LE REGOLE PER STABILIRE UNA METODOLOGIA COMUNE FORMATIVA PER INSEGNARE A GIOCARE A CALCIO NELLA ATTIVITA' DI BASE



L'ALLENAMENTO  FORMATIVO
UN PROGETTO DI CALCIO EDUCATIVO
 USD PONTE DEI NORI

PREMESSE:
"L'allenamento formativo" favorisce il gioco e facilita  l'insegnamento e l'apprendimento del calcio "

    ”L'allenamento deve avere obbiettivi formativi e non unicamente  mirati alla "vittoria a tutti i costi" (allenamento di rendimento)
    il centro e' il giocatore, in quanto persona, e la sua crescita “
    "Giocando ..si cresce e si impara a giocare"

IL MODELLO  ISPIRATORE  DELL' ALLENAMENTO E';

            "ALLENARE ALLA PRESTAZIONE" :

Questo metodo  predilige , durante gli allenamenti,  lo  strumento cardine della tattica collettiva :  la situazione (la partita) , in tutte le sue forme con la costante presenza  dell'avversario.
La partita racchiude tutti gli elementi di applicazione della tattica collettiva nelle due fasi di gioco: difensiva e offensiva , di possesso e di non possesso palla .
La situazione e' l'autentico istruttore, il mister e' l'osservatore, l'accompagnatore..
Il modello dell'allenamento deve ispirarsi, copiare, imitare ed avvicinarsi al  modello della partita:
la partita  e' l'aggiustatore,  e' il primo mattone occorrente per la costruzione del gioco collettivo.
La situazione del tre contro tre, a spazi   ranghi ridotti,è la massima espressione  formativa .
Le situazioni e le partite a spazi a ranghi ridotti sono lo strumento piu' efficace per imparare a giocare a calcio e creare alta intensita': l'allenamento così eseguito si avvicina al modello della partita. La presenza continua dell' avversario stimola il miglioramento e la crescita del giocatore sotto l'aspetto tattico, motorio,tecnico e psicologico.("l'obiettivo regola il movimento") 
L'avversario provoca stress tattico , tecnico...motorio; l'avversario e' un autentico sabotatore che obbliga il giocatore a trovare soluzioni  in tempi sempre piu' ristretti, con  fantasia, creativita' e velocità di movimento. La partita esprime dinamismo; corsa, movimento con e senza palla ad intermittenza  imprevedibile, repentini passaggi da possesso e non possesso palla,  continui atteggiamenti  difensivi e  offensivi , con continue  (transizioni) .
Il giocatore deve, in breve tempo, adattarsi, scegliere la soluzione  migliore  in situazioni di gioco  improvvise imprevedibili, inaspettate, sempre diverse: tutto ciò migliora il pensiero tattico del giocatore :
"vedere" (anticipare, raccogliere dati)  "capire" (valutare) e" scegliere "(decidere)




GIOCARE A CALCIO  E' OCCASIONE DI CRESCITA:

"conoscere  me stesso,
sperimentare/sperimentarmi
scegliere, 
conoscere i miei compagni;
imparare a stare con i miei compagni
soddisfare i miei bisogni (passione);
confrontarmi con gli altri,
sperimentare il sano  agonismo."
Giocare in una squadra  arricchisce , rassicura, centra il giovane giocatore.. è un salvagente per il futuro


I punti salienti  di un  "allenamento  formativo":
Prima parte
1° attivazione, accoglienza  :
inizio allenamento:
Creare due partite a portine con spazi ridotti, con 4 sq:
l' obiettivo è lo scarico motorio che permette di  liberare il sur plus energetico di  stress causato da una precedente giornata o pomeriggio  in mancanza di movimento.
La prima parte delle partite si gioca prima in pressione e poi in pressing. I campi sono di dimensione ridotta ad alta densità di giocatori. Muoversi e correre appena arrivati, permette ai ragazzi  di ristabilire un livello ottimale  ed  equilibrato di attivazione nervosa ripristinando la   massima attenzione che permette di affrontare il resto dell'allenamento con il  massimo rendimento.
(durata  circa 10/15 minuti;occupare le corsie centrali del campo).

 Cerchio della autorevolezza, momento di non gioco

Parte centrale : 
Allenare in micro gruppi, composti da un massimo di 12 giocatori con piu'  stazioni, a favore dell'alta  intensita';
fare girare i gruppi ogni 15 minuti.
Pianificare i possessi palla e le situazioni con vincoli tecnici, e pressioni  psicologiche e temporali, come ad esempio :
- non giocare a caso,
- mai smettere di giocare.(creare situazioni diverse.....una sq. in vantaggio dall'inizio di un goal ...mancano due minuti alla fine ...).
- favorire lo sviluppo del gioco durante le partite (l'azione parte sempre dal portiere ,primo  passaggio libero) che migliora  la qualità della prestazione .
- favorire le situazioni e possessi palla a squadre sempre in presenza dell'avversario, con o senza una direzione di gioco. 
La situazione "tre contro tre", e' la situazione di tattica collettiva piu' piccola che racchiude tutti i movimenti , i principi dello sviluppo del gioco, dell'azione .
La partita e' un facilitatore , un acceleratore  di  apprendimento, anche della tecnica specifica,  e' l 'istruttore principale  che migliora  la capacita' dell' abitudine al nuovo, al gioco semplice.

Vantaggi delle partite a spazi e ranghi ridotti:
  1. si impara a mantenere il possesso palla in  azioni di gioco di difficoltà ,(presenza dell'avversario) favorendo  la responsabilità del giocatore di non giocarla a caso;
  2. si impara a passare la palla al compagno che si trova in traiettoria , il più libero, in "zona luce" scarico quando alzando la testa vedo il compagno libero;"gioco dove vedo"
  3. si impara a valutare e risolvere l'imprevisto, il problema tattico di gioco , decidendo la soluzione giusta nel minor tempo possibile;
  4. favorisce il movimento senza palla dell'appoggio per ottenerla;
  5. si allena " l'abitudine al nuovo " arricchendo il proprio bagaglio cognitivo;
  6. si impara la tecnica specifica e la tattica in situazioni di difficoltà, come in partita , stop,passaggio e dribbling;
  7. si obbliga il giocatore a mantenere l'attenzione a lungo;
  8.  in possesso e non in possesso palla aiuta a capire il principio " occupo spazio" e libero, creo spazio;
  9. si sviluppa la capacità di protezione  e difesa della palla (copertura);
  10. favorisce e sviluppa lo spirito di collaborazione , la complicità e l 'intesa fra i componenti della squadra;
  11. favorisce l'apprendimento della copertura e chiusura preventiva;si allena al gioco di possesso, cioè l'attacco e il gioco di non possesso cioè la difesa.
  12. favorisce la capacità l'atteggiamento difensivo e offensivo ( + copro meno marco e viceversa);
  13. si allena la capacità di attacco per conquistare palla o per  la difesa della porta;
  14. favorisce lo sviluppo e creazione del gioco;
  15. favorisce l' apprendimento della tecnica  individuale come stop sul posto, stop orientato ,  conduzione palla,   il passaggio ecc...così anche il dribbling....;.
  16. stimola maggior possesso di palla , infatti ogni giocatore gioca la palla con maggior frequenza ;
  17. si evitano lanci lunghi e imprecisi , senza mai calciare a caso;
  18. esaltano  i cardini dello sviluppo del gioco, della tattica collettiva: il triangolo e il passaggio;
  19. allena a giocare corto, il gioco semplice
  20. migliora l'aspetto motorio, coordinativo, della corsa  in quanto espressione dei movimenti intermittenti sempre diversi tra loro;
  21. sotto l'aspetto fisico il ritmo , si mantiene a lungo la soglia della VAM (massima velocità aerobica) creando altà intensità:
    - massimo consumo d'ossigeno
    - massima frequenza cardiaca
    - massima frequenza respiratoria
  22. allena anche la capacità di adattamento in riferimento ai  continui spostamenti, (cambi di velocità, cambi di direzione, e di senso) spesso improvvisi e inaspettati, brevi, veloci ,caratterizzati da accelerazioni (ri-partenze) e decelerazioni (frenate), espressione appunto di coordinazione di forza e di velocità.                                                                                        Tutti questi movimenti  sono presenti in qualsiasi partita a ranghi normali, nelle prestazioni 11 contro 11  ,  ma nelle situazioni a ranghi e spazi ridotti sono accelerate  più intense e molto più frequenti, perciò molto più formative in quanto hanno sempre un sabotatore ,un problema  per  eccellenza: "l'avversario".
Lo sforzo e l'affaticamento  dei giocatori durante le partite a spazi e ranghi ridotti deve essere letto, percepito anche dal cosiddetto "occhiometro" del mister.

Variabili che influenzano la creazione di alta o bassa intensità sono:

  • le dimensioni del campo
  • il numero di giocatori impiegati
  • le modifiche delle regole di gioco, come ad esempio limitando i tocchi, fuori gioco, con o senza (e' il mister che rimette in gioco il pallone)  corner o aut , 
  • la presenza dei portieri 
  • superiorità numerica di una sq. rispetto all'altra 
  • il numero di steep e il tempo di recupero fra una partita e l'altra 
  • la scelta della situazione, come ad esempio con sponde ecc..
  • l'incoraggiamento del mister

Parte finale dell'allenamento

Svolgere una o più partite con temi liberi, eseguire torneo a 4 sq. in due partite parallele. Fermare il meno possibile il gioco

Considerazioni finali:


Spesso i ragazzi, specialmente nell'avviamento al calcio, hanno difficoltà a  "leggere " a capire le azioni di gioco e tendono a seguire solo il pallone e non sempre hanno una capacità decisionale reattiva, pronta. Spesso rimangono fermi ad aspettare che siano gli altri a trasmettere a passare il pallone , anche senza mettersi in zona luce. Variare le misure del campo e dei giocatori , inserendo qualche vincolo tecnico o tattico  rendono il giocatore più attivo, lo aiuta  ad una migliore comprensione delle azioni di gioco, accelerando l'apprendimento e le competenze.


Strategie e direzione "dell'allenamento formativo"
Il mister deve allenare con intenzioni educative, regole base, "impegno e rispetto", creando un clima sereno ed inclusivo.
Il linguaggio del mister  e' contagioso se  e' positivo e propositivo. Questo atteggiamento permette al giocatore di dominare  le situazioni ansiogene e giocare sereni.
Il mister deve essere orientato a rinforzare la prestazione, il gesto tecnico...cosi'  aumenta l'autostima del  ragazzo. 
"allenare alle regole e alla passione per il calcio migliora le persone".
" il rispetto delle regole non e' un punto di partenza ma un obiettivo di lavoro e di allenamento continuo"
 - zero esasperazioni
 - zero esagerazioni
Il mister non deve avere un comportamento centrato al problema,  ma alla soluzione 
Far giocare e  lasciare "provare" il giocatore di provare senza paura di essere criticato.
Il  poter giocare  ,il  poter provare, arricchiscono  il giocatore e lo aiuta a  crescere.
Fare amichevoli e tornei.
Introdurre l'uso dei  tre cartellini ,  giallo, rosso e verde. Il cartellino verde si mostra in occasioni di "fair play" o di una "bella giocata".



Classico 2x2





Dove e quando  riusciamo a creare un clima di divertimento avremo il massimo indice di apprendimento

misterEzio


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