ALLENARE NELLLA ATTIVITA' DI BASE...RIFLESSIONI

Allenare nella attività di base ai nostri giorni  è molto più complesso che in altre categorie. Nei settori giovanili, specialmente nelle attività di base dilettanti, le difficoltà per un allenatore  sono molteplici. In questo caso i ruoli del mister sono molti e alcune volte non di facile svolgimento. Quando ho iniziato ad allenare più di trenta anni orsono bastava avere passione e tanta voglia di mettersi alla prova. Sono partito con allenare squadre di categoria per poi ripiegare in squadre della attività di base.  Ora allenare significa relazionarsi con un ambiente sociale  completamente diverso. Con  generazioni di giovani che vivono una quotidianità completamente diversa da allora. Così come la società non è la stessa. Con l'influenza negativa  della pandemia e ora con la guerra in Europa vicino a noi. Due fattori che hanno peggiorato già un tessuto sociale di valori già in crisi. Tutto ciò a  ha dato oggi una maggiore  visibilità nel riconoscere che  lo sport giovanile  influisce positivamente alla crescita  più equilibrata e allo sviluppo educativo  della personalità del giovane. Oggi  lo sport giovanile incide maggiormente nella crescita del giovane. E' un aiuto, un ponte per la famiglia necessario. Negli  anni  scorsi la societa', la scuola e la famiglia per tantissimi motivi hanno trascurato quei valori che in  altri tempi erano assoluti ben radicati. L'indifferenza la sottovalutazione ha aiutato  la crescita di altri valori morali. Valori che  stavano mutando in negativo indirizzati ad un egoismo latente che ha coinvolto anche lo sport giovanile. Tutto è avvenuto lentamente  nella indifferenza generale. Meglio dire nella sottovalutazione di tutti.  Come se avessimo avuto delle bende negli occhi, o come se non avessimo voluto credere che si andava verso una direzione contraria. Tutto a vantaggio di  virtu' e a valori poco nobili poco educativi Anche nei settori giovanili dilettantisti hanno avuto una mutazione in negativo. Per molti anni si è voluto assecondare metodi in cui la ricerca della vittoria è stata esasperata ed esagerata. Ha portato come reazione, nei settori giovanili, la volontà di  voler ricercare ei settori giovanili il risultato a tutti i costi con la scelta nefasta di fare giocare sempre gli stessi. Il clima degli allenamenti ,con questi propositi, non può essere disteso  ideale per il giovane con   aspettative puntualmente non mantenute. Durante l'allenamento dopo un errore viene più comodo colpevolizzare il giovane giocatore in maniera esagerata, spesso  con umiliazioni  e critiche esagerate. Anche il metodo   di allenamento in questi ultimi anni, e stata una affannosa ricerca dell'esercizio più articolato e poco utile alla partita reale e con poco divertimento. Tutti questi comportamenti hanno favorito ,come  conseguenza, alla  nascita del fenomeno del "drop aut" cioè abbandono precoce dallo sport da parte dei giovani. Agevolato anche dalle attrattive che offre la società. Ho visto molti  giovani rifugiarsi  verso  moltissimi  altri interessi poco convincenti. Da giochi sedentari, di NON movimento da schermo sedentari. Negli anni sono  scomparsi  settori giovanili e si è assistito a fusioni fra società  che poco hanno resistito. Sono scomparsi  luoghi di ritrovo , di gioco, oratori, campi da gioco , spazi di ritrovo  utili per i giovani. Con  poca curanza e attenzione al benessere psico -  fisico  del giovane. Lentamente abbiamo sostituito ai giovani il gioco di MOVIMENTO come lo sport  con giochi di NON MOVIMENTO, sedentari da schermo. Trascurando l'importanza delle relazioni. Il gioco di movimento lo sport assicurano  relazioni amicizie spesso durature.  Lo sport  è  portatore di  sani  valori morali ed  educativi. Una volta si diceva che lo sport è la metafora della vita , mai come ora è  una affermazione attuale attendibile e reale. Nel 2022 allenare è complesso  non è più sufficiente avere passione. Noi mister per accompagnare la crescita della personalità del giovane giocatore , dobbiamo fare  da  ponte ai vari passaggi della loro crescita. Per questo dobbiamo essere competenti anche in altre materie pedagogiche e altro. Noi mister alleniamo in questo momento generazioni spesso  che consideriamo  in ritardo o che devono rincorrere "cose e valori " che la società ha a loro tolto  il gioco. Sono anche  in ritardo motorio perchè hanno   strutture  per giocare come  campi oratori e luoghi di ritrovo e anche "alberi da poter arrampicare". Abbiamo agevolato l'avvicinamento dei giovani ai giochi di non movimento, sedentari. Dobbiamo invertire la rotta e  riuscire a trasmettere motivazioni interne importanti come la passione per lo sport.

 Abbiamo dimenticato o trascurato valori sicuri  appartenenti alla educazione sostituiti con il profitto, l'egoismo. I giovani hanno vissuto come spugne   la pandemia ed ora la guerra non più troppo lontana da noi. La scuola fatica ad insegnare e  a coinvolgerli. Corrono poco, spesso  gli allenamenti sono  l'unica possibilità di gioco di movimento che svolgono. Spesso gli allenamenti  non sono sufficienti per liberare le frustrazioni che hanno   accumulato durante la giornata. Noto inoltre, da parte dei ragazzi, un crescente aumento di tensioni, violenza gratuita. Una incapacità di valutazione di lettura nelle  relazioni fra loro, anche fra  compagni di squadra. Anni fa andava di moda dire che lo sport giovanile era la metafora della vita. Osservazione che ritengo giusta. Negli ultimi ani però si sono inquinati molti valori sia nello sport che nella società. 



Nonostante queste riflessioni non proprio positive continuo allenare i giovani con tanto entusiasmo. Non mollo e non smetto di credere nei giovani. Siamo noi adulti che dobbiamo essere più convincenti e convinti che il centro di ogni programma deve essere la persona - giocatore.
MisterEzio

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