senza palla per ricevere e riattaccare l'avversario

5. Seguire il Principio "più marco e meno copro"

6. Sviluppare il gioco in triangoli.

7. Seguire il principio di gioco "Gioco dove vedo e vado dove c'è spazio": in profondità, in ampiezza, dietro (sostegno)con e senza palla

8.Creare alta  Alta  e altissima Intensità e mantenerla più a lungo possibile

9. Tutti i giocatori devono fare la Fase difensiva e fase offensiva

10. Provare e incoraggiare il Duello. 1 contro 1, il dribbling




2° Fase della UNITA' DI BASE

Prima parte : CARICO TATTICO   - COLLABORATIVO 
 
TRE PARTITE A RANGHI E SPAZI VARIABILI LE PRSV 2 vs 2 
Obiettivo tattico - didattico - sfida
Presento 3 partite a ranghi e spazi variabili. 
Le prime Due  principalmente con temi tattici didattici analitici con PRSV 2 vs2 , mentre la terza è una sfida  con pressione temporale con PRSV 2 vs 2 a squadre. 
Nella figura sotto descrivo le due partite 2 vs 2 con due vincoli diversi. La prima il possessore palla può solo eseguire passaggi VERTICALI. Vale a dire in profondità e dietro al sostegno, anche se l'appoggio è marcato.
La seconda il possessore può passare la palla solo con passaggi laterali , aperti in ampiezza.
Nella figura  sono rappresentate le due SITUAZIONI PRSV n°1 & la n° 2 

3°SITUAZIONE PRSV 
Sfida  a squadre 

Seconda parte
Dopo aver presentato le situazioni prettamente tattiche, è mio obiettivo di alzare il ritmo. Aggiungo i tre modelli di PRSV che accompagnano tutti i miei allenamenti, con produzione di Alta e altissima intensità, senza soste
ALTAMENTE FORMATIVE E IDEALI PER MANTENERE IL RITMO PRESTATIVO ALTO.

L'OBIETTIVO da inseguire nella fase centrale situazionale è di : 
PROGRESSIVAMENTE CREARE ALTA & ALTISSIMA INTENSITA'

               1° situazione


Questa è una situazione di preparazione al carico situazionale successivo. Se il mistr lo ritiene può anche saltarla e andare direttamente  a svolgere le altre due, vale a dire la PRSV "navetta" e "No Stop" 

COOLING BREAK: 3 MINUTI
2° situazione
"NAVETTA"
COOLING BREAK: 3 MINUTI

3° situazione
"NO STOP"
COOLING BREAK: 3 MINUTI

Propongo come  ultima situazione di recupero una   partita a ranghi e spazi variabili, un gioco. La partita proposta  ha una variabile, una regola,   che  garantisce una buona soglia di alta intensità.
4° PRSV A  TEMA
"Chi prima TOCCA  la palla che esce  per primo... se la aggiudica"
COOLING BREAK: 3 MINUTI

3° Fase della UNITA' DI BASE
Ultima occasione di gioco situazionale 
3° FASE GIOCO LIBERO DELL'ALLENAMENTO 
Partita a ranghi e spazi variabili 8 contro 8

Partita con "gioco libero"
di fine allenamento con 16 giocatori.
Scelgo comunque di utilizzare nella partita di fine allenamento, le due porti grandi. Così mi adatto alla assenza dei portieri e  invento una alternativa. Decido  di legare un nastro a metà altezza nelle  porte, fra i due pali. Ideando  un nuovo vincolo, una regola originale che metto in pratica nella partita finale dell'allenamento. La regola consiste: nel caso di un  goal, questo è valido solo se palla viene indirizzata o sopra o sotto il nastro, a seconda della mia indicazione che  la alterno  durante la partita. La capacità di riuscire a calciare in porta sotto o sopra il nastro, più precisamente la postura da assumere i ragazzi la imparano  inconsapevolmente, in maniera spontanea.
Vincolo: Goal valido o sotto o sopra del nastro della porta
Vedi figura sotto:


Ho spiegato loro che per regolare la traiettoria del pallone ho narrato  il paragone dell' aereo. Vale a dire  che l'aereo nel  decollo deve  alzare la parte anteriore e così il giocatore deve  inclinare il busto verso l'alto e alzare la testa:

Così facendo la traiettoria del pallone si alza. Nel caso del goal valido sotto l'asticella vale il discorso contrario. L'aereo per atterrare  abbassa l'anteriore, il muso. Cosi la postura del giocatore è inclinata, raccolta  verso il basso, e riesce a  mantenere una traiettoria bassa del pallone. 




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CONCLUSIONI





GRAZIE
MisterEzio




































































































































































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