L'intensita' & le partite a R. e SP. variabili
E' innegabile che l'intensità è il parametro in assoluto più determinante per vincere una partita. Esprime l'alto ritmo che riesce ad imporre una squadra verso l'altra durante la partita. E' la capacità di ogni giocatore di attaccare palla per conquistarla. Misura la forza del pressing sul portatore palla e la l'efficacia nelle marcature preventive. Il termine " ritmo partita" è in disuso considerato un termine arcaico, ora viene sostituito con la parola intensità. Parola intesa come la capacità di mantenere la tenuta fisica più a lungo possibile durante la durata della partita e riuscire a continuare ad avere la forza di creare nel tempo alta intensità. Ora più di ritmo e giusto parlare di intensità. In partita "Tutti la cercano ma in pochi la ottengono"😀 e riescono a mantenerla a lungo. Durante la partita reale la sfida dei mister e dei preparatori atletici è quella di permettere ai giocatori di mantenere alta l'intensità nel tempo. Evitando la creazione di troppe scorie o acido lattico che causano stanchezza e infortuni. Poi c'è da tenere conto anche del fattore psicologico che influisce e determina la misura di resistenza emotiva del giocatore. E' inevitabile che l'obiettivo è di ridurre al minimo, in partita, il decremento di intensità e tentare di mantenere alta intensità più a lungo possibile. Questo vale per tutti i componenti della squadra. La prestazione , la partita ha momenti intervallati di alta intensità di altissima intensità ma anche di abbassamenti di intensità causati da interruzioni e da momenti di recupero. La partita ideale è ridurre al minimo la bassa intensità cioè il recupero e mantenere sempre per tutta la durata della partita alta altissima intensità. Ma ahimè è impossibile... In realtà accade che nel proseguo della partita diminuisce l'alta intensità aumentano i momenti di pause e i recuperi cioè di bassa intensità. La soglia della capacità di creare alta intensità mostra il livello fisico condizionale della squadra. Più alta è e più e più la squadra può imporre sull'avversario una supremazia. E' l'affaticamento verso fine partita il primo elemento che determina l'incapacità del giocatore di creare ancora alta intensità. L'affaticamento produce nei muscoli delle scorie, l'acido lattico, che frena la qualità e la condizione fisica del giocatore e influisce negativamente nella prestazione. Un esubero di creazione di acido lattico avviene quando la tenuta AEROBICA non è più sufficiente per creare alta intensità. E come se avessimo finito la benzina😂.In questo caso lo sforzo diventa ANAEROBICO con produzione inevitabile di una quantità rilevante di acido lattico che non riesce essere smaltito. Come ho già detto l'acido lattico frena , rallenta la creazione di alta intensità e quindi della tenuta fisico condizionale.
Lo stato di fatica mette inevitabilmente alla prova la RESILIENZA psicologica e fisica del giocatore. La caratteristica principale fisica e condizionale delle situazioni, come nelle partite a ranghi variabili è di creare alta intensità con continuità e migliorare la soglia aerobica. Questo tipo di situazione consente il miglioramento della potenza aerobica. In partita alla lunga l'alta e l'altissima intensità subiscono un decremento corrispondente ad un calo di forza e la comparsa dell'affaticamento. In questo stato fisico l'affaticamento provoca la produzione di scorie nocive, acido lattico, in quantità elevata . Successivamente sarà la attività anerobica a provvedere a fornire nuove energie. In situazione anaerobica compare la fatica. Con l'insorgere della presenza della stanchezza fisica l'attività aerobica non è più in grado di fornire una sufficiente quantità di energia per smaltire le scorie nocive causate dall' insorgere di un eccessivo livello di affaticamento. Quindi l'obiettivo dell'allenamento è allenare il giocatore ad alzare e migliorare la soglia aerobica. Rafforzando la potenza aerobica e la VAM cioè la massima velocità aerobica. Il mezzo situazionale più adatto a questo obiettivo sono le situazioni con l'avversario sempre presente* in particolare sono le partite a ranghi e spazi variabili. Con le partite a ranghi e spazi variabili manteniamo costante nel tempo la VAM, con il massimo consumo di ossigeno, la massima frequenza cardiaca. In condizione aerobica si riesce mantiene bassa la produzione di concentrazione di acido lattico, che viene smaltito costantemente con l'ossigenazione. Contenendo così l'affaticamento. Le situazioni in allenamento permettono di migliorare la soglia aerobica. Il giocatore che ha il meccanismo aerobico più efficiente avrà maggiore resilienza nel gioco e l'affaticamento viene respinto. Al contrario più la soglia aerobica è bassa e più presto si produce, con l'aumento incontrollabile, l'acido lattico nocivo al movimento. L'attività diventa in breve tempo di tipo anaerobico. Se il giocatore ha un meccanismo aerobico con livello di soglia alta non prevede una produzione notevole di scorie di acido lattico e il formato viene facilmente smaltito.
Fattori chi influiscono sulla crescita e decrescita della INTENSITA'
Le partite a ranghi e spazi variabili
La potenza aerobica permette l'equilibrio fra il lattato creato e quello che viene smaltito. Più è alta la soglia aerobica più viene ritardata la produzione in maniera elevata di acido lattico che altrimenti è difficilmente smaltibile. Con la potenza aerobica alta si ritarda l'affaticamento. L'acido lattico favorisce la stanchezza e questo stato d'animo agevola anche al sorgimento dei demotivatori sabotatori psicologici che rallentano ancor di più il ritmo la partecipazione attiva alla partita. Viene messa alla prova la resilienza del giocatore cioè riuscire a giocare nonostante le difficoltà fisiche e psicologiche.
L'allenamento basato sull'utilizzo delle partite a ranghi e spazi variabili, situazioni con l'avversario sempre presente, è efficace formativo allenante quanto l'INTERVALL TRAINING. Inoltre le partite a ranghi e spazi variabili riescono ad allenare sia le abilità tecniche e tattiche che le capacità fisiche motorie e condizionali in maniera simile anzi direi uguali alle richiesta della partita reale.
LE PARTITE A RANGHI E SPAZI VARIABILI
LA SITUAZIONE CON L'AVVERSARIO SEMPRE PRESENTE
Le partite a ranghi e spazi variabili sono un acceleratore di apprendimento e miglioramento di tutte le abilità: fisiche condizionali (alta intensità), motorie, tecniche ,tattiche e psicologiche presenti nella partita reale. Tutto ciò che viene impresso nelle mente durante le partite viene facilmente trasmesso nella partita reale
MISTEREZIO