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IL PRIGIONIERO

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  TORELLO IN SITUAZIONE 😀  SVOLGIMENTO: I GIOCATORI ESTERNI ESEGUONO UN GIRO PALLA FRA LORO GIOCANDO CON IL COMPAGNO CHE VEDONO PIU' SMARCATO, ANCHE CON "CAMBIO GIOCO", CON LANCIO. ALL'INTERNO DEL CERCHIO C'E' UN GIOCATORE "PRIGIONIERO" CHE E' CONDANNATO A GIRARE (CORRERE) NELLE VICINANZA DEL PALLONE CHE  PERO' NON PUO' TOCCARE E AGGREDIRE IL p.p.. PUO' INTERCETTARE PALLA SOLO SU ERRORE DELL'AVVERSARIO.  E' ANCHE MARCATO STRETTO DALLA GUARDIA ,IL MARCATORE, IL DIFENSORE,  CHE NON LO MOLLA UN ATTIMO E GLI RESTA PIU' VICINO POSSIBILE. AD UN CERTO PUNTO IL MISTER CHIAMA UN NUMERO ( O UN NOME)  DEI GIOCATORI  ESTERNI.  AL NOME CHIAMATO DEVE ARRIVARE  LA PALLA , AL PIU' PRESTO. IL PRIGIONIERO ESEGUE UN UNO DUE CON IL GIOCATORE ESTERNO CHIAMATO IL 9 , MA DEVE ATTENDERE E FACILITARE CHE IL PALLONE ARRIVI AL GIOCATORE CHIAMATO. DEVE CON CON FINTE E CON CAMBI DI DIREZIONE INGANNARE IL DIRETTO MARCATORE. ESEGUITO UNO DUE UNO .I

Considerazioni personali: CI SONO MOLTE SOCIETA' DILETTANTI NEL CALCIO CHE IMITANO I PROFESSIONISTI SCIMIOTTANDO QUELLO CHE NON SONO!.................

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   Vorrei fare una riflessione che ha come titolo: Le sirene di ULISSE Ci risiamo, arrivano le sirene di Ulisse. " Il loro oscuro e melodioso canto risuona ancora oggi....." Anche quest'anno a fine stagione assistiamo ad esodi calcistici di ragazzi e bambini dalla nostra società che scelgono di giocare altrove. Un trasferimento un cambiamento che avviene in società che si presentano con facili proclami e promesse vane, incantando genitori e ragazzi. Il tutto avviene con molta facilità, nel disinteresse totale di cosa si lascia, senza preoccuparsi delle conseguenze negative (di numero) che si possono creare nella squadra di origine. Vorrei ribadire un concetto per me importante. Alcuni dei nostri ragazzi andranno a giocare la prossima stagione in un altra società (di turno) che promette "mari e monti", sulla  carta più blasonata e più, nelle apparenze, "importante" che proclama promesse di possibili risvolti futuri da professionisti.

Due metodologie a confronto. Conduzione palla lineare e conduzione palla situazionale

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  Le conduzioni  palla svolte in allenamento a campo aperto per il mio metodo  "allenare la prestazione" non sono utili,  non aiutano a prepararsi alla partita vera. E' vero che non esiste una metodologia certa, assoluta  che possa portare risultati immediati in partita ma questo esercizio svolto in questa maniera non è formativo per il giocatore  e ha poco a che fare con il gioco del calcio.  E' anche vero che i metodi classici hanno raccolto dati poco confortanti. Infatti la statistica,   dice che il rapporto degli infortuni fra la partita e gli allenamenti  è 12 in partita  e 2 in allenamento. Qualcosa nel metodo classico  di allenamento  non quadra, non è efficace. Riprendendo l'affermazione iniziale vorrei essere più chiaro. In allenamento si allena spesso la conduzione palla  facendo portare palla al giocatore in linea o altro sempre a campo aperto. Nel mio metodo non è previsto questo esercizio, o meglio qualsiasi tipo di conduzione prevede la presenza  del

Progressione didattica e pratica della situazione, la partita a ranghi e spazi variabili, pilota il 3vs 3

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   La Sequenza –  la Progressione della situazione la partita a portine a ranghi e spazi variabili 3 vs 3 3vs 3 Situazione pilota per l'apprendimento tecnico tattico, motorio- coordinativo, fisico condizionale: Considerazioni spicciole Ancora....altre considerazioni... Le partite a ranghi e spazi variabili e in particolare 3 vs 3 e il 4 vs 4 riescono ad allenare sia le abilità tecnico tattiche che le capacità motorie coordinative e fisiche condizionali. Vengono, dal giocatore, apprese in maniera incondizionata e in maniera radicale e molto simile alle richieste della partita vera del gioco. Sequenze progressive di come svolgere  un allenamento situazionale, UNITA' DI BASE nel settore giovanile e non solo.

Situazioni di posizione

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  L'obiettivo principale del giocatore in partita  è di  ricercare di eseguire il gesto di tecnica individuale in modo sempre più formativo ed efficace e preciso nonostante la presenza dell'avversario. Altro obiettivo è allenare il giocato creare e mantenere più a lungo possibile l'ALTA INTENSITA' durante la partita. Le situazioni di posizione, con direzione di gioco, sono dei possessi palla molto,  a questo proposito, molto  efficaci  In queste SITUAZIONI vengono coinvolti dei comodini Jolly. Nella situazione che presento sono  posti ai vertici scambiano palla con la squadra in P.P. E' il mister che garantisce il gioco continuo fin  dal l'inizio passando la palla ad uno dei comodini chiamando  la squadra che deve iniziare a giocare. E' sempre il mister, se esce la palla dal campo di gioco, a riconsegnare  una nuova palla ad un comodino così riprende a giocare.   Il passaggio è permesso anche fra i comodini. E' importante il movimento dei  due comodini e

Liberamente ispirato dal mio manuale che sto scrivendo.............CAPITOLO 2 ..."allenare la prestazione"

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  CAPITOLO 2 : IL MIO MODELLO: "ALLENARE LA PRESTAZIONE " Nel mio metodo tutto ha origine nel riconoscimento in maniera trasparente che è l' AVVERSARIO che influisce sia nell'apprendimento delle abilità del giocatore che nello sviluppo del gioco e nelle dinamiche della partita. La metodologia ruota attorno alla presenza dell'avversario e alla sua importanza. La sua presenza obbliga il giocatore, durante la partita, a valutare ogni sua scelta e ogni suo movimento. Durante la partita è una presenza ingombrante, quella dell'avversario.Infatti influisce sulla personalità calcistica di ogni giocatore e incide nell'apprendimento delle abilità calcistiche. Il giocatore impara e migliora sempre tenendo ben presente che il gioco del calcio implica una adattamento continuo allo sviluppo disorganizzato del gioco. I movimenti imprevedibili e le scelte del giocatore sono per “colpa” o per merito dell'avversario. E' impossibile non tenere conto della sua pr

A... come ALLENARE nella attività di base

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"ALLENARE LA PRESTAZIONE" Allenare, nell'attività di base è un arte complessa e artificiosa. La figura  mister che allena squadre  nella attività di base  ricopre  molti ruoli. Non solo deve essere attrezzato  da competenze legate all'insegnamento del gioco del calcio ma anche competenze  pedagogiche educative, didattiche comunicative.    Il mister in anzitutto deve essere dotato di una certa sensibilità e  una notevole capacità di osservazione. Per sensibilità intendo la capacità di leggere quello che c'è dietro ad una  una giocata e come il giovane giocatore sceglie, decide.  Più precisamente mi rivolgo  ai mister che allenano   giovani giocatori compresi, anno più anno meno,  dai 6 anni fino a circa 12. Ritengo che la  categoria più sensibile e delicata da allenare  sono gli esordienti , cioè ragazzi dai 10 anni a 12 anni circa. Nei settori giovanili gli esordienti, è la categoria più importante  è  l'autentico bacino che garantisce la continuità  di iscrit

Creare , iniziare l'azione offensiva dal basso

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  "ALLENARE LA PRESTAZIONE" TATTICA COLLETTIVA CONDIVISA Creare , iniziare l'azione offensiva  dal basso La tattica è la  collaborazione di più giocatori che vogliono mettere in campo  una strategia comune,  espressione di un  movimento collettivo, una  conoscenza  che  coinvolge tutta la squadra. Desidero prendere in esame  l'inizio della  azione offensiva: cioè   il calcio "dal fondo" , cioè la rimessa dal fondo da parte del portiere. Tattica di squadra che coinvolge  il portiere,  il primo regista. protagonista   della azione di gioco. Spetta lui impostare la nuova azione offensiva.  Da pochi anni è stata introdotta anche la regola che nessun avversario può intervenire e entrare  all'interno dell'area "grande". Il portiere calcia in tutta libertà, senza essere marcato. E' permesso ai compagni  di ricevere il passaggio dal proprio portiere , indisturbati,  all'interno dell'area . Una similitudine della regola già presente, da

IL LINGUAGGIO CONTAGIOSO DEL MISTER ....nella attività di base e oltre...(.RIFLESSIONI 1)

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IL LINGUAGGIO CONTAGIOSO DEL MISTER ....nella attività di base e oltre... metodo: Il mister?!?!? Penso che allenare, insegnare,  specialmente nella attività di base sia molto complesso, articolato. Le nuove generazioni sono  sempre molto  più eterogenee ed estremamente  intelligenti , molto sensibili ed esigenti  ma non sempre in grado di percorrere con costanza  la strada dello sport.  Purtroppo il covid, secondo me ha messo alla prova, di intere generazioni , anche l'equilibrio  psicologico interno . Hanno la fortuna di avere tante possibilità, la possibilità di scegliere anche altri interessi. Dovrebbero modulare con attenzione le attività di non movimento come i social e altri giochi da computer ecc.. Il mister deve sempre considerare, ogni ragazzo giocatore,  come una unità unica e INDIVISIBILE.  Ritengo fondamentale che il mister , negli allenamenti , deve avere la capacità e la volontà    di concedere l'adeguata  VISIBILITA  ad ogni giocatore evitando ogni tipo di