ALLENARE L'INTENSITA' (prima parte) NELLE E PARTITE A RANGHI E SPAZI VARIABILI IL FATTORE VINCENTE...










L'intensita' & le partite a R. e SP. variabili

E' innegabile che l'intensità è il parametro in assoluto  più  determinante   per vincere una partita. Esprime l'alto  ritmo che riesce ad imporre una squadra verso l'altra durante la partita. E' la capacità di ogni giocatore di attaccare palla per conquistarla. Misura la forza del pressing sul portatore palla e la l'efficacia  nelle marcature preventive.  Il termine " ritmo partita" è in disuso considerato un  termine arcaico, ora  viene sostituito con la parola  intensità. Parola intesa come la  capacità di mantenere la  tenuta fisica più a lungo possibile durante  la durata della  partita e riuscire a  continuare ad avere  la forza  di creare nel tempo  alta intensità. Ora più di ritmo e giusto parlare di intensità. In partita "Tutti la cercano ma in pochi la ottengono"😀 e riescono a mantenerla a lungo. Durante la partita reale la sfida dei mister e  dei preparatori atletici è  quella di permettere ai giocatori di mantenere alta  l'intensità nel tempo. Evitando la   creazione di  troppe scorie o acido lattico che causano stanchezza e  infortuni. Poi c'è da tenere conto  anche del fattore psicologico che influisce  e determina la misura  di resistenza emotiva del giocatore. E' inevitabile che l'obiettivo è di  ridurre al minimo, in partita, il decremento di intensità e  tentare di  mantenere   alta intensità più a lungo possibile. Questo vale  per tutti i componenti della squadra. La prestazione , la partita ha momenti intervallati  di alta intensità di altissima intensità ma anche  di abbassamenti di intensità causati da interruzioni e da momenti di  recupero. La partita ideale è ridurre al minimo la bassa intensità cioè il recupero e mantenere sempre per tutta la durata  della partita alta altissima intensità. Ma ahimè è impossibile... In realtà accade che nel  proseguo della partita diminuisce l'alta intensità aumentano i momenti di pause e i recuperi cioè di bassa intensità. La soglia della capacità di creare alta   intensità mostra  il livello fisico condizionale  della squadra. Più alta è e più e più la squadra può imporre sull'avversario  una supremazia. E' l'affaticamento verso  fine partita  il primo elemento che determina l'incapacità del  giocatore di creare ancora alta intensità. L'affaticamento produce nei muscoli delle scorie, l'acido lattico, che frena la qualità e la condizione fisica del giocatore e influisce negativamente  nella  prestazione. Un esubero di creazione di acido lattico avviene  quando la tenuta  AEROBICA non è più sufficiente per creare alta intensità. E come se avessimo finito la benzina😂.In questo caso lo sforzo diventa ANAEROBICO con produzione inevitabile  di una quantità rilevante di acido lattico che  non  riesce  essere smaltito. Come ho già detto l'acido lattico frena , rallenta la creazione di alta intensità e quindi della tenuta fisico condizionale.



Lo stato di fatica mette inevitabilmente  alla prova la RESILIENZA psicologica e fisica  del giocatore. La caratteristica principale fisica e condizionale  delle situazioni, come nelle partite a ranghi variabili  è di creare alta intensità con continuità  e migliorare  la soglia aerobica. Questo tipo di situazione consente il  miglioramento della potenza aerobica. In partita alla lunga l'alta e  l'altissima intensità subiscono un decremento corrispondente ad un calo di forza e la comparsa dell'affaticamento. In questo stato fisico l'affaticamento provoca la produzione  di scorie nocive, acido lattico, in  quantità elevata . Successivamente sarà la attività anerobica a provvedere a fornire nuove energie. In situazione anaerobica compare la fatica. Con l'insorgere della  presenza della stanchezza fisica  l'attività aerobica non è più in grado  di fornire una sufficiente  quantità di energia per smaltire le scorie nocive causate dall' insorgere  di un eccessivo livello di affaticamento.  Quindi l'obiettivo dell'allenamento è allenare il  giocatore  ad alzare e migliorare  la soglia aerobica. Rafforzando la potenza aerobica e la VAM cioè la massima velocità aerobica. Il mezzo situazionale più  adatto a questo obiettivo sono le situazioni con l'avversario sempre presente*  in particolare sono  le partite a ranghi e spazi variabili. Con le partite a ranghi e spazi variabili manteniamo costante nel tempo la VAM,  con il massimo consumo di ossigeno, la massima frequenza cardiaca.  In condizione  aerobica    si riesce  mantiene bassa la  produzione di  concentrazione di acido  lattico, che viene smaltito costantemente  con l'ossigenazione. Contenendo così l'affaticamento. Le situazioni in allenamento permettono di migliorare la soglia aerobica. Il giocatore che ha il meccanismo aerobico più efficiente avrà maggiore  resilienza nel gioco e l'affaticamento viene respinto. Al contrario più la soglia aerobica è bassa e più presto si produce, con  l'aumento incontrollabile, l'acido lattico nocivo al movimento. L'attività diventa in breve tempo di tipo  anaerobico. Se il giocatore ha un  meccanismo aerobico con livello di  soglia  alta non prevede una produzione notevole di scorie  di acido lattico e il formato viene facilmente smaltito.

Fattori chi influiscono sulla crescita e decrescita della        INTENSITA'

Le partite a ranghi e spazi variabili

La potenza  aerobica permette l'equilibrio fra il lattato creato e quello che viene smaltito. Più  è alta  la soglia aerobica più viene ritardata  la produzione in maniera  elevata di acido  lattico che altrimenti  è difficilmente smaltibile. Con la potenza aerobica alta si ritarda l'affaticamento. L'acido lattico favorisce la stanchezza e questo stato d'animo  agevola anche al sorgimento dei demotivatori  sabotatori psicologici  che rallentano ancor di più il ritmo la partecipazione attiva alla partita. Viene messa alla prova la resilienza del giocatore cioè riuscire  a giocare nonostante le difficoltà fisiche e psicologiche.
L'allenamento basato sull'utilizzo delle partite a ranghi e spazi variabili, situazioni con l'avversario sempre presente, è efficace formativo  allenante  quanto l'INTERVALL TRAINING. Inoltre le partite  a ranghi e spazi variabili  riescono ad allenare sia le abilità tecniche e tattiche che le capacità fisiche motorie e condizionali in maniera simile anzi direi uguali alle richiesta della partita reale. 
LE PARTITE A RANGHI E SPAZI VARIABILI 

LA SITUAZIONE CON L'AVVERSARIO SEMPRE PRESENTE 









Le partite a ranghi e spazi variabili sono un acceleratore di apprendimento e miglioramento di  tutte le abilità: fisiche condizionali (alta intensità), motorie, tecniche ,tattiche e psicologiche presenti nella partita reale. Tutto ciò che viene impresso nelle mente durante le partite viene facilmente trasmesso nella partita reale 







MISTEREZIO   




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