IL MISTER DELLA ATTIVITA' DI BASE

La comunicazione verbale del  mister ruota attorno a come si esprime  a come lancia i messaggi ai giovani  giocatori che hanno una recettività più elevata di noi adulti. Molto dipende la scelta di usare una parola piuttosto di un tono di voce. Il mister nella attività di base svolge molti ruoli con molti volti che devono essere credibili veri.

Non è più sufficiente aver passione per allenare, questo accadeva molti anni fa. Ora il mister per essere considerato tale deve ampliare le proprie conoscenze. Conoscenze metodologiche , pedagogiche espressione di un  "OCCHIOMETRO " convincente. Mister non si nasce ma si diventa nel tempo. Sicuramente aiuta avere delle capacità comunicative naturali o altre caratteristiche. E' attraverso le conoscenze didattiche teoriche (studio) e  anni di  " campo" che si diventa allenatori  competenti, autorevoli.




Le conoscenze completano rafforzano  la competenza e il ruolo          l' identità del mister. Apprendere significa far  scoprire agli altri di dimostrare di sapere. Per poter insegnare significa essere convincenti. Sapere e conoscenze  che il  mister  deve tramutare in campo  in azioni con strategie e idee creative.
Il linguaggio e il comportamento del mister è contagioso per i ragazzi. Il giovane giocatore apprende più facilmente quando riceve apprezzamenti positivi che testimoniano un riconoscimento del mister. "Riprova , forza .Sai che puoi riuscirci" frase equilibrata ed efficace quando sbaglia un gesto tecnico. Dopo un errore il mister deve "ricostruire"  e non umiliare o ingigantire l'errore. Se il mister usa un linguaggio positivo e propositivo aumenta l'autostima del giovane giocatore e la resilienza a riprovare. L'errore diventa così un rischio calcolato. Il linguaggio positivo  del mister deve trasmettere al giovane giocatore una sensazione di sicurezza  e l'assenza di ansia di sbagliare lo porta a provare e riprovare e migliorare.  Il mister deve avere una buona capacità di ascolto. Il mister deve percepire  con attenzione gli umori, i comportamenti  dei giocatori, gli stati d'animo e deve affrontarli. Nella attività di base il mister deve aiutare il giovane giocatore a  crescere e aiutarlo a superare i suoi  errori di valutazione  e comuni " NON SONO CAPACE" "NON MI PASSANO MAI LA PALLA"  "NON CE LA FARO' MAI". Sono pensieri  di vittimismo  che paventano limiti immaginari, sono  autentici  ALIBI. I limiti sono auto generati dal giovane giocatore e sono auto sabotatori che in realtà nascondono una immaturità e fanno comodo al giocatore . L'errore e la sconfitta sono disagi  che il giocatore  con l'aiuto del mister deve superare. Crescendo  maturando al ragazzo aumenta "la resilienza" alle frustrazioni  e la conseguente  crescita della auto efficacia. Se al contrario dopo una sconfitta  il mister procede con una comunicazione pessimistica e negativa e spesso esasperata verso la squadra , provoca al giocatore nervosismo , paura  di riprovare e a motivazione si esaurirà presto con conseguenze negative ( drop aut, abbandono precoce). 
E' proprio così, se un mister e aggiungo il genitore sono  nervosi ("PESSIMISMO COSMICO") durante e dopo la partita avrà come conseguenza naturale dalla squadra dai ragazzi  nervosismo e alibi  in campo e nel dopo partita. Dipende sempre come il mister "legge" interpreta la partita. Ho osservato che dopo la pandemia la reazione negativa degli adulti e di conseguenza  dei ragazzi innanzi ad una frustrazione (sconfitta)  è più marcata in negativo con comportamenti ed esperienze  esasperati. L'atteggiamento giusto è sempre è quello di accettare il confronto e il risultato finale dando il massimo rinunciando ad alibi (spesso preconfezionati) o scuse o vittimismo. Dobbiamo noi adulti e insegnare ai ragazzi di  imparare a convivere con uno stato d'animo spiacevole come la sconfitta o l'errore. Così è anche la vita. Dobbiamo insegnare ai ragazzi la capacità di accettare il disagio, la sconfitta  deve essere vissuto come un evento ordinario e non una esperienza estremamente negativa e destabilizzante. Il mister deve lavorare per riuscire a  fare accettare,  ai ragazzi, il disagio che una sconfitta comporta. Il giovane giocatore fatica ad accettare di stare in contatto con l'esperienza di disagio che provoca la sconfitta. Ma se i ragazzi  e  noi mister accettiamo fin dall'inizio che la sconfitta l'errore come parti inevitabili del gioco , allora sapremo  come ricominciare , preparandosi  con approccio ancora migliore alla prossima partita. Il mister icoraggia e ha gesti di attenzione a ciascun giocatore.
Il mister  non deve  far serpeggiare nel gruppo squadra  il dubbio delle regole e non deve mostrare incertezze nel applicarle.( no approccio dello Struzzo). Nel settore giovanile il mister deve aiutare i giovani giocatori a sviluppare le abilità ampliando il carico cognitivo (scatola nera) con esercitazioni "situazionali". La figura del mister ideale prevede più ruoli,  più volti.
  1. Lieder
  2. Coerente
  3. Attento
  4. Sensibile
  5. Preparato 
  6. Insegnante
  7. Guida
  8. Resiliente
  9. Formativo
  10. Rispettoso
  11. Positivo ottimista 
  12. Esempio
  13. Imparziale e realista
  14. Sorridente
  15. Paziente















Misterezio
email : lorenziezio@alice.it
















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