Esercizio? o Situazione?

 

In questo post descrivo due , dei tanti, mezzi di allenamento. 
Vale a dire:

ESERCIZIO? O SITUAZIONE ?:
😉

Il gioco del calcio è prevalentemente:

  "INVASIVO, INTENSO, EMOZIONALE 

E SITUAZIONALE"

Il principale....l'inevitabile  movente è l'avversario

Anteprima 

Quando ho iniziato ad allenare seguivo durante la preparazione pre -campionato e durante la stagione alla lettera le indicazioni, convinto di allenare con efficacia, la metodologia classica. Mi aggiornavo con piacere e in più canali, libri e convegni e altro. Poi ho fatto due corsi uno per conseguire il diploma UEFA B e ho avuto la fortuna di frequentare forse uno degli ultimi corsi per istruttore scuola calcio CONI - FIGC. Il problema, anzi un vero tormento,  piuttosto comune a tutti gli allenatori, e cioè mi chiedevo spesso: "Ho fatto  buona  preparazione fisica? mi chiedevo: ho scelto il metodo giusto per la mia squadra'? Allora, negli anni 90 non potevamo permetterci un preparatore atletico. Il pensiero, la preoccupazione  principale è stata sempre la preparazione fisica condizionale sia in precampionato che i vari richiami durante la stagione. Inizialmente ero  convinto che fosse legata ai risultati. Mi ero creato un formulario di esercizi da ripetere costantemente. Poi sono passati alcuni anni e notavo sempre di più che mancava qualcosa, non mi soddisfaceva il metodo.  In questo periodo mi buttai a capo fitto alla ricerca di libri e  frequentavo convegni e altro, allora non c'erano i social. Frequentavo e ho avuto la fortuna di ascoltare varie figure e personalità di calcio del calibro di  Maurizio Seno, maestro di calcio e esperto di metodologia dell'allenamento e mister De paoli e altri. Sono andato ad ascoltare anche altri  mister pur che conformi ai metodi classici, anche se non ero d'accordo con  i loro pensieri, coglievo sempre  qualche spunto interessante e utile. Nel frattempo in quegli anni  cominciavo idealizzare il mio metodo e mi rendevo sempre più conto che l'allenamento doveva essere connesso alla partita. Mi rendevo sempre più conto che era l'aspetto SITUAZIONALE dell'allenamento che più influiva nella preparazione. Tornando al concetto, del giocatore, che spesso non  prende iniziativa in  partita, è la dimostrazione di non possedere un bagaglio conoscitivo situazionale personale ridotto. L'ho noto in molte partite, una costante che colgo ancora adesso nel calcio odierno. e in parte è colpa del metodo di allenamento utilizzato. Noto che ci sono giocatori senza dubbio con tecnica fina, ma poco creativi.


Penso che l'essenza della  tattica collettiva, si misuri nella capacità di gestire efficacemente le due fasi di gioco e precisamente nei modi e i tempi precisi e appropriati, in cui il singolo prima  e il collettivo poi,  dimostrano  abilità di riuscire a coordinare il  cambiamento  delle transizioni durante la gara. In anzitutto ci vuole una buona dose di collaborazione fra compagni e condivisione di principi. Vale a dire gestire efficacemente i passaggi dal possesso palla al non possesso palla e viceversa. Significa allenare strategie e movimenti e spostamenti sincronizzati sia  individuali che collettivi, in tempi brevi. Vale a dire ad esempio  nel caso in cui la squadra perdesse palla riuscendo nell'intento di  riconquistare il possesso e inventare un contrattacco, in tempi brevissimi, sorprendendo l'avversario. Tutto ciò è l'espressione di due modi di agire, imprescindibili e condivisi, cioè  la "COMUNICAZIONE IN MOVIMENTO" e il mantenimento DELL' ALTA INTENSITÀ.
Per recepire queste  conoscenze di base per attuare qualsiasi tattica non esistono esercizi che riescono riprodurre fedelmente queste variabili, impossibile da codificare rendere schematiche. Solo le situazioni di gioco risultano essere formative e fonte di conoscenze.
Nel grafico sotto descrivo le principali Partite a ranghi e spazi variabili, le considero le principali situazioni   


SVOLGIMENTO
ELABORAZIONE POST 

Vorrei illustrare un argomento in cui analizzo la metodologia di allenamento  esaminando le diverse utilità di due, dei mezzi adottati negli allenamenti, vale a dire  dell'esercizio e della situazione. Nella situazione è prevista sempre la presenza dell'avversario e almeno una direzione di gioco, mentre l'esercizio non prevede la presenza dell'avversario. I tempi di utilizzo dei due mezzi dovrebbe variare a seconda della categoria che si allena. Nelle categorie di giocatori adulti l'esercizio viene utilizzato come un'attività di richiamo delle specifiche capacità anaerobiche come la forza la resistenza o la velocità, mentre nella attività di base, la situazione di gioco dovrebbe essere lo strumento guida dell'allenamento. la situazione di gioco è utile sia per migliorare le abilità tecniche tattiche e motorie e sia per migliorare la soglia della potenza aerobica. La ricerca scientifica calcistica negli ultimi anni ha ammesso che allenare con situazioni alla stessa efficacia degli esercizi di interval – Training. Più precisamente le ricerche scientifiche  hanno dimostrato che nelle due metodologie di allenamento il massimo consumo di ossigeno  i valori della frequenza cardiaca riproducono gli stessi valori della partita reale. I metodi classici sono ancora arroccati alla ricerca dell'esercizio ideale e non sempre viene accolto di buon grado il riconoscimento che i due strumenti, la situazione l'esercizio, abbiano la stessa efficacia di allenamento. Le squadre dell'attività di base dilettantistiche svolgono due al massimo tre allenamenti settimanali, quindi il tempo a disposizione per allenarsi  non è molto. Penso che sia importante sfruttare al meglio le occasioni di gioco, in questo caso è sicuramente utile creare allenamenti con continue situazioni, anche a scapito di esercizi, in quanto le situazioni sono esercitazioni di gioco contengono elementi e forme simili alla partita reale. Mentre l'obiettivo dell'esercizio è quello di migliorare e potenziare un'unica qualità e capacità con e senza palla e chiaramente senza avversari, con il rischio di eseguire una esercitazione che si allontana gradualmente dagli elementi e variabili presenti nella gara. Nell'attività di base l'esercizio è utile per il breve insegnamento analitico, poi sarà la situazione di gioco, nella partita reale, avere il compito definitivo di regolarlo e ricentrarlo. Per evitare che l'esercizio diventi noioso ripetitivo è utile aggiungere regole vincoli o pressioni temporali, così facendo si riscuote una maggiore coinvolgimento e agonismo così  gli scopi e le finalizzazioni sono simili e si avvicinano alle variabilità della gara. Ad esempio inventare staffette sfide o gare in circuiti con o senza palla, con regole e vincoli diversi, il successo dell'esercizio è garantito.  L'utilizzo dei due mezzi deve prevedere micro gruppi, con pochi partecipanti questo  per ottenere un maggiore rendimento e alta qualità dell'attività proposte evitando file lunghe di attesa, oppure soste non previste.  L'obiettivo Comune dei due mezzi, è ricercare e fare in modo che l'esecuzione delle attività siano svolte ad  alta intensità, per allenare l'atleta a sopportare carichi di sforzi fisici, ossia migliorare la resilienza alla fatica e adattarsi  alla imprevedibilità del gioco. Ritengo fondamentale e necessario, inseguire un compito essenziale, vale a dire creare una cultura tattica e insegnare al giocatore ad imparare a leggere le azioni e lo sviluppo  di gioco. Dandogli più informazioni strumenti e conoscenze possibili, sia tecniche tattiche motorie e fisiche per far comprendere i principi del gioco, pur sapendo di avere a che fare con un gioco imprevedibile,  di difficile interpretazione.  Per riuscire in questa funzione sono due le cose che mi sono sembrate importanti anzi direi fondamentali, la prima da quando ho iniziato ad allenare ho ritenuto prioritario presentarmi alla squadra sicuro di aver raggiunto competenze una certa autorevolezza e convincenti idee che volevo trasmettere ai ragazzi.  Aggiornarmi, leggere, studiare e ascoltare mister autorevoli è stato fondamentale per la mia crescita. La seconda è stata mettere in primo piano, all'interno, anzi al centro della mia metodologia e nell'allenamento, l'aspetto situazionale del gioco è cioè svolgere le unità di base con infinite forme e modi di situazioni, con l'avversario sempre presente e con regole e vincoli diversi. In particolare le partite a ranghi e spazi variabili, le PRSV. Con sorpresa e senza  nessuna volontà da parte mia di voler  essere arrogante, questa metodologia di allenamento ha portato molte migliorie al singolo e al gruppo squadra che ho allenato.  Entrambi i mezzi sono formativi, la  piacevole novità è che lo sia alla pari dell'esercizio anche la situazione.  Inoltre la situazione di gioco migliora la capacità decisionale in difficoltà tattica, allena e abitua il giocatore a dare risposte che diventano efficienti simultanee nell’ ambiente ideale.  Incrementando conoscenze utili per confrontarsi al meglio nella partita reale. Utilizzare l'esercizio per potenziare una specifica variabile, alla lunga si corre nel rischio di cadere nella ripetitività, nella monotonia e di togliere quella emotività agonistica passionale che impedisce  un'efficace apprendimento.  Se l'esercizio non presenta delle similitudini con il gioco, non è utile ai fini della partita reale e i neuroni specchio non si attivano e non viene trasferito nella prestazione.  Mentre la situazione è una esercitazione coinvolgente e partecipativa, con caratteristiche molto vicine alla realtà della partita.  Favorisce e facilita un apprendimento consapevole che consente la scoperta di nuove conoscenze, utili per un migliore accesso alla partita reale.  Perfeziona il "saper fare" e auto efficacia  del giocatore.  Gli esercizi, spesso svolti a secco o con palla, rivelano apparenti miglioramenti, non sempre trasferibili alla partita reale. Penso che le situazioni e in modo particolare le partite a ranghi a spazi variabili, siano uno strumento utile altamente formativo e allenante. A dispetto di esercizi, le situazioni confermano il miglioramento e mantenimento di tutte le variabili delle abilità e capacità presenti nella partita reale. E’ una attività globale che in realtà va a migliorare e ottimizzare  tutte le specifiche caratteristiche richieste dalla gara alla pari dell'esercizio.  La variabilità delle esperienze situazionali porta allo sviluppo della capacità, di adottare e applicare soluzioni creative utili alla partita reale. Il  modello pilota delle situazioni sono le partite a ranghi e spazi variabili è un mezzo  affidabile, sono uno strumento di allenamento che propone attività situazionali.  Aumentano l'impegno gradualmente con proposte variabili influenzate dalle regole e dai vincoli, viene  applicato con  il principio che determina la scelta del vincolo e delle regole da inserire . Nelle PRSV  l'inizio PREVEDE  regole semplici che progressivamente diventano più difficili e complesse. Il passaggio alla gradualità corrisponde anche con la trasformazione del gioco intermittente al gioco continuo, anche il cambiamento passa  da valori di intensità bassa e media a valori di alta e altissima intensità. Le memorizzazioni e gli adattamenti che si verificano durante le attività situazionali, registrano un incremento delle conoscenze rafforzando ancora di più l'apprendimento tecnico tattico motorio e fisico condizionale. L'apprendimento delle capacità e delle abilità è un percorso lungo e non sempre definito non immediato, ma è certamente favorito dall'utilizzo, negli allenamenti, delle attività situazionali, in particolar modo le PRSV. Le considero un valido strumento di allenamento. 
L'algoritmo è un elenco d'istruzioni dettagliate, elaborate per svolgere una determinata attività o risolvere un problema specifico. A ben vedere, gli algoritmi sono ovunque. Le partite a ranghi e spazi variabili, con regole e vincoli graduali, sono la situazione adeguata per il gioco del calcio.
Se applicate spesso generano un avanzamento dell'apprendimento in maniera marcata reale e più solida, gli errori motori e tattici con il tempo diventano più piccoli così anche le correzioni. L'attività nella unità di base dovrebbe comprendere il maggior numero possibile di attività situazionali, solo così diventano un mezzo utile per il giocatore per adattarsi e assolvere con profitto  le condizioni variabili e imprevedibili presenti.  E’ la partita a ranghi spazi variabili la situazione numericamente più piccola della tattica collettiva racchiude tutti i movimenti i principi della creazione e sviluppo delle azioni di gioco.  Le PRSV sono sezioni di gioco variabili e più piccole della partita reale e hanno tutti gli stessi  ingredienti della prestazione. Una caratteristica delle PRSV è il mantenimento dell'alta intensità e della maggiore autorevolezza nella scelta dei tempi e dei modi del movimento senza palla, altrettanto alto e cioè:
Movimento senza palla per riceverla, ideando una linea libera di passaggio, per aiutare il P.P. in difficoltà andando in sostegno, per riconquistare palla con pressing, per coprire o marcare spazi  in tutti i casi dipende sempre dalla fonte di gioco cioè da chi è in possesso palla.
Penso alle infinite variabili, alle infinite TRANSIZIONI, ai contesti e frangenti presenti in partita, che il giocatore deve risolvere continuamente, con  risposte efficaci e simultanee.  Durante un'azione di gioco, il giocatore che va in contrasto con un avversario deve riuscire ad intuire, percepire e controbattere con decisioni efficaci le sue intenzioni, per questo ha bisogno di possedere un ampio potenziale conoscitivo di memorizzazione.  Significa avere una ampia enciclopedia cognitiva, ricca di conoscenze, che gli  permettono di riconoscere e anticipare le intenzioni dell’avversario.  Mi  chiedo spesso se  siamo certi che gli allenamenti classici diano al giocatore queste garanzie di successo.  Le conoscenze sono proporzionali alle nozioni, alle memorizzazioni acquisite dalle  esperienze, attività situazionali vissute nei precedenti allenamenti.  Rispetto ad un esercizio una situazione di gioco, prevede la presenza dell'avversario, autentica interferenza e  guastatore della azione,  impedisce lo sviluppo del gioco.  Considero la situazione di gioco e in particolare le partite a ranghi e spazi variabili il mezzo più formativo ed efficace da inserire con costanza negli allenamenti. Tramite le attività situazionali il giocatore immagazzina nella memoria molti input di apprendimento che gli permetteranno di fare la scelta la decisione più opportuna, per portare a termine il suo compito nei riguardi dell'avversario e dello sviluppo del gioco.
Preciso che non ho nulla contro i metodi di allenamento classici, l'unica riflessione che mi sento di fare è, sono convinto che  se fossero veramente più utilizzate le situazioni in allenamento, il risultato sarebbe un maggiore rendimento e beneficio sotto tutti gli aspetti, ad esempio in  quello affettivo - emotivo, nelle funzioni dell'apprendimento  e nel controllo dell'ansia. In conclusione, se le situazioni sono  presenti negli allenamenti, favoriscono un miglioramento prestativo della performance.
Il mister, in questo contesto  dovrebbe essere, in base agli obiettivi prefissati, un ideatore, creatore  di SITUAZIONI

N.B. E' possibile visionare il video dello stesso argomento nel mio canale YOU TUBE altrettanto più esauriente.

Alla prossima.

MisterEzio


  








 

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