SPERIMENTARE... VERIFICARE IN CAMPO.....RIFLESSIONI ...






 Nella mia carriera (dilettantistica) ho avuto la fortuna di allenare squadre con gruppi - squadre i che mi hanno permesso di vincere anche dei campionati. Ora alleno nella attività di base , con soddisfazione e per scelta, in una società di quartiere. Il livello qualitativo calcistico dei ragazzi che non è uniforme. Nel gruppo squadra c'è di tutto quello bravo e quello meno bravo espressione di vari livelli di maturità. Una qualità eterogenea, i giocatori che vengono a giocare  non sono scelti o filtrati e  i cancello del campo per iscriversi è sempre aperto. Una scelta coraggiosa ma importante. Molte altre società della nostra vallata hanno il numero degli iscritti chiuso. Anche il numero dei componenti della squadra che alleno è numerosa: gli esordienti provinciali abbiamo due squadre e sono circa 33 ragazzi. Anche le altre squadre della nostra attività di base  superano  tranquillamente i 18 componenti.  Il mio gruppo così numeroso  rappresenta una mia volontà. E' una mia scelta. Questo per garantire la continuità in tutte le altre categorie superiori e per seguire il concetto che tutti i giovani hanno il diritto di giocare.  Le difficoltà organizzative  e gestionali degli allenamenti sono molte. Siamo sempre alla ricerca di nuovi mister a cui garantiamo una formazione interna nostra che possa aiutarli e orientarli fin dall'inizio verso la nostra filosofia. Non è semplice.

 Nonostante i molti scogli che incontro riesco ad insegnare a giocare a calcio. Ho principalmente creato un regolamento di condotta condiviso con la squadra. Alleno la categoria degli esordienti  e agli allenamenti partecipano più di 30 ragazzi suddivisi in due annate. Solo mescolando conoscenze teoriche e esperienza di campo sono riuscito ad allenare con buon profitto un  gruppo così numeroso. In realtà aiuta molto allenare in micro gruppi, ad ogni allenamento la rosa viene divisa in micro gruppi. Penso che  queste situazioni difficili da gestire in realtà siano   una palestra per un mister che vuole imparare. E' un banco di prova importante. Per me mister una sfida. Il pessimismo cosmico non mi appartiene. I ruoli del mister  diventano veramente  molteplici e molti aspetti  da sperimentare e da  scoprire, come ad esempio il ruolo educativo.  Le difficoltà  durante l'allenamento  sono tante e vorrei elencarne qualcuna:

  1. Il numero ampio di iscritti
  2. La struttura 
  3. I mezzi di allenamento
  4. Le assenze superficiali improvvise
  5. Le diverse  motivazioni  
  6. I genitori*
  7. Il comportamento

Ci sono però anche molti fattori positivi:

  1. I miglioramenti
  2. La ricerca del gioco continuo
  3. L'agonismo
  4. Entusiasmo
  5. I progressi i successi di ogni ragazzo
  6. La genuinità dei ragazzi
  7.  La crescita della auto motivazione 
  8. Attaccamento al gioco
  9. Clima di divertimento
  10. I genitori*
  11. La possibilità di sperimentare
  12. Allenare in micro gruppi  
* I genitori li scrivo nelle tutte e due le liste perchè differenzio i genitori che seguono la mia direzione e altri che remano contro l'interesse anche del ragazzo.





Poche società accettano di buon grado di tenere  aperto le iscrizioni più a lungo . Nelle  attività di base dilettantistiche non farlo è un rischio che può presentare il conto salato  nel prossimo futuro. Nel 2022 sono più le motivazioni esterne che pendono la scelta immediata  del  giovane di fare calcio. L'abbandono precoce e è un fenomeno noto nel nostro ambiente e presente nei giovani. Penso anche che per fortuna  accada il contrario ragazzi che si appassionano. Bisogna però allargare la forbice cioè dare la  possibilità di giocare ad  numero maggiore di ragazzi.  Ossia anche venire a  giocare solo per provare  può essere che  in futuro possa scattare  la molla che appassiona  radicalmente il giovane. Il mister deve cercare di "Agganciare" il giovane giocatore ed entusiasmare. E deve distribuire attenzione per tutti. La passione porta  le motivazioni interne solide che permetteranno al giovane di scoprire l' attaccamento al gioco e a continuare a giocare negli anni. Chi riesce, dei ragazzi, fare proprie le motivazioni interne  non lo possiamo sapere ne prevedere. Sono troppe le distrazioni e gli interessi esterni durante la loro crescita   che rendono il gioco del calcio una delle tante  scelte.  Purtroppo a causa della pandemia c'è stato un maggiore attaccamento ai giochi di NON MOVIMENTO, giochi sedentari  da casa. La sfida deve essere di  ridare il gioco di movimento come il gioco del calcio  a chi gli appartiene cioè al giovane. Ho imparato in tanti anni da mister  che nessuno nel calcio giovanile ha la sfera di cristallo. Contano sicuramente  la competenza e esperienza ma alle volte  non sono sufficienti. Il mister deve avere coraggio di sperimentare e di provare senza paura di sbagliare a condizione che  abbia un atteggiamento positivo e propositivo.
Non c'è una reale regola che  definisce , riconosce il talento.
Il talento va allenato negli anni... e coltivato  passo dopo passo tenendo sempre presente  le innumerevoli variabili e incognite che il futuro riserva. Appassionare  e sviluppare l'attaccamento al gioco del calcio è il mio obiettivo. Questo è un passo determinante  molto dipende da me mister e dalla mia   capacità di comunicazione con i ragazzi.

Il mister deve essere consapevole della influenza che ha agli occhi del giovane. Anche il gioco e il poter giocare influiscono le future decisioni del giovane.
Il mio obiettivo è di mettere al centro del programma calcistico due punti importanti e chiaramente  il mio metodo intitolato  "allenare la prestazione":







Grazie 
misterezio

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