ALLENAMENTO CATEGORIA ESORDIENTI - PULCINI - GIOVANISSIMI... (16/18 giocatori e due portieri)
INTRODUZIONE:
In questo post vorrei
descrivere un mio classico allenamento, privo come sempre di esercizi ma al contrario con la presenza di
continue situazioni di gioco che
prevedono sempre l'avversario presente. Allenamento ispirato al mio metodo didattico, nel
quale viene richiesto al mister una definita
filosofia relazionale. Il mister guida, durante
l’allenamento, in prima persona , tutte le situazione di gioco con
partecipazione attiva, vivace, empatica , "a tono alto" coinvolgente, con comunicazione positiva,
che definisco "comunicazione in movimento", sempre con complimenti
e suggerimenti di rinforzo nei riguardi del giocatore. In definitiva il modo in cui partecipa il mister alle partite a ranghi e spazi variabili,
proposte in allenamento, è molto propositivo, incoraggiare il giocatore a provare nuove
soluzioni diverse per controbattere la
difficoltà tattica, creata principalmente dall’avversario. Il mister , segue attentamente lo sviluppo del gioco delle
situazioni che propone nell’allenamento e come dicevo prima, distribuisce , ai giocatori, consigli e apprezzamenti, come poi si dovrebbe ripetere nella partita reale. La
posizione adatta è in mezzo al campo, vicino all’azione per spronare
efficacemente i giocatori. Ho assistito ad allenamenti in cui al contrario, il mister sembra fare una fredda telecronaca in
cui anticipa continuamente soluzioni e scelte di gioco al giocatore, suggerendo, in ogni azione, il movimento al
giovane giocatore, soffocando l'iniziativa. La trovo una forma di comunicazione
direttiva poco efficace, per nulla
redditizia che tende a soffocare la creatività del giocatore e indirettamente
crea un clima di nervosismo e di tensione in campo , che impedisce il
giocatore di esprimersi
liberamente. Il giovane giocatore ha il diritto di provare, magari anche di
sbagliare ma è necessario che non demorda e continui (su sollecitazione del
mister) a provare con coraggio, nuove scelte senza sentirsi osservato .
Il mio Metodo è espressione di
uno stile che prende le distanze,
si allontana dalle solite classiche forme di comunicazione autoritarie, in cui è
il mister che impone al giocatore, con
continue osservazioni la migliore
tattica e il movimento più
congeniale, soffocando lo spirito di 'iniziativa e la creatività e la fantasia del giocatore stesso. Spesso i
suggerimenti del mister, in partita e anche in allenamento
sostituiscono la libertà di pensiero del giocatore. L’esempio più
evidente è il mister che rimprovera il
giovane giocatore se porta troppo la
palla o dribbla. Viene immediatamente ripreso invitandolo di giocare con pochi tocchi! Così toglie al giovane giocatore la possibilità di scoprire il gesto tecnico guida "principe", necessario
per imparare a giocare a calcio, cioè il gesto tecnico del dribbling. Ahimè! questo atteggiamento di
soffocare l'iniziativa è l'orientamento di molti mister nelle attività di base.
LE ABILITAZIONI IMMANCABILI
DI UN ALLENAMENTO
(Segui le freccie)
I PRINCIPI I REGOLATORI DI BASE DA INSEGUIRE E SOSTENERE
L'allenamento che presento in questo post riguarda, come scrivevo pocanzi, un mio classico allenamento settimanale, ispirato al metodo "Allenare la prestazione"
E' suddiviso principalmente in tre fasi:
Mi riservo, comunque, la libertà di cambiare in corsa l'allenamento, in base a fattori che dipendono dalla risposta dei ragazzi durante il carico situazionali , reazioni che dipendono da fattori esterni e interni. In poche parole in base alle risposte dei giocatori e alle reazioni dei ragazzi e se effettivamente sono riuscito a coinvolgerli. In base alle mie osservazioni decido anche le pause e le ripetizioni.
In base all'ordine di arrivo degli atleti, esordienti 2012, dispongo due partite con quattro squadre nei due campi sotto riportati.
Per delimitare i due rettangoli di gioco prendo pochissimi cinesini e quattro portine piccole. Inizialmente chiedo ai due portieri di giocare "Fuori" con i compagni e non in porta. La temperatura esterna è mite. A ranghi completi, cioè all'arrivo di tutti, chiedo ai portieri di andare in porta, cambiando le portine con due porte più grandi e le posiziono nello stesso campo, in modo da poter realizzare due differenti realtà : una partita con i portieri e una a portine.
All'arrivo di tutti i giocatori ho configurato due situazioni di gioco, rappresentate da due partite a ranghi e spazi variabili. . Lo svolgimento delle partite prevedono le regole normali di gioco. Cioè con rimesse laterali, calci d'angolo ecc...di conseguenza il gioco è intermittente ossia con pause e soste dovute dalle regole stesse del gioco.
Nei primi 10 e 15 minuti circa non intervengo lascio giocare liberamente , il ritmo partita è basso così pure l'intensità è media - bassa. Risulta scarso e limitato anche il movimento senza palla. In questa fase avviene il così detto scarico motorio, le situazioni di gioco hanno sostituito il riscaldamento classico. Io rimango fuori dal campo e osservo. Dopo un po' Introduco una variante, che sarà la costante per tutto l'allenamento, : Nessuno può calciare la palla a caso.
La prima fase di attivazione dura circa 20 minuti.
Dopo 10 minuti dal inizio, per creare un graduale aumento della attenzione e della intensità, introduco un vincolo, una regola. I giocatori sono obbligati, durante il gioco tenere le braccia incrociate dietro la schiena. Dopo poco aggiungo un ulteriore regola. Il giocatore senza palla può esercitare solo " pressione" al possessore palla avversario , senza pressing, senza cioè andare in contatto fisico . La palla viene riconquistata solo su intercettazione della traiettoria. Fermo il gioco ed elenco l'importanza di muoversi anche senza palla. Punti che ho riassunto nella figura sotto
I vincoli che ho inserito producono al giocatore una instabilità motoria coordinativa e un innalzamento del movimento senza palla. Inconsciamente il giocatore per controbattere le difficoltà mette in atto un principio : " E' l'obiettivo che regola il movimento" . Un principio di adattamento semplice che abitua al nuovo, alle difficoltà innescate dai vincoli. Inevitabilmente introducendo questo semplice vincolo osservo che l'intensità di gioco aumenta. Solo i portieri giocano normalmente, senza impedimenti. Qualche portiere approfitta della libertà di movimento portando palla, creando superiorità numerica nella pria metà campo a favore della propria squadra. Dopo 5 minuti rinnovo e lascio giocare liberamente. A questo punto noto una crescita di attenzione reattività e coinvolgimento da parte di tutti i giocatori.
RICORDO IL VINCOLO.
Deve essere rispettato in tutte le situazioni che si propongono
In più di un post precedentemente scritti, ho illustrato l'importanza di non calciare a caso e questa regola l'ho introdotta in tutte le situazioni che i ragazzi svolgono in allenamento. nel gioco questa regola semplice assieme alla presenza invadente dell'avversario, accelera e migliora l'apprendimento sotto tutti gli aspetti sia tecnico , tattico che fisico.
Altro vincolo che inserisco è che ad ogni triangolo, gesto importante di tattica collettiva, se riuscito con successo fra due giocatori, vale un punto e influisce sul risultato della partita.
N.B. La triangolazione potrebbe ispirare anche altre esercitazioni. Ad esempio un esercizio analitico da trasformare in situazione togliendo i paletti e inserendo nella azione un difensore, in pratica un 2 vs 1 con l'obbligo di fare un triangolo prima di tirare in porta:
1° ESERCIZIO ANALITICO
TRIANGOLAZIONE INTERNA
TRIANGOLAZIONE ESTERNA
La regola di eseguire più triangoli possibile, favorisce fattori tattici importanti come l'aumento del movimento senza palla per riceverla, cioè lo smarcamento . Ai ragazzi per far capire e comprendere il movimento più conveniente dell' appoggio, il modo migliore per ricevere palla cioè porsi a distanza di gioco, lo spiego con un semplice paragone. Il passaggio, è da paragonare al decollo o all'atterraggio di un aereo in una pista di un qualsiasi aeroporto. In entrambi i casi non ci deve essere nessuna interferenza, nessun ostacolo nella pista che impedisca le due operazioni. La pista, che deve essere lunga, è libera e ben visibile, per permettere, all'aereo, di svolgere le manovre con successo. Così avviene con il passaggio. La traiettoria del pallone, la pista per l'aereo, in cui avviene il passaggio, l'atterraggio o il decollo, deve essere completamente libera. Di conseguenza per evitare ogni ostacolo, il ricevente palla (appoggio) deve compiere un movimento "fuori linea" per liberarsi dalla marcatura dell'avversario. Per essere ancora più chiari il passaggio deve avvenire fra il POSSESSORE PALLA E L'APPOGGIO quando non ci sono ostacoli, che possono essere rappresentati dalla presenza degli avversari o da compagni. In definitiva non ci devono essere interferenze, per intenderci e tornando all'esempio dell'aereo, "la pista deve essere sgombra" ossia libera. L'attività motoria principale che garantisce l'efficacia di questo gesto tattico collettivo è "il movimento senza palla fuori linea" dell' appoggio che deve essere svolta in tempi e modi giusti, ne troppo in anticipo ne in ritardo. Solo se sono presenti queste condizioni il gesto tecnico del passaggio e la comunicazione si "chiudono" con successo. Che influisce nella riuscita del passaggio c'è sempre lo stato emotivo e il bagaglio conoscitivo situazionale dei giocatori.
Aggiungo un terzo modo di intendere il triangolo che definisco "Triangolo sul posto o a muro"
Questo gesto tecnico di tattica collettiva prevede la collaborazione e la partecipazione, dopo lo scambio, di un terzo compagno che si inserisce con un movimento, se possibile in profondità, comunque in campo aperto. L'obiettivo del terzo appoggio è di ricevere palla e inserirsi, con un movimento senza palla tra gli avversari.
Prima di proseguire con la descrizione dell'allenamento, vorrei soffermarmi quanto è importante che il mister continui a richiamare , quasi martellando i ragazzi, il concetto di rimanere in movimento, il più possibile, durante la partita. Rimanere in movimento aiuta a mantenere alta l'attenzione.
Il mezzo che utilizzo, e che prediligo sono le partite a ranghi e spazi variabili. Più precisamente 4 vs 4. Partecipo attivamente "a tono" con continui rinforzi e incoraggiamenti durante lo svolgimento delle partite. Metto alla prova il mio "OCCHIOMETRO" 😉e le mie conoscenze
Gradualita' del carico situazionale
nella fase centrale dell'allenamento
Le tre partite a ranghi e spazi variabili
1° situazione
GIOCO INTERMITTENTE
BASSA & MEDIA INTENSITA'
2 TEMPI DA 10 MINUTI CON RECUPERO
2° situazione
GIOCO CONTINUO
ALTA & ALTISSIMA INTENSITA'
2 TEMPI DA 8 MINUTI CON RECUPERO
Le tre partite a ranghi e spazi variabili che ho descritto, vengono svolte con il doppio campo, in maniera tale da coinvolgere tutti e 16 giocatori.
In questo momento i portieri lavorano a parte. Quando presento le partite con gioco intermittenti, di "recupero" li richiamo in porta.
In questa fase ci sono 2 partite una con i portieri e una senza (con portine) che alterno
vedi figura sotto
- Se in entrambi le partite il pallone esce dai rettangoli di gioco, viene ignorato dai giocatori e sarò io mister che rimetterò in gioco un altro pallone dove e come voglio a random. La partita con i portieri avranno comunque piccole pause. In tutte e due le partite, con il mio intervento, mantengo le condizioni di "Gioco continuo" che trasmette alta intensità e un alto numero di transizioni e notevole dispendio energetico.
Alla fine nell'ultima mezz'ora circa propongo una partita a ranghi completi, ricordo che gli esordienti in campionato giocano a nove.
Durata allenamento 2 ore circa
RACCOLTA MATERIALE E DIREZIONE SPOGLIATOIO
👏👏👏👏
LE SITUAZIONI DI GIOCO POTENZIANO
IL BAGAGLIO CONOSCITIVO - COGNITIVO
CONCLUSIONI
L'allenamento che ho presentato è ispirato al mio metodo intitolato
"ALLENARE LA PRESTAZIONE"
Devo anche aggiungere che la stesura della unità di base che ho presentato è fortemente influenzata dal contributo della ricerca neuroscientifica, riguardo alla scoperta dei NEURONI SPECCHIO che inevitabilmente cambia la concezione e svolgimento dei mezzi di allenamento da applicare, in cui risulta avere un predominio le molteplici forme di situazioni con regole e vincoli diverse.
GRAZIE