COME GESTIRE IL POST PARTITA



Il calcio era un gioco di strada
In questo post desidero affrontare una problematica piuttosto impegnativa. Come gestire ''la frustrazione '' le reazioni di un giovane giocatore  dopo una o più partite perse e mal giocate?
Per un ragazzo dai 5 ai 12..13 anni, dopo aver perso in malo modo una partita non sempre riesce a rielaborare , in tempi stretti, lo stress e la frustrazione che il risultato negativo porta con sè.
Risulta essere fondamentale e importante  che il mister riesca  a gestire il dopo partita  con buon senso , senza eccedere in comportamenti o reazioni esasperate rivolte al  gruppo o al singolo.
Il mister  deve tenere ben presente che la partita è un insieme di energie in cui il giocatore esprime in  valori atteggiamenti  positivi e propositivi , di massimo  impegno, di passione di voglia di mettersi alla prova con se  stessi e con gli altri.
 Il mister prima di parlare alla sq. dopo una partita persa , dovrebbe capire che il linguaggio e contagioso, e fare un bel respiro. E' necessario valutare la partita nell'insieme  , trovando comunque sempre punti positivi. Deve  quindi soppesare  ogni propria riflessione  senza agire di impulso e sparare a freddo, con processo con  sentenze negative ,  accusando   la sq . o il singolo , reo  di non aver ottenuto una vittoria, senza tenere presente  che  il giocatore possa essere  convinto di aver dato, in ogni caso,  tutto se stesso. Deve gestire in maniera efficacie la propria "Intelligenza Emotiva"
In tanti anni che alleno non ho conosciuto nessun giocatore che si prepara ad andare il campo per perdere!!!!!!!!!!!
E' responsabilità del mister  imparare e  gestire  il post partita con il gruppo sq.  in maniera intelligente, equilibrata e moderata, sia in caso di vittoria che di sconfitta. Nella attività di base allenare  gestire un  gruppo è una vera e propria mission. La  prima reazione del mister che ha appena perso una partita deve avere come obbiettivo di riuscire a mantenere un atteggiamento comunque equilibrato e  positivo, ricercando, in profondità, pur  nella immediatezza della fine partita, comportamenti e atteggiamenti tecnici tattici e collaborativi positivi, avvenuti in partita, fra i giocatori. Deve riuscire ad  ascoltare e osservare ciascun ragazzo e le loro reazioni, se occorre anche in silenzio. Deve evitare di rimarcare gli errori svolti   durante la partita , specie dopo   un risultato negativo ma suggerire e trovare le soluzioni a cosa non è andato nel verso giusto e fare in modo che gli stessi errori non si ripetano. Un bravo e preparato   mister deve ricercare la parte positiva della partita, e ripartire orientandosi alla prossima con un atteggiamento positivo.

          IL MISTER E’ FIGURA CARISMATICA PER I GIOCATORI 

Il mister deve  così mostrare sempre  il  bicchiere mezzo pieno.
Deve  quindi comunicare sempre in positivo alla  sq.,con un linguaggio adeguato pacato. Deve trasmettere il messaggio di fine partita, in maniera categorica positiva e convincente, il concetto che dopo una sconfitta ogni sq. e ogni giocatore ha la possibilità e la capacità di riprovarci , con l’obbiettivo  di metterci un impegno ancora più  crescente.
Il mister  incide ed è responsabile, in particolare nella attività di base, della crescita  del giovane giocatore. Deve trasmettere sempre  i giusti valori di cui lo sport e il calcio è un portatore sano. 
E’ evidente, inevitabile che dipende anche  da che lettura  dal  comportamento o reazione  che il mister assume nel dopo partita  o durante un  allenamento. Quanto potrebbe essere pericoloso  se il mister non intuisce  o  capisce da subito  l’ importanza  di intraprendere  una strategia giusta  e ben chiara con la squadra o con il singolo senza colpevolizzare o umiliare?  Noi mister non possiamo sottrarsi  da queste  responsabilità....Vorrei  precisare che la frustrazione è quella situazione psicologica comportamentale  in cui il ragazzo sperimenta il proprio impedimento alla soddisfazione , COME PERDERE UNA PARTITA O NON GIOCARE,  scaturita da una sua aspirazione, aspettativa , bisogno,  o motivazioni che non si avvera. Lo stato di frustrazione dopo una partita persa può essere causa o effetto di stress psicofisico che potrebbero generare reazioni personali depressivi momentanee ,  o processi difensivi che si esprimono in reazioni anche  aggressive , o  di apparenti e momentanei perdite di interesse in quello che si sta facendo , come appartenere ad una squadra o giocare a calcio. Tutto ciò rispecchia  una reazione momentanea  che se gestita dal mister in maniera ingiusta potrebbe sfociarsi con  la volontà di manifestare   di non voler più giocare a calcio. Sta alla capacità, alla abilita comunicativa convincente  del mister a  trasformare  la frustrazione   in stimolo positivo. Riconoscendo al gruppo  il limite attuale come intrinseco e inevitabile per la sua  crescita ma nello stesso tempo  si deve accettare che si può superare e migliorare sempre. Successivamente ad una partita persa , c'è sempre un altra partita da giocare. Ebbene è proprio in questi stati d animo confusi  del giocatore  e del gruppo che il mister deve dimostrare le proprie capacità di intervento per tentare di emarginarle. Dovrebbe atteggiarsi come un pompiere e  non certo come un piromane. Dovrebbe evitare frasi  come '' vi aspetto al prossimo allenamento e aspettatevi una sonora ramanzina ...o lavata di capo ecc...''  oppure uscire con frasi del tipo ancora ''mi vergogno di allenarvi'''..' avete fatto pena'' e  ce ne sono molte altre.  Dopo aver perso scaricare le responsabilità alla sq. è colpevolmente banale. C’è il rischio reale  di creare ulteriori tensioni e incomprensioni, che frenano  la possibilità del gruppo e del singolo la volontà di riuscire  di rielaborare comunque positivamente  lo stress negativo dopo, una partita persa male.....

Questo dimostra quanto sia importante che il mister abbia un giusto atteggiamento sia nella valutazione della partita e del suo  comportamento quando si rivolge al  gruppo squadra. Con il  suo intervento se positivo e comunque di fiducia , aiuta  il giovane giocatore  e al gruppo a superare  e rielaborare le  frustrazione in tempi molto più  brevi. Il mister ha il compito di rendere lieve, sminuendola riducendola ai minimi termini , la frustrazione  negativa e deve avere un atteggiamento comunque positivo ,ricercando sempre  gli aspetti positivi della prestazione evitando di avere un comportamento  negativo o accusatorio e di distacco  che potrebbe comportare una crepa che anticipa una  rottura con il  gruppo. Se la sq. perde ,o gioca male e responsabilità  è anche del  mister. Il  mister con il suo intervento  positivo riduce  la frustrazione in una condizione lieve , solo così facendo il mister, permette al giovane giocatore , di favorire lo sviluppo della propria  personalità indirizzandolo verso la  maturazione psicofisica della personalità. Il mister deve trasmettere e  dare il valore equilibrato all'agonismo. 

Affermando che la partita non è una battaglia in cui bisogna umiliare

 l’avversario. Ma semplicemente una sfida fra due compagine.  

Per il semplice fatto di fare parte di un gruppo, tende a togliere al

 giovane giocatore a livello personale  tensioni e ansia ulteriori.
Il  calcio, o meglio gli sport di gruppo sono autentiche 
 PALESTRE DI VITA 
Sono momenti unici opportunità di crescita per le  nuove generazioni. Si può anche affermare chi il gioco del calcio essendo uno sport di squadra imprevedibile fortemente situazionale creativo e collaborativo possa in qualche maniera  rappresentare la metafora della vita, del quotidiano ......il gruppo è educazione, crescita....si può perdere o vincere. Così è la vita di tutti i giorni

I  giovani se  perdono spesso le partite o non giocano, accumulano situazioni frustranti che non riescono rielaborare e che possono trasformarsi in un fenomeno sociale negativo come  il  DROP AUT, l'abbandono precoce dallo sport. Le frustrazioni se non vengono rielaborate in positivo   potrebbero diventare un carico pessimistico  insopportabile per il giocatore.

Se  il mister, al contrario,  accompagna fuori il giocatore, dalla frustrazione e dimostra , comunque vadano le cose,  di aver fiducia verso il singolo e il gruppo  esercita una azione equilibratrice. Così facendo  aumenta la resistenza o meglio la resilienza nel giocatore e  riesce a superare le frustrazioni. In tutte le sconfitte ci sono sempre aspetti positivi. Bisogna  ricaricarsi e ripartire. Il mister ha una responsabilità  diretta. La frustrazione provocata da   una partita persa male spesso  è troppo forte  per il giocatore e lo sviluppo e la crescita  dell’ auto motivazione  del proprio ”IO”  spesso è ancora debole e  la reazione non è sempre ponderata. E' importante che il mister inserisca nella programmazione   la componente del gruppo e della condivisione  che diventano strumenti per mettersi in gioco o con gli altri compagni e ripartire.

L’atteggiamento positivo del mister permette al giocatore di migliorare le relazioni sociali nel quotidiano  e di riuscire appunto  a convivere  con le frustrazioni con il giusto equilibrio. Diventano così questi i motivi più solide,  preminenti sul risultato e sulle inevitabili frustrazioni. 

IL MISTER NON DEVE MAI UMILIARE IL GIOCATORE.  

La sfida, la partita, deve essere una competizione  vissuta come occasione  per  misurarsi  con se stessi, con i compagni e con  gli avversari, in un confronto sereno senza minacciare l’integrità e l' equilibrio del proprio IO  e del gruppo squadra. Io sono convinto che la frustrazione provocata da una  sconfitta, si potrebbe estendere  e manifestarsi nei giocatori negativamente e minare la  fiducia di se stessi. 

E’ il compito del mister ad invertire  la rotta. La 'mission'  del mister è avere un comportamento positivo e propositivo, qualunque sia  il risultato.

Il calcio è un gioco, è nel gioco un ragazzo rivela propria personalità il proprio stato d'animo, che gli permette di rapportarsi con il mondo che lo circonda. Non posso  silenziare  le responsabilità  che ha il  mister nella modulazione delle risposte , nella comunicazione  verso il gruppo e il singolo.

'LASCIAMOLI GIOCARE E AIUTIAMOLI A  CRESCERE SERENAMENTE!"




MisterEzio

Post popolari in questo blog

L'appoggio'espressione più nobile del movimento senza palla.... gesto tecnico fondamentale.....per la costruzione del gioco, importantissimo

Introduzione .......Mi presento......mi chiamo ...MISTEREZIO

Attività di base - Esordienti

L'allenamento con carico situazionale in 3 micro gruppi . Categoria Esordienti

Gesto tecnico di base: IL COLPO DI TESTA

11° allenamento per la categoria esordienti/pulcini

Il mio modello: ALLENARE LA PRESTAZIONE. INTRODUZIONE

tipico allenamento x pulcini e esordienti di mister ezio

Titolo: " Le partite a spazi e ranghi VARIABILI." Una metodologia moderna per allenare efficacemente.

Programma formativo USD PONTE DEI NORI