PROGRAMMA: 3° INCONTRO: IL MISTER Il ruolo 14/03/2022
Argomento:
I RUOLI
Come condurre un gruppo squadra
IL REGOLAMENTO DI CONDOTTA E' COMPOSTO DA DUE PUNTI INDISSOLUBILI INDIVISIBILI:
1° EDUCARE
Significa definire le regole di ingaggio comportamentali che devono essere condivise e rispettate da tutto il gruppo. La messa in opera del primo punto, educare, permetterà in seguito di poter INSEGNARE tutte le abilità calcistiche con maggiore profitto e attenzione.
2° INSEGNARE
IL MISTER EVITA........
DOMANDA FORMATIVA
PIU' ECOLOGICA
COME CONSIDERA IL MISTER IL GRUPPO SQUADRA?
ATTENZIONI DI BASE
Riconoscimento della personalita'
IL giocatore è da considerare come UNITA' INDIVIDUALE. persona che crescendo ed ha il proprio modo di comportarsi di pensare relazionarsi muoversi , apprendere, reagire in base al grado di maturazione , di crescita. Da riconoscere e rispettare.
Progetto di crescita educativo.
"Si deve considerare il gruppo squadra come un grappolo d'uva in cui i singoli acini non sono mai uguali .Non hanno mai la stessa forma alcuni sono maturi altri sono acerbi o altri sono sciupati. Il mister deve avere cura del grappolo, del singolo acino. Prima si osservano gli acini e poi il grappolo."
il mister un punto fermo
un leader
1. Far giocare e lasciare giocare per LASCIARE provare al giocatore di dare il meglio di se.
Per questo in partita si sostengono si rinforzano il valore della correttezza , del rispetto della lealtà.
2. Cercare le parole giuste equilibrate e posate. Il mister deve governare l'adrenalina, l'eccessiva emozione con il rigore della propria:
"EMOTIVITA' INTELLIGENTE".
Solo così lo spirito sportivo positivo ed equilibrato vince sulla sconfitta.
3.Ascoltare riflettere prima di decidere spesso l prima risposta è sommaria e sbagliata. Ascoltando si diventa più riflessivi e capaci di prendere la decisione adeguata
4.Il linguaggio del mister e' contagioso. Allenare significa esprimere un linguaggio un modo di essere che deve essere positivo e propositivo. Le parole del mister hanno un peso e un valore e influiscono lo stato d'animo dei giocatori che può diventare peggiore o migliore. Devono essere di rinforzo di stimolo sempre in positivo e di aiuto. Anche in piena partita, in piena emozione il mister parla e misura parole. 5.Ad ogni azione che comunica alla squadra , al singolo ottiene sempre una reazione. E' responsabile dei suoi contenuti, degli atteggiamenti che mostra. Spesso accade che il silenzio del mister sia in partita che negli allenamenti sia comunicativo, è dimostrazione di competenza e autocontrollo. Non deve rivolgersi alla squadra generalizzando ma deve essere diretto chiamando per nome il giocatore evitando parole frasi vuote ed inutili.
6.L'allenatore non deve fare lo "STRUZZO" cioè vedere sentire e far finta di non aver sentito ne visto o sottovalutare il caso.
7.Non deve alzare la voce con prepotenza
8.Fare osservare e rispettare il silenzio nei momenti di non gioco. Strumento principale è "IL CERCHIO DI ASCOLTO" (5 secondi), anche in partita.
9.Punire il comportamento "Sbagliato" che và contro le regola e non colpire la persona il ragazzo (I TRE CARTELLINI)
10.Non si allenano micro giocatori adulti, non sono adulti in miniatura!
11.allenare alla passione: alle motivazioni interne
12.Contrastare e limitare il "rito della protesta"
13.Allenare LE MOTIVAZIONI INTERNE E la RESILIENZA
"mai smettere di giocare"
14.Riconoscere demotivare gli alibi dei giocatori: "Nessuno mi passa la palla" "non c'è la farò mai" "non sono capace" ecc... e trasformarli con/in: "sei tu che devi conquistare e attaccare palla e così i tuoi compagni ti vedono"... "nessuno nasce "Bravo", sono sicuro che ci riesci. " Si diventa bravi solo provando e riprovando. prova...." riprova e vedrai che la farai"
15.Dare "Visibilità a tutti" e fiducia senza preferenze. Arrivare a tutti
16.Osservare i miglioramenti e gratificare il giovane giocatore. dare "rinforzi"
17.Non fare interventi generici, ma diretti chiamando per nome.
18.INCORAGGIARE verbalmente con Interventi positivi e propositivi motivare e non demotivare
19.Non avere pregiudizi o preferenze. NON generalizzare. Arrivare a tutti
20.Tre cartellini.....IL VERDE "FAIR PLAY"
FGCI
IL CODICE ETICO DEGLI ALLENATORI:
1. L’importanza del risultato non dovrebbe mai mettere a repentaglio la salute o l’integrità fisica dei giocatori. La vittoria non è altro che il risultato della preparazione tecnica, tattica, fisica e psicologica della squadra. Questi valori non si devono mai sacrificare per aumentare il proprio prestigio personale.2. Il gioco del calcio non deve mai impedire al giovane di ottenere buoni risultati sotto il profilo scolastico; insieme alla famiglia ed alla scuola l’allenatore dovrebbe avere un ruolo attivo nell’educazione dell’individuo.
3. L’allenatore deve sempre rispettare, difendere ed insegnare ai propri allievi le regole del gioco del calcio, non deve per nessuna ragione cercare di ottenere vantaggi attraverso l’insegnamento consapevole di comportamenti antisportivi.
4. La diagnosi ed il trattamento degli infortuni sono un problema medico, di conseguenza gli allenatori devono fare in modo che vengano trattati da personale qualificato. Affidare giocatori a personale non qualificato o peggio ancora formulare personalmente diagnosi o consigliare terapie è un comportamento da evitarsi. Allo stesso modo devono astenersi dal prescrivere medicinali che, peraltro possono essere prescritti solo da personale medico.
5. Gli allenatori sono responsabili del comportamento dei propri giocatori ed hanno il dovere di stigmatizzare tutti gli atteggiamenti antisportivi; per questa ragione il fair-play andrebbe sempre incoraggiato sia nelle sedute di allenamento che durante le gare.
6. Gli allenatori dovrebbero mettere gli arbitri nelle condizioni di svolgere la propria opera il più serenamente possibile attraverso un atteggiamento rispettoso e corretto evitando inoltre di incentivare comportamenti negativi dei propri giocatori nei confronti del direttore di gara.
7. Gli allenatori devono evitare atteggiamenti dissenzienti nei confronti ed aggressivi nei confronti della panchina avversaria.
8. Gli allenatori hanno il dovere di dare sempre il massimo ai propri giocatori, hanno perciò il dovere mantenersi aggiornati attraverso testi, corsi e tutto ciò che il mercato propone. E’ necessario ampliare continuamente le proprie nozioni tecnico-tattiche, fisiologiche, medico-sportive e psicologiche.
9. Un allenatore ha sempre qualcosa da imparare da un collega, per questa ragione visitare allenamenti e confrontarsi con un altro allenatore è da considerarsi fonte di aggiornamento.
Allenare nella attività di base il mister deve essere bravo capace di regolare il proprio comportamento , inibendo gli impulsi istintuali e seguire un comportamento poco trasportato dalla emotività (autoregolazione). Se l'allenatore è nervoso avrà una squadra altrettanto nervosa.....i ragazzi sono spugne
Quando un bambino, un ragazzo NON GIOCA non gli interessa se vince o perde, non prende più iniziativa per paura del giudizio degli altri e del mister. E' IL PRELUDIO DELL'ABBANDONO. L'errore del mister è non farlo giocare! Il centro del metodo è il giovane giocatore , la persona e il gioco e non il fisico o le proprie ambizioni.
"SPESSO MI CHIEDO MA COSA MANCA AI GIOVANI PER APPASSIONARSI AL CALCIO?
SICURAMENTE MANCA LA MAMMA ARABBIATA CHE AVEVAMO, NOI GIOVANI DI UN TEMPO, CHE ALLA SERA CHIAMA SPAZIENTATA IL PROPRIO FIGLIO PERCHE' VENGA A CENARE . MA PUNTUALMENTE NON VIENE ASCOLTATA. il FIGLIO APPARENTEMENTE SORDO, NON SENTE( NON VUOLE SENTIRE) PER EFFETTO DEL PIACERE DI GIOCARE E DI FINIRE LA PARTITA CON GLI AMICI...IN STRADA O IN UN CAMPETTO...."
....L'ALLENAMENTO E' LA STRADA...
P.S. Per ulteriori approfondimenti è possibile ascoltare il relativo video nel mio canale YOU TUBE
Grazie
misterezio