IL
MOVIMENTO SENZA PALLA
Attività di base e non solo
Vorrei provare, durante
gli allenamenti, nelle squadre della attività di base, ad non usare
più termini come difensore centrocampista o attaccante. Vorrei limitarmi di
parlare e insegnare le due fasi: la fase difensiva e la fase offensiva,
al possesso e non possesso palla, attacco e difesa, sarebbero i
giusti movimenti che rispecchiano quello
che il gioco richiede. Se i giocatori e mister, della attività di base,
si scrollassero di dosso le posizioni e etichette e termini per
regolare i ruoli, che sono comodi per
sperare di avere maggior controllo del gioco, tentando di renderlo più
possibile prevedibile, operazione poco credibile. Penso che andrebbe a vantaggio alla
qualità del gioco e quindi alla qualità della prestazione di ciascun
giocatore. E' inevitabile che in partita tutti i giocatori
consapevolmente o inconsapevolmente svolgono, in percentuale diversa, la fase
difensiva e offensiva. Persino il portiere para in fase difensiva, e in fase
offensiva è colui che inizia che imposta l'azione o con il gioco dal
basso o con un rinvio. Queste due fasi che rispondono a iniziative sono condizioni richieste dal gioco stesso e dallo sviluppo delle
azioni, fra loro sempre diverse, con incerto epilogo. Eseguire da parte di
tutti i giocatori di svolgere le due fasi è imprescindibile. Sarebbe più
adeguato e corretto evidenziare , e nella squadre della attività di base
di fase difensiva e fase offensiva di attacco e difesa , e non
parlare di ruoli, e imporre posizioni spesso sinonimo di staticità. Insegnare i
ruoli le posizioni diventano “compartimenti stagni” a scapito della
creatività. Tutti i giocatori, nel gioco moderno in tutte le categorie devono
fare le due fasi attacco e difesa, possesso e non possesso palla. E' il
movimento senza palla che regola le due fasi. E' necessario adempiere i
principi basilari tattici, durante ogni partita, in tutte le forme e regole
possibili e diverse e insegnare e migliorare i due principali compiti
componenti situazionali cioè di difesa e di attacco . I compiti so o difendere
la propria porta marcando inizialmente lo spazio e poi successivamente, in base
all'avanzamento l'avversario, attaccare la porta avversaria o occupare lo
spazio aperto in ampiezza (in caso di P.P. della propria sq.) per ricevere
palla o attaccare in pressing il possessore palla. La prestazione, la
partita è un continuo traslare dal possesso palla e dal non
possesso e viceversa. Ogni giocatore al di là del ruolo deve essere reattivo e
pronto al passaggio continuo alternato delle due fasi. E' giusto
parlare di copertura nel caso di non P.P. ( difesa) o meglio dire si può
parlare di marcamento (copertura) delle zone di campo di gioco. Ne
consegue che è l’intensità del movimento senza palla, o meglio la
capacità di correre e muoversi e giocare in anticipo diventa necessario anzi direi imperativo.
La creazione di nuove azioni in P.P. deve essere intesa e letta dagli appoggi come il costituirsi
sviluppare nuove prese di posizioni in movimento senza palla, in nuove zone di campo
aperto. Questa presa di iniziativa permette di porsi a distanza di gioco per
ricevere palla. L'appoggio o meglio il movimento per ricevere palla deve essere
prioritario e precedente al passaggio. Il passaggio è una comunicazione
avvenuta e deve avvenire nella maniera più chiara e naturale e più logica possibile senza presenza
dell'avversario. Muoversi per
ricevere palla e porsi a distanza di gioco oppure fare un movimento in
posizione più logica per attaccare palla, per togliere tempo e spazio
all'avversario. E' il movimento senza palla che determina il livello di intensità
e il ritmo partita e deve essere cercato, voluto, creato con
convinzione e sempre con corsa. La partita è dinamicità, movimento. Il minor
o il poco movimento del collettivo in partita è
sintomatico di prevedibilità, in questo caso è vantaggioso per l'avversario, tutto diventa facile ,previsto e scontato. Una squadra che si muove poco ed è statica concede il vantaggio
all'avversario. Allenare le transizioni durante gli allenamenti, cioè il
passaggio dal possesso palla al non possesso palla e viceversa è
indispensabile . Abituare al nuovo, alla difficoltà tattica incerta e imprevedibile è
basilare. Il movimento senza palla è il centro è l'essenza e regola i tempi del gioco. Spesso la
squadra che subisce il ritmo dell'avversario si muove poco e solo
in prossimità in vicinanza del possessore palla avversario. La squadra che
impone è un collettivo che si muove senza palla in anticipo e i movimenti
ragionamenti avvengono anche lontano dalla palla. Per poter occupare
, marcare il campo aperto, libero, per ricevere palla è opportuno necessario
anticipare il pensiero, fare un ragionamento in anticipo per capire
quando è il momento giusto per attaccare palla per riconquistarla. E’
sempre il movimento la corsa che corrisponde ad
un ragionamento precedente. E' necessario svolgere durante
gli allenamenti le situazioni , l'autentico strumento di base per
poter comprendere i tempi giusti e per acquisire nuove abilità e arricchire il
bagaglio cognitivo. Il movimento senza palla deve essere insegnato sin dai primi
anni di calcio. Sono attività con molteplici funzioni e agevolano la presa di
coscienza delle imprevedibili informazioni che sono utili conoscenze. Abilità che si
memorizzano e migliorano agevolano la comprensione
della partita reale. Arricchiscono il giocatore a nuove conoscenze tattiche e motorie. Allenarsi
in situazione migliora, accresce la capacità di adattamento e di
risposta in situazioni incerte e di difficoltà tattica. Risposte di
adattamento con reazioni intelligenti, pur emotive. Le prese di
coscienza dipendono dalle conoscenze cioè dal carico cognitivo personale,
dalle capacità percettive che sono diverse da giocatore a giocatore. Il
movimento senza palla si deve praticare, coltivare, percepire e memorizzare nei
diversi movimenti tattici nuovi. Sono motori di informazione di nuove conoscenze e solo le situazioni e partite
a ranghi e spazi variabili riescono garantire.
Solo in situazione,
in continua presenza dell'avversario, si raggiunge una attitudine del movimento
e dell'apprendimento più completo solido, convincente e orientato sempre al
nuovo, all'imprevisto.
Negli esercizi con e
senza palla le risposte sono ripetitive e lineari è possibile una regressione
cognitiva. L'ideale è creare in
allenamento, situazioni di stress, per educare ed evitare il giocatore in
partita a non trovarsi in una situazione di comfort, di inerzia. Così
facendo manterrà e accetterà di
convivere più a lungo possibile in situazione di grande pressione, con lucidità. il movimento senza palla per
riuscire a prendere decisioni con soluzioni corrette ed efficaci in
poco tempo. Giocare in partite a
ranghi e spazi variabili a pochi tocchi (tocchi limitati a due o tre o
uno) è una esercitazione molto utile per sollecitare e stimolare il M.S.P.
(movimento senza palla). Questi vincoli possono essere utilizzati anche
con giocatori immaturi tecnicamente. Le reazioni o per meglio dire
le risposte del giocatore a questo vincolo sono immediate e
inconsapevoli sollecitate dal proprio bagaglio, carico cognitivo. E’ subordinato
da un semplice principio “E’ l’obiettivo
che regola il movimento il ragionamento”. In questo caso le partite a ranghi e
spazi variabili sono molto utili. Partite con o meno la presenza dei
portieri. Ideale sono le partite 4 vs 4 o 5 vs 5 o 6vs 6. Le misure del
campo sono rappresentate in figura sotto. Meno sono i tocchi più i giocatori
devono dimostrare una mentalità elastica aperta alla migliore soluzione e
decisione. E' un tormento degli allenatori della squadre della attività di
base quello di invitare i giovane giocatore di allontanare lo sguardo dalla palla e alzare la testa. Non si danno pace quando un
bambino o un ragazzo che in partita è spesso fermo e
corre solo in possesso o spesso è fermo guarda solo la palla.
Probabilmente è il mister che non riconosce che sono fasi e il grado di
crescita e di maturità che è diversa da ragazzo a ragazzo da categoria a
categoria. Le conoscenze e la competenza del mister aiuta a capire a
riconoscere e dove agire per migliorare. Il movimento senza palla in fase
difensiva e offensiva di una squadra da prova al collettivo
di avere "Vivacità" e capacità di creare e sviluppare gioco.
Una squadra che non corre non crea gioco e subisce l'iniziativa
dell'avversario ed è prevedibile.
1° ESEMPIO di situazioni:
Sotto nella figura descrivo in due campi paralleli dove si svolge un 4 vs 4 o un 5vs 5 con vincoli e regole diverse con l'obiettivo, di ottenere gradualmente alta intensità.
N. B. Il numero dei giocatori per squadra è sempre in difetto nei confronti della grandezza del rettangolo di gioco più ampio.
Giocando ad un tocco, vengono stimolati migliorati tre principi regolatori del movimento senza palla:
1. Movimento per ricevere palla. "Porsi a distanza di giocata" venire in aiuto al P.P. in sostegno e marcare, occupare l'ampiezza e la verticalità dello spazio aperto.
2. Movimento per aiutare il P.P. (protezione della palla)
3. Movimento per conquistare o intercettare palla
Questi
sono i principi regolatori di base che modera il vincolo di giocare a pochi
tocchi. Giocare con tocchi limitati apre a molti scenari e stimoli e attività
facilmente trasferibili nella partita reale; migliora le capacità fisico
condizionale, motorio coordinativo ,tattico e tecnico. Giocare a tocchi
limitati meglio se ad un tocco, alza la corsa e quindi
l'intensità e il ritmo partita. Il P.P. deve ragionare prima di ricevere
palla fare un movimento di smarcamento dall'avversario, ricevere palla e anticipare mentalmente la giocata
successiva. Il tutto deve essere deciso tempestivamente, nel più breve tempo
possibile, adattandosi allo sviluppo della azione. Viene migliorato
inconsciamente il "pensiero tattico" del giocatore e la capacità di
ragionare in anticipo, sempre in difficoltà tattica causata dalla presenza dell’avversario. La capacità di
adattamento i dispositivi mentali giusti e l'adattamento alla "abitudine
al nuovo" vengono apprese in difficoltà tattica con l'avversario
sempre presente. Risultano essere memorizzate nuove conoscenze con
maggiore efficacia e convincimento. L'apprendimento è più stabile, convincente,
più radicato e attendibile, facilmente trasferibile nella partita reale.
Così facendo il il bagaglio cognitivo del giocatore cresce e
aumenta a vantaggio delle successive nuove esperienze e in nuove
situazioni di gioco. Il gioco e le azioni sono imprevedibili acicliche e
mai lineari perciò maggiori sono le esperienze e attività situazioni che si svolgono, più cresce il bagaglio
cognitivo del giocatore. Consiglio di inserire i tocchi limitati
sempre nelle partite a ranghi e spazi variabili a partire dal 4vs 4 fino al 7 vs 7 con
campi possibilmente con dimensioni variabili. La gradualità dei vincoli deve
esprimere una intensità progressiva e seguire il principio: " dal più
facile al più difficile". Significa in questo caso iniziare con
partite a ranghi e spazi variabili prima a tre tocchi poi a
due e infine ad un tocco. L'obiettivo del vincolo non ha
come scopo preparare la squadra a giocare e sviluppare gioco, in partita reale,
di prima ad un tocco. Se cosi
fosse la creatività la fantasia verrebbe soffocata. L'obiettivo primario
è invece di far migliorare la velocità del pensiero
tattico del giocatore caricando il bagaglio cognitivo di nuove conoscenze
motorie, tattiche. L’obiettivo è rimarcare l'importanza del M. S. P. cioè
creare le condizioni del Movimento continuo senza palla finalizzato
Più il giocatore corre è dinamico durante la partita reale , più alza l'intensità e diminuisce la percentuale della bassa intensità cioè calano le pause. Le soste le pause sono modulate in maniera naturale dal gioco stesso cioè dai calci d'angolo, dalle parate del portiere ecc...ossia dalle regole normali di gioco. L'intermittenza del gioco abbassa naturalmente e inevitabilmente l'intensità e il ritmo di gioco. In tutti gli altri frangenti di gioco il giocatore deve rimanere con il cervello "acceso" e così il movimento, la corsa la dinamicità aiutano il giocatore a non essere narcotizzato distratto anestetizzato dalle pause del gioco stesso. A livello condizionale fisico viene allenata e migliorata la soglia della VAM. I vantaggi tattici e psicologici sono infiniti, sotto ne descrivo alcuni
E' un tormento degli allenatori della squadre della attività di base quello di invitare i giovane giocatore di allontanare lo sguardo solo sulla palla e incrementare più movimento. Non si danno pace quando un bambino o un ragazzo che in partita non ma è spesso fermo e corre solo in possesso e da fermo guarda solo la palla. Probabilmente è il mister che non riconosce che sono fasi e il grado di crescita e di maturità che è diversa da ragazzo a ragazzo squadra anche nella stessa squadra. Le conoscenze e la competenza del mister aiuta a capire. Il movimento senza palla in fase difensiva e offensiva di una squadra da prova di avere "Vivacità" e crea gioco. Una squadra che non corre non crea gioco e subisce l'iniziativa dell'avversario ed è prevedibile.
Per favorire la creazione del movimento senza palla descrivo un altra situazione determinata da una regola semplice. E' sufficiente introdurre durante la partita a ranghi e spazi variabili la semplice regola: tutti i partecipanti alla partita, sia in possesso palla che senza palla, devono rimanere in movimento sempre con un a corsa leggera. Nessun giocatore può camminare sia il P.P. che i giocatori senza palla. Se mi accorgo che qualche giocatore cammina fischio punizione contro. L'obbligo di rimanere sempre in movimento agevola stimola l'aggressione al P.P. e la scelta di occupare lo spazio più conveniente per ricevere palla. Nella attività di base spesso i giocatori hanno difficoltà di leggere il gioco. Tendono ad isolarsi e non partecipare alla azione. Tendono ad aspettare prima di lasciarsi coinvolgere e mettersi nella posizione migliore per ricevere palla. L'obbligo di rimanere in movimento spinge il giocatore a partecipare alla azione anche in fase di non possesso palla. Questo vincolo alza il ritmo partita (Intensità) e l'attenzione.
Il movimento senza palla deve e sempre essere finalizzato e mai a fine di se stesso. Se il giocatore non è concentrato corre senza avere una chiara finalizzazione, un obiettivo. Se è deconcentrato entra in uno stato di quiete, di inerzia (Inerzia significa sbagliare scioccamente giocate semplici, non riuscire a muovere il punteggio per un tempo non definito, significa "giocare nel gelo della mente")
minuti, che può portare ad un cambiamento imprevisto come subire un goal in cui si frantuma l'equilibrio a favore dell'avversario, capovolgendo il risultato. Questo stato d'animo espressione di bassa intensità viene definito "Zona confort".* La squadra durante questo momento lasso di tempo di gioco ha un momento di omeostasi caratterizzato da un moto "perpetuo". E' necessario che in partita il mister e la squadra facciano quadrato per cercare la soluzione più idonea per ritrovare fiducia nei propri mezzi e la giusta concentrazione per contrastare attivamente l'avversario. Il comportamento di uno/una, è interdipendente sull'altro. Il movimento senza palla mirato e più convinto aiuta ad uscire da questa situazione di svantaggio. Viene messo alla prova la compattezza del gruppo squadra. L'efficacia collettiva, può condizionare fortemente anche la presa di decisione del singolo.
Il potere del pensiero è la disponibilità di crederci, il valore del abitudine al nuovo alla mentalità aperta, elastica, muoveranno la realtà nella direzione di come la crediamo e la immagiamo. Al contrario :
“Per chi non sa verso quale porto è diretto,
nessun vento è favorevole”.
L’importanza di saper aggiustare il tiro in corsa, tornare ad alzare l'intensità , con il movimento senza palla, e riprendere a giocare con maggiore convinzione e concentrazione è necessario e aiuta a gestire le tattica collettiva con maggiore efficacia favorendo il risultato della partita a proprio FAVORE.
Altra forma di allenamento per incentivare il M.S.P. e inserire il vincolo con l'obbligo di stare sempre in leggero movimento, vale per tutti i giocatori anche quelli lontani dalla palla.
Sotto è raffigurata la Partita a ranghi e spazi variabili 4 vs 4.
Regola di gioco:TUTTI IN MOVIMENTO sempre durante lo svolgimento della partita.
L'alta intensità è proporzionale al valore della soglia di corsa, del movimento che ogni giocatore esegue in partita. Il movimento deve coinvolgere tutti i componenti della squadra, è una prerogativa del collettivo solo così si ottiene un valore di concentrazione che può cambiare, in partita, il risultato a proprio favore. Più intensa e continuativa è la corsa, più il livello dell'alta intensità cresce. Viene allenata la Vam.
Le partite a ranghi e spazi variabili coinvolgono al gioco anche i giocatori che tendono ad isolarsi e guardare solo la palla con una modesta "lettura di gioco" o una immatura capacità di analisi. Giocare ad esempio una partita 4 vs 4 sono costretti anche , compiendo movimento più o meno consapevole, a distanza di di gioco per ricevere palla. Imparano a leggere il gioco ed essere più attivi e attenti. Promuovono il principio di partecipazione migliorando il livello di maturità tattica.
Una squadra che corre poco che esegue poco movimento non crea sviluppo del gioco e diventa prevedibile. al contrario una squadra che corre che crea movimento sviluppa azioni di gioco con maggiore facilità ed è più aggressiva e crea con più facilità l'alta intensità
CONCLUSIONI
"L’imprevedibilità si trova oltre che nel gioco anche nel determinismo, cioè nella capacità decisionale di ciascun giocatore.”
Deve essere appurato che il cambiamento di inerzia può essere variato incrementando la corsa che conduce ad un aumento della intensità
Inserire il vincoli regole diverse particolari è parte dell' allenamento situazionale ispirato al mio metodo:
"ALLENARE LA PRESTAZIONE"
Il movimento senza palla è anche indubbiamente espressione di solidarietà verso i compagni verso il possessore palla. Aggregazione dinamismo compiuto volutamente che non ha un significato statico. Esprime dinamicità espressione della forza di coesione dei componenti del gruppo. Non ci sono verità assolute o metodologie certe che assicurano risultati immediati.
N:B. Ringrazio Selena Mazzantin corsista UEFA PRO per l'illuminante tesina che ha scritto intitolata: "DENTRO O FUORI LA PARTITA L’arte di agire"
Complimenti e grazie.
MISTEREZIO