Appunti sul metodo "Allenare la prestazione"
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Appunti sul metodo:
"Allenare la prestazione"
"ALLENARE LA PRESTAZIONE"
Nella situazione, il mezzo di allenamento più adatto prevede sempre la presenza dell'avversario e almeno una direzione di gioco, mentre l'esercizio non richiede la presenza dell'avversario. I tempi di utilizzo di questi due mezzi dovrebbero variare a seconda della categoria di giocatori allenata. L'esercizio, ovvero il metodo di allenamento tradizionale, viene impiegato come attività di richiamo di specifiche capacità aerobiche e anaerobiche, schematizzando l'esercizio stesso e allenando in modo mirato forza, resistenza e velocità. E fin qui, nulla di male, anzi. Tuttavia, la ricerca scientifica e le attuali studi nel campo calcistico affermano che si può ottenere lo stesso livello di rendimento anche attraverso situazioni chiamate Small-Sided Games, che nel mio metodo ho trasformato in Partite a ranghi e spazi variabili, le PRSV. A questo punto, trovo più logico utilizzare queste situazioni, che considero molto più coinvolgenti ed efficaci sotto tutti i punti di vista. Inoltre, spesso gli esercizi risultano essere poco collegati alle richieste reali della prestazione, mentre le situazioni sono esercitazioni frattali, con diverse scale, molto simili alla partita reale.
Il gioco del calcio è in anzitutto situazionale, imprevedibile intermittente e invasivo, la situazione è un'attività che dovrebbe essere sempre presente in maniera predominante negli allenamenti sia nella attività di base, che nelle squadre di adulti. Questo comporta un cambiamento radicale di come viene concepita la struttura della seduta di allenamento nei metodi classici.
L'algoritmo è un insieme di istruzioni dettagliate, sviluppate per
eseguire una determinata attività o risolvere un problema specifico. A ben
vedere, gli algoritmi sono presenti in ogni ambito della nostra vita. Nel
contesto sportivo, le partite a ranghi e spazi variabili rappresentano
l'algoritmo ideale da utilizzare durante gli allenamenti specifici, in
preparazione alla partita reale. In questo post confronto due mezzi di allenamento vale a dire l'ESERCIZIO e la SITUAZIONE. Analizzando la reale efficacia e utilità di questi strumenti rispetto alla partita reale, il confronto si basa anche su osservazioni scientifiche, approfondimenti e ricerche supportate dalla letteratura calcistica. I due strumenti di allenamento sono profondamente diversi tra loro: l'esercizio si concentra sull'allenamento di una singola abilità o capacità alla volta e non prevede la presenza di un avversario, mentre la situazione è un'esercitazione integrata che coinvolge più abilità e, come in partita, prevede la presenza continua dell'avversario. La situazione di gioco è regolata da due principi, il primo deve supporre almeno una direzione di gioco il secondo deve Prevedere sempre la partecipazione dell'avversario. Affinché un'esercitazione svolta nell'unità di base sia efficace sia dal punto di vista formativo che utile per il giocatore, favorendo il graduale miglioramento di tutte le variabili richieste dalla prestazione, essa deve presentare condizioni e modalità simili, se non identiche, a quelle della partita reale. Questa affermazione è dettata dalle ricerche scientifiche che dimostrano l'importanza dell'empatia motoria e del coinvolgimento dei neuroni specchio negli sport di movimento come il calcio. Il loro contributo influenza il processo decisionale del giocatore durante l'azione motoria intersoggettiva con l'avversario. Nel contesto di una partita, questo chiarisce il comportamento relazionale e comunicativo tra i giocatori della stessa squadra e tra gli avversari. La capacità del giocatore di comportarsi in modo adeguato nei confronti degli altri, cioè il risultato del suo bagaglio conoscitivo, deriva dalla somma delle memorizzazioni acquisite durante attività situazionali precedenti, svolte in allenamento. Ribadisco che l'apporto del bagaglio delle proprie conoscenze, basato sulle esperienze situazionali vissute in passato, è il punto cruciale per ottenere un'interazione fra compagni di squadra , in partita, efficace che permetta di portare a termine il confronto con l'avversario a proprio vantaggio e di sviluppare il gioco prefissato. Questa è la vera differenza tra un esercizio e una situazione reale: se l'esercizio è inteso come un'attività schematica, codificata e ripetitiva, senza la presenza dell'avversario, risulta essere qualcosa di disgiunto, poco efficace e poco utile rispetto alla partita reale. In questo caso, i neuroni specchio non si attivano e non si genera un apprendimento trasferibile alla partita reale. A lungo andare, l'esercizio risulta essere anche noioso decresce l'attenzione e l'intensità e non ha Presente nessuna caratteristica appartenente alla partita reale. Al contrario la situazione che meglio adempie a tenere alta l'intensità e l'attenzione sono le PRSV cioè le partite a ranghi e spazi variabili. Ne consegue che se l'esercizio è ripetitivo, schematico, codificato e se non ha scopi e finalizzazioni simili a quelle richieste dalla prestazione i neuroni specchio non si attivano e l'esercizio non risulta essere utile al giocatore e non è trasferibile in partita reale. Inoltre la letteratura afferma che L'allenamento aerobico basato sull'utilizzo delle situazioni di gioco, che nel mio metodo chiamo PRSV è efficace quanto l'intervall training. Queste considerazioni rivalutano l'efficacia formativa delle situazioni e mettono in discussione la metodologia classica e la formulazione degli allenamenti. Il valore massimo dell'apprendimento e miglioramento tecnico, tattico, coordinativo, motorio fisico condizionale è ottenuto con esercitazione il cui il grado di difficoltà e complessità è alto, sono garantite se il giocatore è immerso nel gioco, la situazione e in particolare le PRSV è il mezzo di allenamento ideale. Dopo poco l'esercizio perde una condizione primaria del gioco, vale a dire l'imprevedibilità e accidentalità con conseguente decrescita della attenzione e del ritmo, mentre le situazione che sono sezioni variabili della partita reale la garantiscono a lungo. Non esiste alcun esercizio che possa riprodurre movimenti motori così amplificati e in modo naturale come avviene nelle situazioni reali. Anni fa, il principale compito delle situazioni era limitato al riconoscimento della possibilità di migliorare gli aspetti tecnico-tattici; oggi, rispetto agli esercizi, esse assumono un ruolo molto più importante. La situazione viene riconosciuta come un mezzo capace di allenare e migliorare anche l'aspetto fisico condizionale e le capacità specifiche anaerobiche, come la F.V. (Frequenza Cardiaca) e la R.E. (Resistenza Endurance). È davvero un mezzo di allenamento completo. La variabilità e l'imprevedibilità delle esperienze situazionali favoriscono lo sviluppo della capacità di adottare soluzioni versatili e creative di fronte alle difficoltà e alle circostanze instabili che l’azione di gioco presenta, sempre in modo diverso e inaspettato. Questo rafforza nel giocatore la capacità di adattarsi, di saper agire e di prendere iniziativa. Ricerche scientifiche hanno dimostrato che durante le situazioni di gioco, definite come attività intermittenti, invasive e intense, si raggiungono valori di frequenza cardiaca e massimo consumo di ossigeno simili a quelli della partita reale. Spesso, l’esercizio viene presentato come un meccanismo chiuso e automatizzato, mentre la situazione di gioco rappresenta un’attività regolata da vincoli e regole, con valori graduali di ricerca di alta intensità, aumento del movimento senza palla e difficoltà tattiche. Questi aspetti prevedono il passaggio dal gioco intermittente a quello continuo, e lo spostamento da bassa e media a alta e altissima intensità. Potrei elencare molti altri vantaggi delle situazioni rispetto agli esercizi, ma ne ho scelti alcuni. I metodi e il gioco del calcio sono in continua evoluzione, e stare al passo è fondamentale. Cambiare la didattica degli allenamenti, anche sulla base di motivazioni scientifiche, mi sembra inevitabile e necessario. Personalmente, credo che il gioco sia il vero maestro, l’istruttore più efficace per apprendere, migliorare e potenziare tutte le variabili richieste dal gioco. Concludo affermando che è possibile sostituire gli esercizi con situazioni decisamente più formative. Il mister, negli allenamenti, dovrebbe essere, in base agli obiettivi prefissati, un ideatore e creatore di situazioni di gioco.
Nel blog del sito eziolorenzi.com è possibile leggere il relativo post, più esauriente e approfondito.
Grazie
MisterEzio
Alla prossima!!!